Studenti, docenti e personale Ata scenderanno in piazza per protestare contro alcuni punti della riforma della scuola. Mentre gli addetti dell’Atac incroceranno le braccia per rivendicare il diritto a votare su un accordo sottoscritto dai sindacati più di un anno fa
Docenti, studenti, rappresentanti del personale Ata e sindacalisti si sono dati appuntamento a Roma, in piazza Montecitorio, lunedì 14 novembre. Allo sciopero – indetto da Cgil, Cisl e Uil – aderirà anche l’Anief (Associazione sindacale professionale) che ha rivendicato i motivi che stanno alla base della protesta. Ma i cittadini romani dovranno cerchiare di rosso anche la data di martedì 15 novembre durante la quale i mezzi pubblici dell’Atac rimarranno fermi per 24 ore (fatta eccezione per le fasce orarie di garanzia). Quella che sta per arrivare si preannuncia, insomma, una settimana difficile.
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Lunedì 14 novembre, lo sciopero della scuola
Partiamo dallo sciopero della scuola che, come già detto, coinvolgerà docenti, personale Ata e studenti. Che, lunedì prossimo, non entreranno in classe per protestare contro alcune misure adottate dal governo Renzi. Alla base dell’agitazione: i pochi fondi stanziati nella Legge di Bilancio per il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione: “Come si fa a parlare di aumenti per il 10-20% degli insegnanti – si è chiesto il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico – quando gli stipendi rimangono 20 punti sotto l’inflazione?”.
E non solo: a suscitare l’indignazione dei manifestanti – che lunedì parteciperanno ad un sit-in organizzato in piazza Montecitorio, a Roma, dai sindacati – sono anche alcuni punti della riforma sulla scuola, la decisione (del Governo) di negare ai docenti precari la possibilità di partecipare al prossimo concorso per dirigenti scolastici e la scelta di escludere gli stessi precari e il personale Ata dall’erogazione del bonus di 500 euro per l’aggiornamento professionale. “Ad essere penalizzato dalla riforma (La Buona Scuola, ndr) – ha denunciato Pacifico – è stato pure il personale Ata, per il quale non è stata prevista una sola assunzione, completamente ignorato dalla riforma malgrado costituisca una risorsa fondamentale per la sua attuazione e per lo stesso ‘potenziamento’, tanto che ancora oggi stiamo reclamando almeno 20 mila immissioni in ruolo”.
Martedì 15 novembre, lo sciopero dei mezzi Atac a Roma
Grandi disagi si preannunciano, inoltre, per i residenti romani abituati a spostarsi coi mezzi pubblici. I lavoratori dell’Atac hanno annunciato, infatti, l’adesione allo sciopero di 24 ore indetto per martedì 15 novembre da Orsa Tpl, Faisa Confail, Sul Ct, Utl e Usb. Autobus, tram, metro e alcuni treni locali resteranno fermi per tutta la giornata, garantendo il servizio nelle sole fasce di garanzia che vanno dall’inizio del turno diurno fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20.00. Autisti e addetti dell’Atac incroceranno le braccia per rivendicare il diritto ad esprimere il proprio giudizio (attraverso un voto referendario) sull’accordo sottoscritto il 17 luglio del 2015 dalla stessa municipalizzata di Roma e dai sindacati. Nel testo è stata riorganizzata l’articolazione dei turni e dell’orario settimanale e sono state inserite modifiche sulle modalità di erogazione delle retribuzioni accessorie. “I lavoratori di Atac hanno il diritto di dire la loro su un accordo che ha stravolto pesantemente le loro vite e la loro busta paga – si legge in un comunicato diffuso dal sindacato Orsa Tpl – Il 15 novembre scioperiamo compatti contro chi calpesta i nostri diritti e la nostra volontà”. A complicare ulteriormente il quadro anche lo sciopero di 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) del Trasporto pubblico locale indetto da Filt Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal. A farne le spese saranno, come sempre, i viaggiatori.
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