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500 hostess pagate per fare da pubblico ai discorsi di Gheddafi, così vogliamo lavorare per ottenere la reale parità dei sessi in Italia?

La notizia impazza su tutti i media ed i TG ne parlano quasi come una situazione particolare e divertente: 500 hostess sono state reclutate e retribuite da una agenzia specializzata per partecipare come ospiti ad un incontro con il dittatore libico Gheddafi a Roma. L’incontro vi è stato, l’agenzia ha fatto bene il suo lavoro, …

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La notizia impazza su tutti i media ed i TG ne parlano quasi come una situazione particolare e divertente: 500 hostess sono state reclutate e retribuite da una agenzia specializzata per partecipare come ospiti ad un incontro con il dittatore libico Gheddafi a Roma.

L’incontro vi è stato, l’agenzia ha fatto bene il suo lavoro, ha reperito tutte le ragazze richieste ed il dittatore ha potuto fare al folto pubblico femminile pagato i suoi discorsi, invitando (tra le altre cose) le ragazze a convertirsi all’islam e sposare un uomo libico.

 

E le istituzioni italiane? Hanno permesso una farsa del genere? Incredibilmente si. Che la posizione della donna in Italia sia anni luce indietro rispetto al resto dell’Europa è un dato di fatto, ma che si permetta ad uno dei 10 peggiori dittatori al mondo (classificazione delle maggiori Intelligence del mondo tra cui quelle americane) di venire a Roma e disporre di 500 belle e giovani ragazze per raccontare le sue verità, beh… questo ci lascia perplessi.

Vi immaginate se Gheddafi avesse provato a fare un’azione del genere in Inghilterra, Germania, Svezia, Olanda o Svizzera? Vi sarebbe stata una mobilitazione di massa e certamente si sarebbe fatto fatica a reperire le ragazze disponibili. Da noi invece, complice una forte disoccupazione che fa sembrare allettanti anche le poche decine di euro offerte, forte una sotto-cultura della “velina” e della “letterina” ecco che tutto fila liscio.

Ma poi… se Gheddafi vuol fare lezione di Corano ed invitare alla conversione, perchè gli servono delle hostess (che per definizione sono: donne, giovani, belle e sorridenti)? Tanto poi una volta convertire dovranno mettere il velo, o no? Perchè non invitare e pagare operai in cassa integrazione, disoccupati, pensionati con la minima e padri di famiglia? Almeno arrotondano e rappresentano una parte più omogenea del Paese…

Non mi risulta sul Corano vi sia scritto una una buona musulmana debba avere taglia 42 e debba essere alta, giovane e carina…

Sinceramente non credo che i veri musulmani, quelli che credono quindi veramente nelle ideologie e nei valori coranici siano davvero contenti di questo…

E noi italiani? Abbiamo perso un’altra occasione per fare un piccolo passo avanti verso un reale processo di pari opportunità… abbiamo presentato le nostre donne come una merce da acquistare in grandi quantità e che abbia come requisiti: bella presenza, bel sorriso, giovane età e che se ha delle idee le tenga pure per se e non le esprima (e si, parte del contratto prevedeva infatti anche di non parlare con nessuno delle loro impressioni e dello svolgimento della giornata, pena… mancato pagamento!)

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