Nel cuore della città di Milano nasce una serra di coltura idroponica. Si tratta di un vero e proprio gioiello della tecnologia, che mette in mostra nuove metodologie per un’agricoltura sempre più sostenibile, controllata e sicura. La qualità dei prodotti è importante per la salute dell’ambiente e dei consumatori stessi. Vediamo di cosa si tratta.
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Una serra idroponica nel cuore di Milano
La città di Milano, da qualche giorno ospita un vero capolavoro della tecnologia agricola. Parliamo della serra idroponica presso il Palazzo delle Stelline, nel pieno centro della città lombarda. La serra è stata realizzata dalla Fondazione Eni Enrico Mattei, con lo scopo di far conoscere nuove tecniche agricole, nel pieno rispetto dell’ambiente, recuperando suolo e garantendo al consumatore dei prodotti più sicuri, in quanto controllati in tutto il loro percorso di produzione. Da differenti anni, si sta puntando alle città come luoghi di sviluppo per sistemi alimentari di carattere sostenibile, abbandonando il classico concetto di agricoltura. Si sono sviluppate nuove tecniche per praticare l’agricoltura come ad esempio: l’idroponica, l’indoor farming, il vertical farming, l’urban farming, che rappresentano nuove sfide verso un’agricoltura sicura, sostenibile, con meno sprechi e maggior produttività.
Puntare ad un’agricoltura sostenibile
Oggi, il settore agroalimentare consuma gran parte dell’energia mondiale, per non parlare dei gas CO2 prodotti dall’intera filiera nel processo di produzione, lavorazione, confezionamento e spedizione dei prodotti. Tanti anche gli effetti negativi di fertilizzanti e pesticidi adoperati periodicamente, con danni ai terreni stessi. Oggi più che mai c’è bisogno di un’agricoltura sostenibile e questo può avvenire solo aprendosi a nuove tecnologie. Come afferma Stefania Quaini, ricercatrice di FEEM, bisogna puntare a tecniche in grado di “restituire al suolo parte del nutrimento e utilizzano gli scarti valorizzandoli in un’ottica, appunto, di rigenerazione o, in altre parole, di comportamento circolare”. Queste tecniche devono essere applicate sempre di più nell’agricoltura mondiale, diventando delle vere e proprie prassi.
L’agricoltura e le nuove tecniche di produzione
L’agricoltura verticale, anche detta vertical farming, punta ad una produzione agricola da farsi in ambienti chiusi e controllati. Questa si basa su un tipo di coltura detta idroponica. Si tratta di una tecnica che permette di risparmiare circa il 90% dell’acqua adoperata nell’agricoltura tradizionale, andando ad incrementare del 20% la produttività generale, permettendo la produzione durante tutto l’anno. Inoltre, la vertical farming ed idroponica, consentono di risolvere uno dei più grandi problemi connessi all’agricoltura, ossia l’impoverimento del suolo e la perdita dei vari minerali. La Quarini, specifica che non stiamo parlando di una tecnica agricola in grado di sfamare tutta la popolazione mondiale, tuttavia si tratta di una valida alternativa alla classica agricoltura, con particolare riguardo alla sostenibilità ed alla qualità del prodotto finale.
Sensibilizzare a nuove forme di produzione agricola
Lo scopo della serra idroponica nel centro di Milano è quello di far conoscere a tutti, un nuovo sistema di produzione in un ambiente completamente controllato. Dunque, si tratta di un’esposizione a scopo didattico, che attirerà l’attenzione e l’interesse di varie scolaresche e non solo. La serra Food Sense mostrerà la coltivazione controllata di varie piante, come il basilico, la rucola, l’insalata ed alcuni fiori commestibili. Parliamo di una serra completamente automatizzata, che gestisce autonomamente il flusso dell’acqua, i ritmi di luce, la temperatura, l’umidità, il livello dell’acqua, la conducibilità, il pH e la qualità dell’aria.
Ricordiamo che l’agricoltura verticale, a cui bisogna sensibilizzare la gente, consiste nella produzione di vegetali a scopo alimentare, con tecniche di produzione che sfruttano l’altezza, coltivando in ambienti nuovi, fuori suolo, come spazi chiusi, palazzi, dove l’acqua, la luce la temperatura ed il nutrimento sono continuamente controllati. Una nuova sfida nell’agricoltura, che sicuramente aprirà nuovi ed interessanti scenari produttivi in un contesto che non smette mai di svilupparsi ed evolversi.
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