La riduzione e la semplificazione del carico fiscale diventa sempre di più una priorità. A parlare di azioni concrete su come ridurre la tassazione è Massimo Bitonci, sottosegretario al Mef. Taglio delle tasse per i contribuenti nella fascia di reddito tra i 35 e 50 mila euro, con aliquota al 15%. Vediamo di cosa si tratta e quali idee sono state messe in campo.
Indice
Flat tax: le proposte per la semplificazione e la riduzione del carico fiscale
Abbassare le tasse per i contribuenti diventa un fattore prioritario, soprattutto dopo le promesse avanzate dal leader della Lega, Matteo Salvini relative al taglio della tassazione da inserire nella Manovra del 2020. Ecco che arrivano proposte su come andare ad operare in maniera pratica per la riduzione della tassazione. A parlare è il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci il quale afferma che è previsto un piano triennale della flat tax con partenza nel 2020, grazie al quale ci saranno tagli sulle tasse per i contribuenti che rientrano nella fascia di reddito compresa tra i 35 e 50 mila euro. Parliamo di un taglio fiscale per quasi 3 milioni di contribuenti italiani che oggi pagano un’aliquota del 24%. Il progetto è quello di applicare l’aliquota del 15% a tale fascia di reddito.
Ed ancora, il sottosegretario al Mef dichiara che, il lavoro di riduzione fiscale a cui la Lega sta lavorando, avrà un notevole impatto anche sugli appartenenti alla fascia reddituale 15-35 mila euro. Tuttavia, nella fase iniziale, la flat tax al 15% si applica ai redditi individuali, anche se si sta studiando una formula che sia compatibile con il quoziente familiare.
Flat tax a favore dei cittadini
La finalità principale connessa a flat tax, aliquote, manovre fiscali e chi più ne ha più ne metta è quello di andare a semplificare e soprattutto ridurre le tasse che gravano sui contribuenti italiani appartenenti al ceto medio. La flat tax al 15% deve poter coinvolgere gli individui appartenenti alla fascia di reddito tra i 15 ed i 50 mila euro, sottolinea Bitonci. In tutto si tratta di circa 18 milioni di interessati, con circa 3 milioni di soggetti appartenenti alla fascia reddituale tra i 35 e 50 mila euro che oggi pagano un’aliquota di circa il 24%. Il tutto andando a studiare delle formule in grado di favorire i contribuenti che devono vedersi riconoscere non solo la semplificazione ma soprattutto la riduzione del carico fiscale e delle tasse stesse.
Altra proposta è quella di applicare l’aliquota del 15% sull’incremento di reddito che è stato maturato da un anno ad un altro. Questa misura avrà un impatto di carattere positivo anche sulla lotta all’evasione fiscale dando una generale spinta alla produttività stessa. Agevolazioni per le imprese, con una ulteriore riduzione dell’Ires già scesa dal 27% al 24%. L’obiettivo primario resta quello di portare entro il 2021 l’aliquota al 20%.
Tasse: la riduzione dell’Irpef per i ceti medi
Anche il Ministro dell’Economia Giovanni Tria esprime la sua opinione sull’importanza del taglio delle tasse. Si punta ad un taglio Irpef per le classi medie, attraverso un ribasso delle aliquote ed un accorpamento dei vari scaglioni. Tuttavia, sui soggetti appartenenti a fasce di reddito inferiore, la pressione esercitata dall’Irpef è già inferiore al 15%, ricorda Tria. Si è a lavoro per poter studiare una flat tax da realizzarsi in maniera progressiva ma comunque ben efficace e significativa a sostegno dei contribuenti.
Proposte anche dal M5S che punta a riguardare la curva Irpef, in grado da poter passare da 5 a 3 aliquote. Parliamo dell’aliquota del 23% per i redditi compresi tra i 10 e 28 mila euro, il 37% per i redditi compresi tra i 28 e 100 mila euro ed infine il 42% per i redditi che vanno oltre i 100 mila euro. A questo si accompagnerebbe un’estensione della no tax area da 8 a 10 mila euro ed in caso di figli si arriverebbe a 26 mila euro.
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