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Lavorare in gruppo: 6 consigli per avere successo

Sentirsi parte integrante di un team coeso vuol dire anteporre il successo collettivo al proprio riconoscimento personale. Bisogna, insomma, essere generosi, rispettosi, coinvolti e molto altra ancora

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Prendiamo il caso di un nuovo assunto che – dopo aver lavorato per anni da casa, in completa autonomia – deve iniziare a lavorare in gruppo. Entrare in azienda non sarà facile e meno che mai inserirsi nelle dinamiche – lavorative e personali – che si sono già innescate tra i colleghi. Prendere parte a un progetto collettivo è faticoso, specie quando non si è abituati a farlo. Ma non disperate: anche i più inguaribili “solitari” (coloro che amano fare tutto da soli) possono cambiare idea e orientamento. E convincersi che il lavoro di squadra può concedere grandi soddisfazioni. A patto che ci si impegni a dare sempre il meglio di sè e ad anteporre il successo collettivo al proprio riconoscimento personale. Ma torniamo all’esempio iniziale: su cosa deve lavorare, il nuovo assunto, per inserirsi produttivamente nel team di lavoro?

6 cose che servono per lavorare in gruppo

Abbiamo preso spunto da un’infografica realizzata da Carrer Experts, che ha messo in fila 6 elementi fondamentali. Ve li proponiamo, con la speranza di fornire un supporto a quanti mirano a potenziare la loro capacità di coordinarsi con gli altri e di fare squadra al lavoro. Ecco l’infografica origina e di seguito le spiegazioni in italiano:

La positività

Diciamoci la verità: avere a che fare con dei colleghi “musoni” e lamentosi è quanto di peggio ci possa capitare. Ecco perché, quando ci viene chiesto di lavorare in gruppo, dobbiamo sforzarci di essere sempre positivi. Non si tratta di negare l’evidenza dei fatti o l’esistenza di eventuali difficoltà, ma solo di impegnarsi ad affrontarle con il giusto spirito. Contribuendo – nel nostro piccolo – a dare forza agli altri membri del team. Il buon umore e la positività, esattamente come il cattivo umore e la negatività, sono altamente contagiosi.

La comunicazione

Lavorare in gruppo vuol dire avere a che fare con altre persone, con le quali dobbiamo interfacciarci regolarmente per far sì che il progetto proceda speditamente. Ma come si fa, senza una buona comunicazione? Il confronto aperto e sincero è quello da cui bisogna partire: soltanto se impareremo a comunicare efficacemente coi nostri “compagni di viaggio” , potremo sperare di arrivare sani e salvi a destinazione. Ma attenzione: comunicare non significa soltanto essere in grado di spiegare agli altri quello che stiamo facendo, ma partecipare ad un processo di scambio bidirezionale. Detto in parole povere: per far sì che le cose vadano bene, bisogna saper parlare chiaro ma anche ascoltare.

Il rispetto

Nessun team di lavoro, per quanto costituito da elementi capaci, può sperare di andare a segno, senza il rispetto. Mostrare scarso interesse per il contributo degli altri, non rispettare le scadenze concordate e non tenere in considerazione le opinioni e i suggerimenti dei colleghi equivale a scavarsi una fossa (lavorativamente parlando). Se in azienda inizieranno a parlare di noi come del tipo irrispettoso e arrivista, nessun capo ci proporrà più di lavorare in gruppo. E a soffrirne non sarà solo la qualità dei rapporti instaurati coi colleghi, ma anche la possibilità che la nostra carriera faccia importanti passi avanti.

La dedizione

Non c’è niente da fare: se accettiamo di prendere parte ad un progetto collettivo, dobbiamo mostrarci propositivi e coinvolti. Se i colleghi si convinceranno che siamo poco interessati a quello che stiamo facendo, prima o poi, finiranno per non fidarsi più di noi. Bisogan evitarlo: la dedizione (ovvero la totale e costante offerta del nostro contibuto) deve essere la “stella polare” a cui dobbiamo guardare costantemente. Per dimostrare agli altri che il nostro unico intento è quello di raggiungere la meta. E che per farlo, siamo disposti ad investire tempo, energie e competenze senza riserve.

La disponibilità

E’ vero: il lavoro di squadra prevede una precisa distribuzione degli incarichi e delle responsabilità, ma negare un aiuto ad un collega che si trova in difficoltà sarebbe imperdonabile. Lavorare in gruppo vuol dire sentirsi parte integrante di un team che gioca per centrare un obiettivo comune: mostrarsi generosi e altruisti renderà tutto più facile. Mettiamo da parte la voglia di emergere e di arrivare prima degli altri e prestiamo il nostro aiuto a chi ce lo chiede. La nostra disponibilità verrà ricompensata, quando anche noi chiederemo agli altri di tenderci la loro mano.

L’adattabilità

Ci sono persone che fanno fatica ad adattarsi ai cambiamenti e altre che, al contrario, li accettano di buon grado. Per lavorare in gruppo, sarebbe bene appartenere a questa seconda categoria. Perché? Perché, al lavoro, gli imprevisti non mancano quasi mai ed è bene attrezzarsi per fronteggiarli nel modo migliore. Dobbiamo, insomma, essere flessibili: le cose possono cambiare da un momento all’altro, minacciando di compromettere quanto fatto fino a quel momento. Per evitare che il lavoro svolto vada in fumo, bisogna mantenere i nervi saldi, adattarsi ai possibili “scossoni” e aiutare gli altri ad accettarli e superarli.

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