L’idea è quella di rendere la vita del cittadino italiano meno stressante evitando di fargli fare chilometriche file agli sportelli degli uffici pubblici. Per tradurla in realtà, il ministero della Pubblica amministrazione ha pensato di mettere a punto “Spid”, il Sistema pubblico di identità digitale. In pratica, il singolo cittadino che ne farà esplicita richiesta, potrà ottenere un codice identificativo (un pin) che gli permetterà di accedere a una vasta gamma di servizi pubblici online. A dare l’annuncio è stata il ministro Marianna Madia, che ha parlato di 300 servizi accessibili già a partire dal prossimo 15 marzo a cui se ne dovrebbero aggiungere altri 300 entro l’estate.
I cittadini potranno fruirne restando comodamente seduti a casa o collegandosi da un tablet e da un dispositivo elettronico mobile. Ma per ottenere Spid, dovranno ovviamente farne richiesta. A chi? A uno dei tre operatori accreditati all’Agenzia per l’Italia digitale: Tim, Poste Italiane e InfoCert. Per ottenere il Pin, i cittadini dovranno fornire tutte le informazioni del caso indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, gli estremi del documento d’identità, il recapito telefonico, l’indirizzo di posta elettronica e quello del domicilio. Mentre chi è titolare di un’azienda dovrà fornire il codice fiscale o la partita Iva e specificare l’indirizzo della sede legale e la ragione sociale.
E non finisce qui: in base al servizio di cui si vuol fruire, il sistema prevede tre livelli di sicurezza. Il più basso richiede il semplice inserimento dell’username e della password, il secondo prevede l’aggiunta di un codice “usa e getta”, mentre il terzo (che interesserà le operazioni più “delicate”) contempla un dispositivo di sicurezza particolare, con tanto di smart card. E veniamo alle informazioni più pratiche: gli enti pubblici che hanno finora aderito alla fase di sperimentazione di “Spid” sono l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail. A loro dovrebbero a breve accodarsi anche alcune amministrazioni locali come il Comune di Firenze, quello di Venezia e quello di Lecce. Oltre ad alcune Regioni come la Toscana, la Liguria, l’Emilia Romagna, il Lazio e il Piemonte.
Ma quali vantaggi porterà concretamente Spid nelle nostre vite? Se il sistema entrerà a regime e dimostrerà di funzionare bene consentirà, come già detto, di fruire di molti servizi pubblici da casa. Per essere pratici: sarà possibile compilare il 730 o il certificato Isee, pagare l’Imu, la Tari e la Tasi, cambiare residenza, ritirare referti medici e prenotare visite, ma anche iscrivere i propri figli all’asilo, pagare le colf e richiedere documenti e certificati di vario tipo. Il tutto senza fare la fila allo sportello di qualche ufficio pubblico. “Oggi parte una nuova grande infrastruttura immateriale dell’Italia – ha commentato il ministro Marianna Madia – un percorso che implica grandi cambiamenti perché ogni cittadino potrà richiedere un’identità digitale con oltre 300 servizi online delle pubbliche amministrazioni. Il nostro obiettivo è Italia login – ha continuato il ministro – un pin unico che dovrà diventare per tutti quello che è adesso il codice fiscale e che consentirà di lasciarci alle spalle la doppia F, ovvero file e faldoni. Spid ci consente infatti di usare l’innovazione legandola non alla parola obblighi bensì alla parola diritti”.
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