Hai un piccolo appezzamento di terreno, un orticello o un giardino con una discreta disponibilità di spazio? Perché non sfruttarli al meglio, investendo su un’attività che potrebbe procurarti robuste soddisfazioni?
Sempre più professionisti, fiaccati dai ritmi e dalla routine dell’ufficio, cercano rifugio nella terra che scelgono di acquistare un terreno da coltivare con cura e amore. Se anche tu senti il bisogno di dare più spazio alla tua anima “green”, fermati un attimo a leggere. Perché la possibilità di guadagnare con il tuo terreno esiste eccome. Ma non facciamola troppo facile: prima di lanciarti nell’impresa (a cui ti suggeriamo di accostarti, almeno all’inizio, come ad un semplice hobby), dovrai fare tutte le valutazioni del caso. E raccogliere le informazioni utili a farti capire se il tuo “fazzoletto di terra” può effettivamente fruttare qualcosa. In tutti i sensi.
Indice
- Guadagnare con un terreno da coltivare
- Coltivazione di funghi
- Coltivazione di aloe vera
- Terreno da sfruttare: la coltivazione di bacche di Goji
- Coltivazione di zafferano
- Coltivazione di lavanda
- Allevamento di lumache
- Coltivazione di bambù
- Coltivazione di ginseng
- Coltivazione di erbe medicinali e officinali
- Apicoltura
- Orto in affitto
- Avviare una coltivazione di frutti di bosco
- Avviare una coltivazione di canapa
- Avviare un orto Km 0
Guadagnare con un terreno da coltivare
Coltivazione di funghi
La prima idea per chi ha a disposizione un terreno da coltivare è quella di avviare una coltivazione di funghi.
La coltivazione di funghi è un mercato che non conosce crisi; ecco perché avviarne una coltivazione potrebbe rivelarsi un’idea vincente. Ma da dove partire? Bisogna innanzitutto predisporre il substrato per impiantare i miceli che altro non sono se non gli apparati vegetativi dei funghi.
C’è chi provvede ad arricchirlo con i trucioli di legno, ma assai più diffusa è la pratica che prevede il ricorso alla paglia (che viene spezzettata e opportunamente inumidita), al letame, al gesso e al fieno. Il composto ottenuto deve “riposare” per due settimane a una temperatura di circa 25 gradi, permettendo così al micelio di accrescersi all’interno di esso. E dopo? Occorre ricoprire il substrato con un apposito terriccio e pazientare per altri 10 giorni. Fino a quando non si arriva alla fase riproduttiva vera e propria, durante la quale bisogna abbassare la temperatura dell’ambiente a circa 18 gradi. Impegnandosi a rispettare i tempi e le temperature e garantendo il giusto livello di acidità del terreno, le prime punte di funghi appariranno dopo circa una settimana. Lasciali crescere ancora un po’ e fanne l’uso che desideri.
Coltivazione di aloe vera
Un’altra delle idee per fare impresa a partire da un terreno incolto è la coltivazione di aloe vera. Quella dell’aloe vera è diventata una vera e propria moda. Che ha coinvolto tanto il mercato cosmetico quanto quello alimentare. Di cosa stiamo parlando? Di una pianta semigrassa che – a detta degli esperti – ha notevoli effetti benefici sulla nostra salute (lenitivi, depurativi, protettivi e rinforzanti) e che, proprio per questo, può rappresentare una buona fonte di guadagno.
Chi sta pensando di coltivare aloe vera, deve però sapere che avere a disposizione un terreno può non essere sufficiente perché l’aloe è una pianta che cresce in zone calde e che necessita di tanto sole (se abiti in Val Padana dovrai, quasi sicuramente, rinunciare al progetto; mentre se hai un appezzamento di terra al Sud, potresti prendere in seria considerazione la cosa). P
oiché può essere impiantata anche in terreni non pianeggianti e non richiede molta acqua, i costi per avviare una coltivazione di aloe vera risultano relativamente bassi. Anche perché parliamo di una pianta che non necessita di particolare manutenzione. Ma fai attenzione alle formiche che, se arrivano a raggiungere le foglie, rischiano di guastarti la festa.
Terreno da sfruttare: la coltivazione di bacche di Goji
Anche consumare bacche di Goji è diventata una vera e propria consuetudine, per un numero crescente di italiani. Che potrebbero pensare di avviare, nel loro terreno da coltivare, la coltivazione di bacche di Goji, originaria del Tibet e della Cina, che elargisce frutti dalle riconosciute proprietà antiossidanti.
Per realizzare il progetto, occorre essere a disposizione di un terreno di impasto medio (meglio se leggermente acido) ben drenato e fertilizzato. E poi occorre armarsi di pazienza perché, dal momento della “semina” a quello della prima fioritura e fruttificazione, trascorreranno 2 anni.
Parliamo comunque di una coltura che non necessita di particolare manutenzione (basta garantirle il giusto apporto di acqua e la giusta esposizione alla luce), fatta eccezione per la potatura. Le bacche di Goji fruttificano, infatti, solo sui rami giovani quindi è opportuno eliminare periodicamente quelli vecchi che rischiano di comprometterne la crescita.
Coltivazione di zafferano
Lo diciamo subito: coltivare zafferano richiede un certo sforzo economico, ma può garantire anche buone entrate. Si tratta, infatti, di una delle spezie più costose al mondo, per via della particolare manutenzione di cui necessita.
Da dove si deve partire? Dall’impianto dei bulbi che, stando alla testimonianza di chi si è già lanciato nell’impresa, sarebbe bene sistemare in un terreno collinare (non argilloso). Il periodo migliore per seminare è quello compreso tra i mesi di luglio e agosto, che permette di raccogliere a dicembre. La pianta dello zafferano – che, per crescere, ha bisogno di tanta luce e di una quantità ridotta di acqua (i ristagni possono far marcire i bulbi) – regala fiori viola bellissimi. Che si aprono, però, solo per pochi giorni. E’ in questo lasso di tempo ridotto che occorre operare, facendo attenzione a “maneggiare con cura” gli stimmi da cui si ricava la spezia. Si tratta, infatti, di un’operazione assai delicata, che può essere svolta solo da “addetti ai lavori”.
Coltivazione di lavanda
A chi non piace il profumo della lavanda che rinfresca i cassetti della biancheria? E se provassi a coltivare lavanda nel tuo terreno anziché comprarla già imbustata e commercializzata?
L’idea potrebbe rivelarsi felice, ma come sempre occorre prendere in considerazione vari fattori. Trattandosi di una pianta mediterranea (le piantagioni più floride si trovano in Provenza), la lavanda necessita di un terreno ben drenato, sufficientemente argilloso e sabbioso. E di un clima temperato, con inverni miti ed estati calde, con un bassissimo tasso di umidità.
Quanto alla manutenzione, ricordati che la pianta della lavanda va potata dopo la fioritura. E che, una volta raccolti i fiori, bisogna farli essiccare in un luogo chiuso, fresco e ombreggiato, che garantisce il mantenimento della caratteristica fragranza. Se le cose andranno bene, potrai arrivare ad avviare un piccolo commercio. O limitarti a regalare i “frutti” del vostro raccolto a una ristretta cerchia di amici e parenti.
Allevamento di lumache
Sebbene il termine possa trarre facilmente in inganno, la coltivazione di lumache è un business che, a partire dal 2004, non ha conosciuto ostacoli. Anzi. È stato in perenne e costante crescita. A prescindere da eventuali crisi economiche e finanziarie a livello globale. Il suo grande successo deriva per lo più dalla scoperta di antiche tradizioni gastronomiche a livello locale e regionale. Sia nel nostro paese, che in altri stati del Mediterraneo, come Grecia e Spagna. Quante volte ti sarà capitato di fare zapping in tv e tra i vari programmi di cucina del piccolo schermo trovare come proposta del giorno questi piccoli animaletti?
L’investimento iniziale per l’avvio di un allevamento di lumache è abbastanza impegnativo: stiamo parlando di cifre che vanno dai 20.000 ai 30.000 euro. Il motivo di tale cifra? Molto semplice. Per partire è necessario avere a disposizione un terreno dalle grandi metrature. All’interno di un metro quadro, infatti, riescono a crescere “solo” 20/25 lumache.
Oltre all’acquisto dell’appezzamento (nel caso tu non ne abbia già uno di proprietà) dovrai prevedere anche i macchinari utili alla lavorazione del terreno. E, ovviamente, anche alla costruzione di recinzioni che servono a separare le piccole chiocciole riproduttrici dalle lumache che metterete all’ingrasso. Per non parlare dell’impianto di irrigazione per mantenere la terra sempre umida. Non dimenticare che il giro di affari, infatti, si sviluppa con la vendita dell’animale vivo. Uno dei plus della coltivazione delle lumache riguarda sicuramente il fattore del tempo. Bastano solo 18 ore a settimana di impegno e il gioco è fatto. Oltre a quell’aspetto molto romantico che riguarda il riconciliarsi con la natura e riprendersi i propri spazi all’aperto, fuori dalle mura di casa e lontani dagli input della tecnologia.
Coltivazione di bambù
Hai un terreno da coltivare? Probabilmente non sai che puoi avviare una coltivazione di bambù. Tutti abbiamo già sentito parlare del bambù. Eppure molti di noi non sanno che questa pianta è una delle più utilizzate per abbellire i giardini. Lo sapevi che questa particolare varietà di albero in vaso può essere venduta anche ad una cifra superiore ai 100 euro? Non male, vero? Molto spesso il bambù viene associato al Giappone ma, in realtà, questa pianta può crescere bene anche in zone dalle temperature più rigide. Prova ad informarti dal vivaio più vicino a casa per scoprire quale sia la varietà che meglio cresce nella tua zona per avviare la tua coltivazione di bambù.
Coltivazione di ginseng
Il Ginseng fa parte di una delle coltivazioni tradizionali della Cina. Già presente da millenni nella terra del Sol Levante, negli ultimi anni è approdato anche in Europa e in Italia, conquistando tantissime persone con il suo gusto e le sue proprietà. Si tratta di una delle colture più redditizie del nostro continente.
Occorre fare, però, qualche precisazione riguardo alla crescita e la vendita di questa pianta. Il ginseng, infatti, necessita di sei anni per svilupparsi da semplice seme a albero maturo con le sue foglie. Durante questo lasso di tempo, tuttavia, potrai iniziare a trarre i vostri primi guadagni attraverso la vendita dei semi ma anche di quella delle radici. Secondo alcune recenti stime, un acro di terreno adibito interamente alla coltivazione di ginseng può generare guadagni fino a 100.00 euro.
Coltivazione di erbe medicinali e officinali
Le erbe medicinali e officinali fanno parte di quella categoria di coltivazioni che non richiede particolari appezzamenti di terreno. Anzi. Possono bastare anche spazi dalle dimensioni non esagerate e un piccolo terreno da coltivare.
I loro semi possono essere acquistati sia online che presso i vivai vicino a casa e hanno prezzi davvero irrisori. Attraverso la vendita di queste piante (ma anche dei loro fiori o delle loro foglie) è possibile ottenere prodotti cosmetici, olii essenziali e tisane. Alcune di esse, inoltre, possono essere impiegate anche in cucina per la realizzazione di piatti saporiti e profumatissimi.
Apicoltura
Il miele fa parte di quella tipologia di prodotti naturali che vengono apprezzati particolarmente in cucina. Ma spesso viene impiegato anche come rimedio naturale contro malanni di stagione come tosse, raffreddore e influenza. Forse non tutti sanno, però, che questo di questo alimento ne vengono esportate circa 4.000 tonnellate all’anno solo nel nostro paese. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che quando parliamo di apicoltura, non ci riferiamo solamente alla produzione del miele, ma anche a quella della pappa reale, del propoli e della cera d’api.
Nel caso in cui questo tipo di attività ti dovesse interessare ma sei un perfetto neofita del settore, ti consigliamo di seguire un apposito corso da apicoltore, utilissimo per imparare a gestire in tutta tranquillità e sicurezza un alveare. E, soprattutto, ad evitare di ritrovarsi vittime di spiacevoli incidenti o sgradevoli esperienze. Il terreno migliore in cui avviare la propria attività di apicoltore è quello ricco di fiori.
Il terreno da dedicare all’apicoltura deve in una zona non troppo esposta al vento e la cui pendenza non sia molto accentuata. Tra i costi di avviamento dovrai prevedere l’acquisto delle arnie, ossia le case delle api. Ma anche il reperimento di una tuta protettiva che ti copra interamente il viso e tutto il corpo. In linea di massima, l’investimento iniziale può aggirarsi attorno ai 1500 euro. Una cifra che non può considerarsi assolutamente come eccessiva.
Per recuperare le api, infine, hai due opzioni. La prima è quella di recuperarle in natura (si tratta di una procedura che richiede un bel po’ di tempo). La seconda è quella di acquistare una o più colonie da alcuni allevatori di api della tua zona (più veloce e pratica, soprattutto per chi non è così esperto del settore).
Orto in affitto
L’orto in affitto può rivelarsi essere un’ottima soluzione per chi ha a disposizione un appezzamento di terreno dalle discrete dimensioni ma non ha particolarmente voglia, tempo o passione per starci dietro. Si tratta di una ulteriore idea imprenditoriale per guadagnare a partire da un terreno da coltivare.
Attraverso questa opzione, avrai la possibilità di affittare l’intero campo o parti di esso ad altre persone che lo vogliono utilizzare per la coltivazione di ortaggi e verdure in prima persona. In alternativa, puoi sempre proporre alle famiglie della zona di darti una piccola cifra al mese (stiamo parlando di circa 30 o 50 euro al mese, in base alla dimensione dello spazio offerto) per coltivare per loro gli ortaggi che vogliono.
La lista della verdura da mettere a disposizione puoi farla tu e poi metterla a disposizione dei potenziali clienti. In questo modo verrai pagato per coltivare la terra, ed avrai la possibilità di sfruttare al meglio il tuo orto e guadagnare qualcosina in più, che male non fa.
Avviare una coltivazione di frutti di bosco
Tutti amano e conoscono i frutti di bosco, buoni e salutari, ma pochi sanno che una valida idea di business per essere adibire il terreno da coltivare alla produzione di questi frutti. Si tratta di un bel modo per arrotondare il reddito e tra i frutti di bosco da coltivare ci sono:
- More (Rubus fruticosus): si tratta del frutto del rovo, che in Italia matura tra agosto e settembre regalando questo frutto dal gusto da dolce ad acidulo;
- Mirtilli (Vaccinium): in Italia chi ha una terra da coltivare può seminare le varietà più comuni che comprendono mirtillo americano, mirtillo nero e mirtillo rosso;
- Lamponi (Rubus Ideus): il lampone cresce fino a 1600 metri di altitudine e la fioritura della pianta si ha tra maggio e giugno, mentre il frutto matura in tarda estate o autunno.
Chi sceglie di produrre e coltivare frutti di bosco avvia un’attività molto richiesta dal mercato, dato che in Italia una buona parte dei frutti di bosco consumati è importata dall’estero e sono poche le aziende italiane che impiegano i terreni incolti per queste coltivazioni. Il terreno non ha caratteristiche particolari e per questo le piante di frutti di bosco sono coltivabili in tutte le zone collinari del Paese, che garantiscono la corretta escursione termica, esposizione solare e piovosità.
Tuttavia consigliamo di prestare particolare attenzione alla scelta del terreno e decidere di coltivare frutti di bosco soprattutto al Nord Italia per la maggiore presenza di piogge.
Avviare una coltivazione di canapa
L’Italia è tra i principali produttori di canapa industriale, usata a scopo tessile e non ricreativo. Si tratta di un’idea per fare impresa davvero interessante e redditizia, anche perché i business a tema verde godono di vantaggi fiscali per l’avviamento e di finanziamenti a fondo perduto.
Questo perché adibire un terreno incolto alla coltivazione di canapa a basso contenuto di THC significa avere un impatto ambientale positivo, oltre che generare un business profittevole. Tra le caratteristiche della coltivazione di canapa light ci sono:
- Un contributo importante per la sostenibilità ambientale
- Miglioramento della biodiversità
- Si può produrre la marijuana legale da vendere nei relativi shop
- Bisogna far attenzione a scegliere le giuste piante a basso contenuto di THC.
Chi decide di coltivare un terreno a canapa deve acquistare solo sementi registrate dall’UE e con un contenuto di THC inferiore allo 0,2% per non incorrere in sanzioni penali. Inoltre si devono conservare i cartellini di acquisto delle sementi e le fatture per un anno. Solo a questo punto si può avviare la semina della canapa che porta nel tempo ad una vera e propria piantagione, da dichiarare compilando un apposito modulo. Questo documento deve essere consegnato agli uffici preposti dell’ispettorato Agrario Provinciale, che segnalerà immediatamente alle Forze dell’Ordine, il luogo ove è stata istallata la coltivazione. Le Forze dell’Ordine provvederanno poi a dei controlli sul terreno e sulle piante a campione.
È buona prassi che il coltivatore chieda poi alle Forze Dell’Ordine il rilascio della certificazione di controllo eseguita. Tutte le operazioni che saranno svolte al momento del raccolto dovranno essere prontamente segnalate agli stessi uffici dell’ispettorato Agrario Provinciale che inoltrerà le comunicazioni alle Forze dell’Ordine.
Chi decide di investire in un terreno incolto coltivando canapa light può ottenere dai 2000 ai 2000 euro lordi all’ettaro e per 70 ettari si possono guadagnare oltre 300 mila euro lordi. Una bella idea imprenditoriale per diversificare le entrate!
Avviare un orto Km 0
Sempre più italiani amano acquistare a km0 prodotti agricoli e chi decide di coltivare un orto a km0 riduce l’inquinamento ambientale rispetto a una coltivazione tradizionale. Per avere una coltivazione bio il terreno incolto deve essere adatto e possedere le giuste caratteristiche chimico-fisiche, oltre ad essere facilmente raggiungibile dal cliente.
Dopo aver avviato la coltivazione a Km0 si pensa alle strategie imprenditoriali e di marketing. Se questo è solo un hobby e non un’attività imprenditoriale orientata al guadagno si possono proporre i frutti del raccolto ad amici e parenti e lavorare animati dalla semplice passione. L’attività agricola e il lavoro sui terreni incolti come secondo lavoro è possibile solo su appezzamenti e orti a piccola scala. In caso contrario chi vuole guadagnare da un terreno da coltivare dovrà investire grandi risorse in termini di tempo, denaro e personale.
Avviare una di queste coltivazioni nel tuo terreno personale, accostandola magari alla semina di ortaggi e di fiori, potrebbe procurarti un grande benessere. Anche dal punto di vista mentale. Non sottovalutare l’idea e, se ti senti sufficientemente ispirato e motivato a cavalcarla, chiedi consiglio a chi si è già inoltrato lungo il sentiero dell’imprenditoria “green”. Fare rete – anche in questo caso – potrà aiutarti moltissimo.