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Garanzia Giovani, i primi numeri dell’iniziativa

Primi giorni per la Garanzia Giovani attuata dal governo Renzi, quali i numeri? Bisogna dire che anche se l’iniziativa non è tecnicamente ancora entrata nel vivo (non è nemmeno stata lanciata la campagna di comunicazione sui principali media), la partecipazione alla Garanzia Giovani da parte degli interessati nei suoi primi giorni di vita sembra essere …

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Primi giorni per la Garanzia Giovani attuata dal governo Renzi, quali i numeri? Bisogna dire che anche se l’iniziativa non è tecnicamente ancora entrata nel vivo (non è nemmeno stata lanciata la campagna di comunicazione sui principali media), la partecipazione alla Garanzia Giovani da parte degli interessati nei suoi primi giorni di vita sembra essere stata particolarmente elevata. Nel corso delle prime 24 ore dal debutto del programma, oltre 2.600 giovani si sono iscritti tramite i portali regionali, e quasi altri 5.000 avrebbero comunque mostrato una curiosità più o meno spinta nei confronti dell’azione avviata – non a caso – il 1 maggio.

 

Ad ogni modo, occorrerà comprendere nelle prossime settimane se l’iniziativa avrà riscontrato un interesse atteso o meno. La platea dei giovani potenzialmente abbracciabili con la Garanzia è ampia, ed è resa ancor più vasta dal fatto che – contrariamente ad altre nazioni, dove il tetto massimo anagrafico è stato fissato a 24 anni – in Italia il cap anagrafico è oggi esteso agli under 29.

Sancito quanto precede, e al fine di non procedere con errate valutazioni, si compia la massima cautela nell’interpretare correttamente l’iniziativa: non si tratta di un’azione per reclutare giovani, bensì per far emergere i posti vacanti e permettere agli stessi under 29 di poter conseguire una specializzazione utile e concreta che, un domani (speriamo, non troppo lontano) permetta loro di occupare gli stessi posti in tempi rapidi. Pertanto, Garanzia Giovani non è (e non può essere) un’agenzia di collocamento, ma uno strumento che potrebbe avvicinare comunque i giovani al mondo del lavoro.

Promosso dal Consiglio dell’Unione europea e in vigore su tutto il territorio nazionale (fa eccezione la provincia di Bolzano, l’unica che può fortunatamente vantare un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%), l’iniziativa è stata finanziata con 1,5 miliardi di euro per il 2014 e per il 2015: somme che il ministro Poletti ha auspicato di poter aumentare negli anni successivi, giungendo a una massima efficienza di tale rilevante impiego.

Per poter partecipare alla Garanzia giovani è sufficiente aderire mediante il sito nazionale o, in alternativa, mediante i portali che sono stati attivati dalle Regioni, e che interloquiscono con quello nazionale, cui sono collegati in rete. Una volta registrati, i giovani dovranno comunicare in quale regione intendono lavorare: in base al profilo e alla disponibilità territoriale, gli enti stipuleranno quindi con gli operatori competenti una sorta di “patto”, ed entro i quattro mesi successivi gli stessi ragazzi riceveranno un’opportunità di stage, di tirocinio, di servizio civile o di assistenza nell’avvio di un’attività. Un progetto ambizioso, che continueremo a monitorare nei prossimi mesi.

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