Il primo Natale ai tempi dell’Isis sembra destinato a modificare le abitudini degli italiani. Almeno di quel 18% che, secondo Coldiretti/Ixè, per paura degli attentati terroristici, eviterà di frequentare determinati luoghi.
L’indagine diffusa nei giorni scorsi ha, infatti, rilevato che 3,8 milioni di connazionali eviteranno di andare nei centri commerciali (considerati “bersagli” facili) e che 2,9 milioni rinunceranno addirittura a fare una passeggiata per le vie del centro illuminate a festa. Il terrorismo che ha ferito anche il “cuore” dell’Europa sembra insomma aver colpito nel segno. Convincendo alcuni italiani ad essere più prudenti e a cedere parte della loro libertà personale anche (e soprattutto) in periodo natalizio. Da qui la scelta, operata da molte famiglie del Bel Paese, di ricorrere allo shopping online che consentirà di fare il regalo giusto (confrontando prezzi e offerte sulla Rete) rimanendo a casa.
Al di là dei timori (più o meni diffusi) generati dagli ultimi accadimenti, stando all’indagine di Coldiretti/Ixè, il 34% del budget natalizio familiare sarà destinato all’acquisto di cibo e bevande, il 23% ai tradizionali regali, il 17% all’abbigliamento, il 15% ai divertimenti e agli svaghi e l’11% ai viaggi e alle vacanze. E l’albero di Natale? Il 65% degli italiani utilizzerà quello sintetico messo in cantina l’anno scorso, il 10% ne farà a meno, mentre 3,8 milioni di italiani sono intenzionati a portarsi a casa un abete vero per il quale spenderanno mediamente 32 euro. Una scelta che permetterà loro di onorare, in maniera “ecologista, la festa; a differenza di quei connazionali che, optando per l’albero finto, non faranno certo un favore all’ambiente. Gli abeti sintetici, spesso importati da Paesi lontani come la Cina, impiegano infatti mediamente 200 anni prima di degradarsi.
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