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50 mila posti di lavoro in più nell’agricoltura con il voucher agricolo semplificato

Voucher semplificati in agricoltura, permetterebbero di creare fino a 50 mila posti di lavoro in più. L’appello arriva dalla Coldiretti, che chiede aiuti concreti

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Il settore agricolo ha bisogno di manodopera da impiegare nei campi per la raccolta stagionale di frutta e verdura. Occorrono voucher agricoli semplificati, in grado di garantire fino a 50 mila posti di lavoro in più nel settore agricolo, per giovani, pensionati, cassa integrati ma anche per chi riceve il reddito di cittadinanza. L’appello della Coldiretti.

Settore agricolo e Coronavirus

Il settore agricolo è uno dei più importanti, in quanto non si ferma neanche nei momenti di crisi. Garantire cibo alla popolazione è alla base di tutto. Per questo motivo, anche in piena emergenza sanitaria Coronavirus, il settore ha continuato a lavorare e produrre beni di prima necessità. Il problema sta nel reperire manodopera da impiegare nei campi per la raccolta stagionale dei prodotti. Solitamente i braccianti assunti dalle imprese agricole, arrivano dall’estero, in particolare dall’Est Europa. Il Coronavirus ha però complicato la situazione. Con l’introduzione di norme restrittive, con la limitazione degli spostamenti, con il concreto pericolo di contagio, i braccianti stranieri non vogliono più venire in Italia a lavorare. Ne consegue la mancanza di personale addetto alla raccolta. Il rischio è quello di far marcire i prodotti, senza nessuno disposto ad andare a lavorare nei campi. Mansione troppo umile e faticosa, che molti italiani non vogliono svolgere.

Lavorare nei campi con il voucher agricolo semplificato

La Coldiretti fa sapere che con una generale semplificazione del voucher agricolo, si possono garantire 50 mila posti di lavoro in più nei campi. In particolare, si darà la possibilità a giovani, studenti, pensionati, soggetti che usufruiscono della cassa integrazione, del reddito di cittadinanza e tanti altri, di poter trovare impiego stagionale nel settore agricolo. Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha più volte ribadito come l’Italia oggi ha bisogno di interventi concreti e non solo di idee che non si sa quando possano essere messe in atto. Da qui l’importanza dei voucher in agricoltura, per poter garantire al Paese la produzione dei beni di prima necessità indispensabili a tutti. La misura, servirebbe anche ai beneficiari di ammortizzatori sociali e non, per avere delle entrate extra, che di questi tempi non fanno male a nessuno. Servono degli interventi mirati e da attuarsi in maniera straordinaria nel periodo di emergenza Coronavirus.

Che cosa sono i voucher agricoli?

Per voucher, nel linguaggio lavorativo, si intendono i buoni di pagamento per quelle prestazioni di carattere occasionale, svolte in maniera discontinua e saltuaria. Nel settore agricolo, l’uso di questa particolare modalità di pagamento è molto frequente, soprattutto in relazione alla stagionalità di lavori come quelli direttamente connessi alla raccolta di prodotti. Le aziende agricole possono dunque accedere a tale modalità di pagamento per i propri dipendenti. Solitamente il voucher prevede anche la copertura assicurativa INAIL e la copertura previdenziale INPS. Per quanto riguarda l’aspetto connesso alla salute, i dipendenti devono essere sottoposti a visita medica preventiva, effettuata dal medico competente presente in azienda o all’Asl. I dipendenti devono essere informati anche sui rischi e la gestione della sicurezza aziendale, prima di essere assunti e garantire le proprie prestazioni lavorative.

I voucher nel settore agricolo

Nel 2008 vennero introdotti i voucher per la vendemmia, viste e considerate le peculiarità del tipo di lavoro stagionale. Nel corso degli anni, il settore agricolo è rimasto legato a questa particolare modalità di pagamento, rispetto ad altri settori che poi hanno optato per altre tecniche. La Coldiretti fa sapere che il numero dei voucher adoperati nell’agricoltura, sono rimasti stabili fino all’abrogazione. Insomma, si tratta di una misura idonea all’agricoltura in particolar modo alle caratteristiche del lavoro stagionali di cui si compone gran parte del settore agricolo. Intanto, si attendono delle misure che davvero possano incentivare gli italiani a lavorare nei campi, il tutto per garantire la raccolta dei prodotti alimentari tanto importanti ed indispensabili per tutta la popolazione. In fondo parliamo di un settore importantissimo, anche in situazioni di emergenza sanitaria da Coronavirus. Senza cibo nessuno può campare, questo è poco ma sicuro.

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