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Raggiunto l’accordo sul decreto scuola: concorso per 32 mila precari dopo l’estate

Raggiunto l’accordo sul decreto scuola per l’assunzione di 32 mila precari. Il concorso si terrà dopo l’estate con una prova scritta e produzione di un’elaborato

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La maggioranza ha raggiunto l’accordo sul decreto scuola. L’assunzione di 32 mila precari sarà effettuata tramite concorso pubblico da svolgersi dopo l’estate. No ai quiz, che saranno sostituiti da una prova scritta e dalla produzione di un elaborato. Intanto a settembre prenderanno servizio i precari tramite le Graduatorie d’istituto. Ecco i dettagli sulle nuove assunzioni nel settore scolastico.

Decreto scuola e le nuove assunzioni

Concorso bidelli

Il settore scuola ed istruzione assumerà nuovi insegnanti da impiegare già a settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico 2020/2021. Si parla di 32 mila insegnanti di scuola media e superiore, che andranno a limitare la presenza di supplenti. Dopo lo sfortunato anno scolastico che sta per volgere al termine, si guarda con speranza e positività al futuro, in maniera da garantire anche in presenza del tanto temuto Coronavirus, la giusta istruzione e formazione dei giovani. Opportunità professionali che faranno felici i tanti precari, i quali finalmente potranno coronare il loro sogno ottenendo un lavoro a tempo indeterminato. Nelle scorse settimane le varie forze politiche hanno discusso molto sul futuro della scuola e sulle modalità e tempistiche connesse alle assunzioni di nuovi insegnanti. Finalmente l’accordo sul decreto scuola è stato raggiunto, con la soddisfazione di molti.

Raggiunto l’accordo sul decreto scuola

A seguito dell’incontro voluto dal Premier Conte a Palazzo Chigi, arriva finalmente l’accordo sul decreto scuola. La maggioranza ha trovato l’intesa su una questione molto importante e delicata come quella relativa a scuola ed istruzione. Il concorso pubblico per l’assunzione dei precari ci sarà, ma solo dopo l’estate, aspettando una situazione epidemiologica migliore. Cambiano le modalità di selezione previste. Non più i quiz a risposta multipla ma spazio ad una prova scritta con la produzione di un elaborato. Secondo Conte, questo permetterebbe di contrastare il precariato e nello stesso tempo di premiare la meritocrazia, che nel nostro Paese non sempre è stata messa al primo posto. Intanto, il Governo, fa sapere che a settembre saranno impiegati nuovi insegnanti. Questi, in attesa del concorso, saranno assunti a tempo determinato, pescati direttamente dalle Graduatorie d’Istituto, che dovranno essere accuratamente aggiornate. Dunque, si punta ad un nuovo inizio, ovviamente nel miglior modo possibile.

Decreto scuola: concorso sì ma dopo l’estate

La proposta di Conte è stata accolta con soddisfazione. Il concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di 32 mila insegnanti, ci sarà ma non ora. La prudenza è un elemento importantissimo in questa fase, per questo motivo non siamo ancora pronti a ripartire con i concorsi pubblici. Così, il Premier Conte propone l’assunzione di insegnanti pescati dalle Graduatorie d’Istituto, in attesa del concorso vero e proprio. Restano comunque confermate le selezioni tramite concorso per le assunzioni nel settore scolastico. Altra interessante novità, emersa dall’accordo raggiunto sul decreto scuola, consiste nelle modalità di svolgimento della prova di selezione. I futuri insegnanti di ruolo, non si troveranno più dinanzi al classico quiz a crocetta, ossia a risposta multipla ma dovranno sostenere una prova scritta, con la produzione di un’elaborato. Tuttavia, ulteriori informazioni a riguardo, saranno fornite nel corso delle prossime ore dal Governo stesso.

Azzolina soddisfatta delle decisioni prese

Anche il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, si ritiene soddisfatta di aver finalmente raggiunto un accordo sul decreto scuola. Il premier ha confermato il concorso pubblico come forma di reclutamento di nuovi insegnanti, accogliendo la richiesta di modificare le procedure di selezione. Ora occorre lavorare rapidamente, insieme al Parlamento, per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola” afferma Azzolina. Il messaggio che deve arrivare a tutti è che la politica si interessa delle sorti del settore scuola ed istruzione, garantendo agli studenti, una formazione efficace, grazie ad insegnanti sempre più preparati e competenti. Anche le famiglie cercano delle garanzie e delle certezze sulla qualità della scuola futura, soprattutto ora che la pandemia ha apportato non indifferenti modifiche nel settore. Il decreto scuola è importantissimo, in quanto le scelte effettuate avranno delle conseguenze e ripercussioni non solo nell’immediato presente, ma anche nel futuro.

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