Entro fine anno il deficit tornerà sotto il 3%: lo ha assicurato il premier Enrico letta in una conferenza stampa nella quale è stata presentata la Nota di aggiornamento al Def (Documento di programmazione economica finanziaria). Stamane era arrivato il monito da Bruxelles: un deficit al 3,1% “è diverso da un deficit al 3%”. Un …
Entro fine anno il deficit tornerà sotto il 3%: lo ha assicurato il premier Enrico letta in una conferenza stampa nella quale è stata presentata la Nota di aggiornamento al Def (Documento di programmazione economica finanziaria).
Stamane era arrivato il monito da Bruxelles: un deficit al 3,1% “è diverso da un deficit al 3%”. Un messaggio inequivocabile all’Italia affinchè rispetti gli impegni presi con l’Europa altrimenti- sostengono fonti Ue- “serviranno misure per riportarlo al 3%”. Negli scorsi giorni era stato Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’economia, a ventilare l’ipotesi che l’Italia superasse la soglia del 3% definendo non irrealistica questa eventualità e stimando in 1,5 miliardi la cifra necessaria per scongiurarla.
Ora è arrivata la conferma del premier Letta che ha ammesso che il deficit sta viaggiando verso il 3,1%. Nonostante ciò Letta ha ribadito che entro fine anno tornerà al di sotto della soglia critica rassicurando sul fatto che non ci sarà bisogno di manovre aggiuntive per aggiustare i conti pubblici. Sul perché, nonostante tutti i sacrifici chiesti agli italiani, il deficit abbia comunque superato la soglia del 3% Letta ha ricusato ogni responsabilità e attribuito all’instabilità politica i problemi sui conti pubblici.
Il ministro dell’economia Saccomanni ha ribadito che per il 2014 il tasso di crescita è previsto intorno all’1% e il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare gli sforzi del governo in tal senso con dodici miliardi nel triennio stanziati per la crescita economica. In realtà nella Nota di aggiornamente del Def le stime sono state riviste ancora una volta al ribasso sia per quanto riguarda la crescita per il 2014, che come già detto non dovrebbe superare l’1%, sia per quanto riguarda la diminuzione del Pil per il 2013 che dovrebbe aggirarsi intorno all’1,7% contro il -1,3% originariamente previsto.
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