Cresce il clima di fiducia (soprattutto nelle imprese manifatturiere e nei servizi) e gli italiani tornano a spendere
“L’economia italiana si rafforza: nella manifattura e nei servizi proseguono i segnali di ripresa, mentre anche gli andamenti dei consumi e del mercato del lavoro appaiono favorevoli”. E’ quanto ha certificato ieri l’Istat prefigurando buoni andamenti anche per i prossimi mesi.
La nota mensile diffusa dall’istituto nazionale di statistica non si è limitata ad analizzare la situazione interna e ha segnalato, a livello mondiale, il buon momento degli Stati Uniti (la cui economia continua ad apparire solida), contro il momento di tentennamento delle economie emergenti che, iniziano, invece, ad arrancare. Nell’area Euro, è stato evidenziato, nel secondo trimestre dell’anno, l’avanzamento dell’economia spagnola (+1%), che è risultato superiore sia a quello tedesco (+0,4%) che a quello italiano (+0,3%) e francese (rimasto stabile, rispetto ai tre mesi precedenti). Mentre cresce, un po’ in tutto il globo, il generale clima di fiducia che dovrebbe ridare slancio ai consumi. E andiamo alle cose di “casa nostra”: la nota dell’Istat ha rilevato, per il mese di luglio, andamenti positivi nel settore industriale (al netto delle costruzioni) che è cresciuto dell’1,1% in un solo mese. E ha certificato, tra maggio e luglio, un aumento dell’1,4% del fatturato industriale dovuto al +1,7% rilevato alla voce vendite interne e al +1% che ha interessato, invece, le vendite all’estero.
Ma c’è di più: nel primi 7 mesi dell’anno, le importazioni italiane sono cresciute del 4,7% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e le esportazioni del 5,2%. Per quanto vada precisato che le cose sono andate un po’ peggio (si sono registrate delle flessioni) sia nel mese di luglio che in quello di agosto. Un piccolo “passo indietro” che non sembra comunque aver inficiato il clima di fiducia generale che ha “contagiato” soprattutto il settore manifatturiero e quello dei servizi di mercato. Mentre il settore delle costruzioni continua a faticare. Ancora: stando alla sintesi fornita dalla nota dell’Istat, nei primi sei mesi dell’anno, gli italiani sono tornati a spendere un po’ di più e a risparmiare un po’ di meno. E infatti, a luglio, le vendite al dettaglio sono salite dello 0,4%, per effetto del +0,7% dei prodotti alimentari e del +0,3% che ha interessato, invece, quelli non alimentari. E chiudiamo con il lavoro: tra gennaio e agosto, l’Istat ha contato 200 mila occupati in più e ha documentato, ad agosto, un aumento congiunturale dello 0,3% del tasso di occupazione e una flessione di quello di disoccupazione, sceso finalmente sotto la soglia (anche psicologica) del 12%.
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