La Flat tax sarà inserita nel Documento di Economia e Finanza (Def). Queste le ultime notizie. Oggi un vertice di governo a Palazzo Chigi e domani il Def arriverà in Consiglio dei ministri. Abbassare le tasse ed aumentare il Pil italiano.
La Flat tax entrerà nel Documento di Economia e Finanza. Intanto, oggi indetto un vertice di governo a Palazzo Chigi, per discutere sul Def. Vediamo le ultime news a riguardo.
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La Flat tax in Italia, non proprio una “tassa piatta”
Stando alle ultime notizie la Flat tax, di cui si è tanto discusso in questi mesi, entrerà nel Def che, in questi giorni deve essere completato. In Italia, la Flat tax non è proprio una “tassa piatta”, ossia un sistema fiscale che va ad applicare la stessa aliquota di tassazione, indipendentemente al reddito dei contribuenti. Nel caso italiano, per rispettare la progressività, verranno applicate differenti aliquote in base ai fatturati delle imprese. Non si tratta di una novità, ma semplicemente dell’innalzamento del limite reddituale, sotto cui i contribuenti possono entrare a far parte del regime forfettario. Quali sono le aliquote applicate nella Flat tax in Italia?
Nel corso del 2019, la Flat tax prevede un’aliquota pari al 15%, per tutte le partite Iva che hanno un reddito annuo al di sotto dei 65 mila euro. Dal 2020 la cosa cambia, in quanto, rientreranno nel regime agevolato, anche le partite Iva con ricavi annui tra i 65 ed i 100 mila euro con aliquota al 20%. Per le start up resta l’aliquota al 5%. Flat tax non solo applicata alle partite Iva, ma anche alle famiglie.
La Flat tax sarà inserita nel Def
Stando alle ultime notizie, la Flat tax di cui si è tanto discusso in questi mesi, entrerà nel documento Def (Documento di Economia e Finanza). E’ quanto ha espresso il Vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che questo sistema fiscale, deve andare a sostenere i ceti medi e non quelli ricchi, ribadendo che, l’abbassamento della pressione fiscale e delle tasse, è un impegno importante da portare avanti. Per questo motivo, nel Def, documento che dovrà essere a breve completato, devono rientrare i provvedimenti per l’abbassamento delle imposte, così come i provvedimenti a sostegno delle famiglie con figli. Intanto, oggi è stato fissato un vertice di governo a Palazzo Chigi per, discutere in materia di Def, mentre per domani è previsto l’arrivo di tale documento in Consiglio dei ministri.
Il Documento di Economia e Finanza (Def)
Il Documento di Economia e Finanza è una documentazione in cui si mettono nero su bianco, gli interventi futuri che, il governo applicherà in materia di conti pubblici. Bisogna dunque riportare le manovre che il nostro governo, si impegnerà ad applicare per le finanze ed i conti pubblici. La Flat tax rientrerà in tale documento, ma non solo. Bisogna anche fissare la crescita programmata per il nostro Paese. C’è chi vuole fissare “asticella” delle crescita allo 0,3% e chi, in maniera più ardita punta ad uno 0,5%. Sta di fatto che il momento delle decisioni finali è arrivato e che il nostro Paese ha bisogno di efficaci manovre finanziarie per la ripresa economica. La speranza è appunto, quella di operare in maniera efficace per la crescita del Paese, in tutto e per tutto.
Alcune bozze del Def
Il governo, domani svelerà i numeri del Def, il documento che, detta in maniera molto semplice, andrà a definire i paletti della prossima Finanziaria. Oggi a Palazzo Chigi, Tria (ministro dell’Economia e Finanza) si presenterà con una bozza. Il punto fermo è quello di procedere con manovre che vadano ad innalzare il Pil italiano. Per questo possono essere utili i due decreti, quello sulla crescita ed il decreto Sblocca cantieri. Importante anche il rispetto del patto di stabilità che, dovrebbe contenere al suo interno, anche le norme sui rimborsi destinati ai truffati dalle banche. Intanto, nelle bozze del Def che, circolavano in questi giorni, il Tesoro prevedeva una crescita del nostro Pil dello 0,2% che, grazie a misure antirecessive potrebbe arrivare allo 0,3% o 0,4% con un aumento del deficit del 24%.
Tuttavia, per evitare la manovra correttiva, Giovanni Tria si definisce pronto a procedere con l’applicazione delle clausole di salvaguardia della Finanziaria 2019. Il tutto con un taglio di circa 2 miliardi di euro dalle spese dei ministeri, mentre 300 milioni arriveranno dal dicastero delle infrastrutture ed il resto proverrà dal ministero dello Sviluppo e del welfare.
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