I beneficiari del Reddito di Cittadinanza che ad oggi hanno trovato un lavoro sono circa 40 mila. I dati Anpal e l’identikit degli occupati
La fase due del Reddito di Cittadinanza si è ormai avviata con grande successo. Ad oggi, sono circa 40 mila i beneficiari del sussidio economico che hanno trovato un posto di lavoro. I dati dell’ultimo rapporto Anpal, confermano il tutto, presentandoci l’identikit dei soggetti che hanno trovato un impiego.
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I beneficiari del Reddito di Cittadinanza che hanno trovato lavoro
Il Reddito di Cittadinanza, la misura pensata dal Governo a sostegno dei disoccupati, continua il suo percorso, con grande successo. Al 10 febbraio 2020 sono quasi 40 mila i beneficiari del sussidio economico che hanno trovato un posto di lavoro. L’Anpal, ossia l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, ha reso noti i dati. Per la precisione a trovare un’occupazione, facendo il loro ingresso nel mondo del lavoro, sono stati 39.760 beneficiari del sussidio economico. Rispetto allo scorso anno, si è registrato un incremento delle assunzioni, tra la soddisfazione e la gioia di tutti. Una misura vincente, che a circa nove mesi dalla sua attivazione, ha permesso a tante persone di ricollocarsi professionalmente, grazie al sostegno dei Centri per l’Impiego e dei Navigator.
Il successo del Reddito di Cittadinanza
Come accennato, rispetto allo scorso anno, si è registrato un incremento del numero delle assunzioni, a dimostrazione di quanto questa fase 2 della misura, stia continuando il suo percorso nel migliore dei modi. Lo scorso anno sono stati tanti i beneficiari del sussidio che hanno trovato un’occupazione, stipulando il Patto per il Lavoro presso i vari Centri per l’Impiego. Ebbene, l’operato di questi ultimi, così come quello dei navigator, è stato e continua ad essere di notevole importanza nel progetto portato avanti dal Reddito di Cittadinanza. Lo stesso Mimmo Parisi, attuale Presidente Anpal, ha espresso tutto il suo entusiasmo e la sua gioia davanti agli esiti dalla misura pensata a favore dei più deboli, affermando come questo sia un ottimo punto di partenza per tutti gli altri step necessari ad accompagnare i beneficiari del sussidio al lavoro. Un esempio concreto è l’assegno di ricollocazione, così come il miglioramento dei sistemi digitali per permettere un più facile ricollocamento nel mercato del lavoro, come lo stesso Parisi ha confermato.
Chi sono i beneficiari che hanno trovato lavoro?
I dati Anpal ci hanno fornito anche una sorta di identikit dei beneficiari del sussidio che ad oggi hanno trovato un lavoro. Circa la metà di loro risiede al Sud, ed un terzo al Nord. Molti sono stati assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, altri con contratto a tempo indeterminato. Ed ancora, tanti dei beneficiari hanno ottenuto il nuovo lavoro dopo circa 6 mesi dalla presentazione della domanda. Non mancano gli occupati con età compresa tra i 25 ed i 34 anni. Insomma la platea dei soggetti che ad oggi hanno trovato un posto di lavoro è davvero ampia, vediamola nel dettaglio.
L’identikit dei beneficiari occupati
I soggetti che ad oggi hanno trovato lavoro grazie al Reddito di Cittadinanza sono 39.760. Di questi il 50% risiede al Sud e sulle Isole, il 33% risiede al Nord ed il 17% al Centro. Per quanto riguarda il sesso degli occupati, le donne superano gli uomini con una percentuale pari al 58,8% contro il 41,2% degli uomini. In linea generale, questi dati rispecchiano anche la distribuzione geografica dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza che si concentrano al Sud, così come la maggior parte delle persone assunte risiede in Sicilia (4.833) seguita dalla Campania (4.625), dalla Puglia (4.307) e dalla Lombardia (4.007). Altri importanti dati riguardano le tipologie di contratto che hanno caratterizzato le assunzioni. In particolare, il 65,2% dei beneficiari hanno ottenuto un contratto a tempo determinato, ed il 19,7% a tempo indeterminato. Non mancano i contratti di apprendistato per il 3,9% dei beneficiari, ed il 2% dei contratti di collaborazione.
La maggior parte degli occupati ha un’età tra i 25 ed i 34 anni (24,9%), seguiti dalla fascia d’età 35-44 (24,3%). Ed ancora, la fascia 45-54 anni (21,1%), 55-64 anni (10,5%) mentre l’1,1% ha oltre i 65 anni d’età.
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