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Saputelli al lavoro: come evitare di indisporre i colleghi

Occorre rispettare i tempi degli altri e mostrarsi sufficientemente umili. Chi smania dalla voglia di primeggiare è destinato a raccogliere pochi consensi in ufficio

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Stando alle definizioni fornite dai dizionari più accreditati, i saputelli sono persone giovani che si atteggiano a sapienti ed esperti. O se preferite: ragazzi che sono soliti intervenire, con sfacciata petulanza, nei discorsi dei grandi. Parlare dell’esistenza di saputelli al lavoro potrebbe quindi sembrare un’inesattezza, ma non lo è. Perché per estensione, i saputelli sono coloro che – a prescindere dagli anni che hanno – pensano di avere sempre la risposta giusta. E tendono ad imporre le loro idee agli altri.

Chi sono i saputelli e perchè sono così impopolari

Per essere più chiari: il saputello è colui che, a scuola, alzava sempre per primo la mano e che anche al lavoro avverte la necessità di sentirsi il primo della classe. Dividere la stanza con “Mr so tutto io” può essere logorante; se anche voi fate fatica a tenere a bada il vostro ego e tendete a fare sfoggio della vostra (presunta) sapienza, fermatevi a leggere. Se non correte ai ripari per tempo, potreste diventare il collega più odiato dell’ufficio.

Partiamo dalla domanda più diretta: perché i saputelli sono così impopolari? Perché hanno la capacità di conquistarsi l’antipatia di chiunque stia loro intorno? Perché tolgono a tutti la scena e non permettono agli altri di emergere o di dimostrare quanto valgono. O peggio ancora: perché costringono le persone a fare i conti con i loro limiti e le loro manchevolezze.

E’ una situazione che, specie al lavoro, può creare non pochi problemi. E che, per questo, merita (a nostro avviso) di essere approfondita. Cerchiamo di comprenderci: essere sicuri e avere una discreta considerazione di sé non è necessariamente un male. La differenza sta – come sempre – nel modo in cui ci si comporta e ci si relaziona con gli altri. Essere un vulcano di idee non è certo una colpa, ma avere la smania di primeggiare è tutt’altro discorso.

Cosa dovrebbero fare i saputelli per convivere bene con i colleghi

Per non risultare molesti, occorre agire in maniera opportuna, garbata e rispettosa. I saputelli al lavoro possono seminare discordia e frustrazione. Cosa devono fare per evitarlo? Scopriamolo insieme.

  • Non essere presuntuosi. Lo abbiamo già detto: essere sicuri di sé non è necessariamente un male, ma la differenza che intercorre tra un professionista valido e brillante e uno arrogante sta nella capacità (o incapacità) di dimostrarsi sufficientemente umile. In pratica: dovete impegnarvi a non apparire presuntuosi ed egocentrici. Avere avuto un’idea non vuol dire essere il “genio” indiscusso dell’ufficio. Chiedete ai vostri colleghi di esprimere le loro più schiette opinioni su quanto avete proposto ed “aggiustate il tiro” insieme a loro. I miglioramenti si costruiscono in gruppo, non dimenticatelo. Di più: i saputelli dovrebbero tenere a mente che le loro idee non sono le uniche che meritano di essere prese in considerazione. Passare per colui (o colei) che arriva sempre, per primo, alla soluzione del problema può far perdere il senso della misura. E del buon gusto e della buona educazione. Non lasciatevi vincere dalle manie di grandezza e manifestate rispetto per tutto e per tutti.
  • Rispettare i tempi degli altri. Ebbene sì, per evitare che le cose prendano una brutta piega, potrebbe essere opportuno fare un passo indietro. Cosa vuol dire? Che se il capo ha chiesto a tutto lo staff di proporre delle idee su un dato progetto e voi non vedete l’ora di esporle tutte, dovreste invece tentare di contare fino a dieci. In modo che, per una volta, siano i vostri colleghi a parlare per primi. Uno dei tratti distintivi dei saputelli è l’irruenza: chi sa (o crede) di sapere sente l’impulso di darne immediatamente prova e tende a non rispettare i tempi degli altri. Specie di chi, come gli introversi, faticano a prendere la parola, pur avendo molto da dire.

Lo ripetiamo per l’ultima volta: il consiglio non è quello di soffocare la vostra intraprendenza o di mortificare le vostre capacità. Nessuno vi chiede di trasformarvi in un dipendente anonimo, a cui nessuno fa caso. L’invito è semplicemente quello di convertire la vostra indole da “saputelli” in qualcosa di più costruttivo. Evitate di  prevaricare sugli altri, mettetevi un po’ più spesso in discussione e, se necessario, affidatevi alla guida del vostro capo (che dovrebbe essere in grado di calmierare le vostre esuberanze e i malumori dei vostri colleghi). Tra il saputello e la persona che sa (e non lo fa pesare) c’è la stessa differenza che intercorre tra chi è destinato a gioire da solo dei suoi successi e chi, invece, può condividerli con gli altri.

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