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Risparmi: il 41% delle famiglie non riesce a farli

Cresce la quota dei soddisfatti, ma gli italiani continuano a tenere i piedi ben saldi per terra. E quando possono, mettono qualcosa da parte

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Gli indicatori economici delineano un quadro in lieve miglioramento, ma cosa accade concretamente nella vita degli italiani? Riescono finalmente a mettere qualcosa da parte o continuano ad arrivare a stento a fine mese? A fornirci le risposte è una recente indagine che l’Acri (Associazione di fondazioni e di casse di risparmio) ha commissionato all’Ipsos dalla quale emerge che la crisi non è del tutto passata perché continua a colpire il 25% delle famiglie italiane (una su quattro).

risparmi
image by Jakub Krechowicz

Più soddisfatti che insoddisfatti

Ma i segnali positivi non mancano: per la prima volta dopo 4 anni, infatti, il numero degli intervistati che si sono definiti soddisfatti della loro situazione economica ha superato quello degli insoddisfatti e in leggero aumento (dal 4% del 2014 al 5% del 2015) è risultata anche la quota degli italiani che hanno detto di considerare migliorato il loro tenore di vita. Ancora: il 26% degli interpellati pensa che la propria situazione personale migliorerà mentre il 13% è convinto del contrario. Il 36% vede rosa per l’Italia mentre il 27% vede nero. Quanto alla situazione europea, il 32% del campione è convinto che le cose andranno meglio mentre il 24% scommette su un peggioramento. E proprio sull’Europa. l’Italia appare spaccata in due perché al 51% degli intervistati che ha dichiarato di avere molta o abbastanza fiducia nell’Ue ha fatto da contraltare il 49% che ha invece detto di averne poca o di non averne affatto. Mentre abbastanza diffusa è risultata l’insofferenza nei confronti dell’euro bocciato dal 71% degli italiani interpellati dall’Ipsos. 

Si continua a risparmiare quando si può

E veniamo al “cuore” dell’indagine: quello che doveva misurare la capacità di risparmio degli italiani. Il 48% del campione ha dichiarato che nel 2015 ha continuato a risparmiare, ma senza fare troppe rinunce (era il 44% nel 2014), il 42% ha invece detto di non vivere tranquillo se non mette qualcosa da parte (era il 46% un anno fa) e uno sparuto 8% ha invece confessato di non curarsi troppo del risparmio e che preferisce godersi la vita senza farsi troppi problemi. Pur scorgendo qualche miglioramento, insomma, gli italiani sembrano rimanere cauti e continuano a economizzare e a prepararsi per nuovi eventuali “scossoni”. Di più: il 37% degli interpellati ha dichiarato che, nel corso dell’ultimo anno, è riuscito a mettere qualcosa da parte mentre il 41% ha detto di aver consumato tutto il proprio reddito e di non essere riuscito a risparmiare. E non è mancato il 16% delle famiglie italiane che ha dovuto ricorrere ai risparmi accumulati nel passato o il 6% che si è visto costretto a chiedere un prestito. Il risultato? Le famiglie in saldo negativo rappresentano ancora il 22% del totale nazionale, una percentuale fortunatamente in calo rispetto agli ultimi anni (nel 2013 rappresentavano il 31%), ma lontanissima dal 13% rilevato nel 2001. E a riprova di quanto i budget degli italiani siano ancora “malfermi” arrivano le stime che riguardano le spese improvvise. Di fronte alla domanda: sarebbe in grado di affrontare una spesa improvvisa di mille euro, il 72% del campione ha risposto affermativamente, ma se l'”imprevisto” dovesse ammontare a 10 mila euro, solo il 35% degli intervistati riuscirebbe a venirne a capo.

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