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Le piccole imprese “stritolate” dalle tasse locali

I più tartassati sono gli imprenditori campani e calabresi, mentre quelli valdostani e sardi se la passano meglio

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Tra Imu, Tasi, Irap e addizionali comunali e regionali Irpef, gli italiani hanno versato, l’anno scorso, nelle casse dello Stato ben 70,5 miliardi di euro, il 29,5% in più del 2011. E un contributo significativo è arrivato dalle piccole imprese che, secondo Confartigianato, sono state in assoluto le più “tartassate”. Il prezzo che i piccoli imprenditori hanno, infatti, dovuto pagare per le tasse locali è stato stimato in una media di 10.248 euro all’anno. Una cifra importante, che può impattare in maniera pesante sul bilancio di una piccola realtà aziendale.

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image by talitha_it

L’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato ha messo a nudo le differenze a livello territoriale. Il fisco è risultato più inclemente in Campania dove il titolare di una piccola impresa ha dovuto sborsare 12.547 euro. Non è andata troppo bene neanche ai piccoli imprenditori della Calabria (12.466 euro) né a quelli del Lazio (12.305 euro), mentre nel Molise le 5 tasse locali sono costate 12.100 euro ad azienda. L’aria è risultata, invece, meno pesante in Friuli Venezia Giulia dove i piccoli imprenditori hanno versato 9.648 euro, in Sardegna (9.467 euro) e, soprattutto, in Valle d’Aosta dove il fisco locale si è “accontentato” di incassare 8.216 euro. Calcolatrice alla mano, la differenza tra ciò che ha dovuto pagare un piccolo imprenditore campano e uno valdostano è davvero considerevole e si quantifica in 4.331 euro. 

Scendendo ancora di più nel particolare, è stata Napoli la provincia più onerosa, con un contributo fiscale di 12.613 euro annui. A seguire Salerno (12.560 euro), Reggio Calabria (12.518), Caserta (12.505) e Cosenza (12.500). Di contro, le tasse locali sono risultate più “leggere” in molti territori sardi come il Medio Campidano (9.373 euro), la provincia di Nuoro (9.177), quella dell’ Ogliastra (8.857 euro) e quella di Oristano (8.776). Ma i piccoli imprenditori meno tartassati del 2014 sono stati quelli della provincia di Aosta che, come già detto, se la sono cavata con 8.216 euro.

Ridurre la pressione fiscale è la priorità per i piccoli imprenditori – ha sottolineato il presidente di Confartigianato, Giorgio MerlettiTra tasse locali e prelievo dello Stato centrale, paghiamo troppo e in modo troppo complicato. Così non si aiuta la ripresa. Confartigianato continua a chiedere una riforma che riduca la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese, quelle che meno beneficiano della riduzione dell’Irap. Va ridotta la tassazione sugli immobili produttivi (capannoni, laboratori, macchinari, attrezzature) che non possono essere considerati alla stregua delle seconde case. E va abolito il groviglio Imu/Tasi/Tari che, come nel gioco delle tre carte, vede sempre vincente il banco”.

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