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Opzione Donna: a rischio a causa della crisi di Governo?

Opzione Donna a rischio rinnovo a causa della crisi di Governo. Non è certo che la misura previdenziale pensata per le donne possa essere rinnovata anche per il 2020.

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Con la crisi di Governo ormai avviata, la preoccupazione di molti ricade sul rinnovo di alcune misure pensate per il cittadino. In particolar modo la preoccupazione maggiore è rivolta alle misure previdenziali come Opzione Donna e Quota 100. Sarà rinnovata l’opzione a favore del pensionamento anticipato pensato per le donne?

 

Opzione donna

Opzione Donna sarà rinnovata per il 2020 anche con la crisi di Governo in atto?

La preoccupazione maggiore per le donne che vogliono usufruire di Opzione Donna l’anno prossimo, è quella di non sapere se tale misura sarà rinnovata oppure decadrà. La causa di questo futuro incerto sta nella crisi di Governo ormai avviata. Infatti, non è sicuro che un eventuale nuovo Governo, andrà a rinnovare per il 2020 la misura previdenziale in questione. Tante le altre priorità, come ad esempio scrivere la Legge di Bilancio entro il 31 dicembre, oppure concentrarsi sulla delicata questione dell’Iva, trovare le coperture necessarie per il rinnovo di misure varie. Tutto questo mette a rischio anche il destino di Opzione Donna, oltre che quello delle lavoratrici che nel 2020 avrebbero maturato i requisiti necessari, per poter usufruire di tale misura di carattere previdenziale.

Opzione Donna: cosa prevede ed il suo incerto destino

La crisi dell’esecutivo ha gettato molta incertezza sul futuro del nostro Paese. Un eventuale nuovo Governo potrebbe scegliere altre strade e forme per rinnovare il sistema previdenziale, rivoluzionando tutto l’assetto attuale. Tra le incertezze anche il rinnovo di Opzione Donna. Ricordiamo che si tratta di una misura di carattere previdenziale, rivolta esclusivamente alle donne, pensata per agevolare la loro uscita dal mondo del lavoro. Tale misura è dedicata alle lavoratrici sia dipendenti che autonome. In particolare, per andare in pensione, bisogna raggiungere i 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti, 59 anni di età per le lavoratrici autonome ed almeno 35 anni di contributi versati. Grazie alla manovra dell’anno scorso, tale opzione è stata rinnovata, tuttavia c’è bisogno di un rinnovo anche per il 2020, cosa che ad oggi resta fortemente incerta.

Le priorità del nuovo possibile Governo

Nel caso in cui si dovesse andare al voto ed eleggere un nuovo Governo, non è detto che questo segua le stesse linee guida del vecchio. Infatti, tra le priorità c’è la discussione della Legge di Bilancio 2020, ma bisogna anche studiare bene le coperture necessarie per il rinnovo di Opzione Donna ed altre misure. Ed ancora, altro punto cruciale e di notevole importanza sarà quello di trovare nel minor tempo possibile i fondi necessari per evitare l’aumento dell’Iva, fatto che andrebbe a discapito dei contribuenti stessi. In tutto ciò, per una questione di tempistiche, nel caso in cui si andrebbe alle elezioni, c’è anche il rischio di non riuscire ad approvare entro fine anno la legge di Bilancio.

Quota 100 è meno a rischio di Opzione Donna, ecco il perché

Quota 100, l’altra grande misura di pensionamento anticipato, sembra essere meno a rischio rispetto ad Opzione Donna. Quota 100 permette di andare in pensione a 62 anni di età e 38 di contributi ed è stata una misura fortemente voluta del Governo, a favore dei tanti che si avvicinano alla pensione. Questa misura non dovrebbe essere a rischio, anche in vista della crisi dell’esecutivo. Infatti, in questo caso siamo di fronte ad una norma che è stata ormai varata per 3 anni, con le relative coperture finanziarie già presenti ed approvate. Dunque, fino al 2021 tutto dovrebbe rimanere inalterato per quanto riguarda Quota 100. Solamente nel 2021 si potranno introdurre novità o modifiche.

Inoltre, Salvini ha rassicurato i cittadini, affermando che presto si arriverà a Quota 41, misura che permetterà di andare in pensione con 41 anni di contributi, senza il vincolo dell’età anagrafica.  Opzione Donna è a rischio maggiore perché si tratta di una misura in via di scadenza, dunque, qualsiasi Governo avremo, dovrà decidere se rinnovarla o meno.

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