Home » Lavorare in proprio

Aprire Franchising abbigliamento, lista ed analisi dei migliori

Quali sono le migliori catene di abbigliamento in franchising? Abbiamo spesso parlato della formula imprenditoriale del franchising, perché si tratta di uno dei modi più “semplici” per iniziare un’attività commerciale in proprio. Sono state proprio delle aziende italiane, come ad esempio Benetton, tra le prime a costruire la propria rete commerciale di punti vendita monomarca, …

Leggi tutto

Condividi questo bel contenuto

Quali sono le migliori catene di abbigliamento in franchising? Abbiamo spesso parlato della formula imprenditoriale del franchising, perché si tratta di uno dei modi più “semplici” per iniziare un’attività commerciale in proprio. Sono state proprio delle aziende italiane, come ad esempio Benetton, tra le prime a costruire la propria rete commerciale di punti vendita monomarca, utilizzando la formula del Franchising. Il contratto Franchising si è poi allargato anche ad altri settori come i servizi, o la ristorazione, ma l’abbigliamento rimane il settore in cui ha conosciuto la massima espansione. I negozi dei principali marchi abbigliamento, accessori e calzature che troviamo nei centri storici delle città, o nei centri commerciali, sono stati per larga parte aperti con questa formula.

Franchising abbigliamento, cosa c’è da sapere

Il Franchising è una vera e propria alleanza tra la casa madre, il Franchisor, e i titolari dei negozi col proprio marchio, o Franchisee. Il franchising abbigliamentoFranchisor ha il vantaggio di poter creare velocemente una larga e capillare rete commerciale senza dover investire direttamente nell’acquisto o nell’affitto di decine di locali commerciali. Il Franchisee ha il vantaggio di aprire un negozio che beneficia di un marchio consolidato, o comunque in via di rapido sviluppo, col vantaggio di contare su una clientela “sicura” tra coloro che apprezzano i prodotti del marchio. Peraltro nel mondo di oggi la boutique che acquista e vende prodotti di varie firme, è un tipo di negozio che sta velocemente scomparendo, e il consumatore si rivolge sempre di più ai negozi monomarca, quindi se la nostra idea imprenditoriale è di lavorare come negozianti di abbigliamento, entrare in una catena in franchising sarà una scelta quasi obbligata. E veniamo quindi alla scelta alla base di questo articolo: a quale marchio è più conveniente affiliarsi?

Ci sono 2 macro categorie di marchi di abbigliamento a cui posso affiliarmi, i marchi già affermati e diffusi su tutto il territorio nazionale, e i marchi che sono invece in fase di crescita, sia dal punto di vista della notorietà del loro “brand”, sia dal punto di vista della presenza in tutta Italia. I secondi presentano condizioni di entrata abbastanza vantaggiose: basso investimento iniziale, richiesta di superfici del negozio non eccessive, bassi costi di avvio e spesso anche il “conto vendita”, ossia il pagamento alla casa madre della sola merce venduta, che quindi non viene comprata dal negozio. In questo articolo andremo a vedere le occasioni più interessanti tra le aziende in cerca di Franchisee. Per quello che riguarda i marchi già affermati e diffusi, per “entrare nel gioco” sono necessari investimenti più consistenti: i grandi marchi richiedono elevate superfici minime del locale, in zone molto centrali, e complessi investimenti nell’allestimento, o “concept”, del negozio. Le trattative normalmente avvengono in via confidenziale, dopo aver richiesto informazioni sui siti aziendali, e le condizioni minime non sono rese pubbliche sui siti stessi. In generale si parla di investimenti di diverse centinaia di migliaia di €. Come accennato in precedenza, ci limiteremo in questo articolo ai “Brand” in fase di espansione, che richiedono investimenti minimi attorno ai 50.000 €, o meno.

Franchising abbigliamento, i migliori Franchisor in fase di crescita

Qui di seguito andiamo a individuare i Franchisor più interessanti tra quelli che hanno messo online sui rispettivi siti le condizioni più importanti del contratto di affiliazione che propongono. Tutti questi marchi hanno in comune di dichiarare un investimento minimo minore o pari a 50.000 €. Tutti questi “brand” hanno in comune di proporre al Franchisee la formula del “Conto vendita”, ossia l’affiliato non paga gli articoli in esposizione alla casa madre: li paga solo dopo che sono stati venduti al cliente finale, e normalmente la casa madre si impegna anche a ritirare l’invenduto a fine stagione. Tra i Franchisor che accordano il Conto Vendita, ci sono quelli che garantiscono un margine fisso anche in periodo di saldi. Tutti i Franchisor qui selezionati inoltre non richiedono una Fee d’ingresso nella rete.

Altre condizioni da valutare riguardano il costo degli arredi del negozio, quantificato in € al metro quadro, e se questo costo è compreso nella stima dell’investimento minimo per aprire un punto vendita di una certa marca. La stima dell’investimento normalmente comprende anche i costi di marketing, i costi per l’infrastruttura informatica e quelli per i programmi di fidelizzazione dei clienti. Ci sono casi in cui l’arredo è concesso in comodato gratuito dal Franchisor. Frequente è anche la richiesta di una fidejussione bancaria, a garanzia della merce concessa in conto vendita.

In generale, l’investimento minimo richiesto è abbastanza contenuto, ma non va dimenticato che il maggiore investimento lo facciamo con la nostra professionalità: se non abbiamo esperienza di gestione di un negozio, e di vendita in generale, è abbastanza sconsigliabile imbarcarsi nell’apertura di un punto vendita. Molto più saggio fare alcuni anni di esperienza come dipendenti in negozi esistenti, per assaggiare tutti i tipi di problemi quotidiani che un negozio deve affrontare, per saggiare la propria predisposizione al contatto col cliente, ed imparare a gestire i vari tipi di clientela. Non va dimenticato che i marchi per cui è più “economico” affiliarsi sono quelli che devono ancora essere ben conosciuti e apprezzati dal grande pubblico, quindi lo sforzo di vendita, a carico di chi gestisce il negozio, sarà maggiore rispetto a quello necessario per marchi già affermati.

Per quel che riguarda l’investimento minimo, ai fini di questo articolo, ci limiteremo alle stime dichiarate dalla casa madre: le condizioni specifiche vanno sempre discusse più in dettaglio chiedendo informazioni dettagliate al Franchisor. Un criterio di scelta, riguardo al marchio con cui affiliarsi, è più che altro il tipo di prodotto e di cliente per cui ci sentiamo più appassionati, o se sposiamo la particolare idea imprenditoriale di questa o quella “firma”. Tra i Franchisor che stimano un investimento minimo minore o uguale a 20.000 €, possiamo elencare:

  • Department Fashion, catena abbigliamento donna che ha creato vari sotto-brand
  • Pietrogrande, catena di abbigliamento donna
  • DS Camicie, originale catena di abbigliamento uomo che permette di confezionare camicie quasi “su misura”

Le marche più interessanti, tra quelle che stimano un investimento minimo inferiore o uguale a 30.000 €, comprendono:

  • EXIA Girl, catena di abbigliamento giovanile, accessori e borse, ovviamente donna
  • Usato Firmato, che come dice il nome stesso propone usato di tutte le grandi firme di moda, per uomo e donna
  • Giorgia & Johns, catena di abbigliamento, accessori e borse donna
  • Fruscìo, che vende sia abbigliamento che intimo donna
  • LOW DESIGN, specializzato in abbigliamento low cost per ragazze dai 14 ai 25 anni

In ultimo, i migliori Franchisor che stimano un investimento minimo pari a 35.000 €, includono:

  • INVIDIA, marchio abbigliamento con i due sottomarchi INVIDIAUOMO e INVIDIADONNA
  • CAMOMILLA Italia, catena di abbigliamento giovanile, accessori e scarpe donna
  • LIZALU’, catena di abbigliamento e accessori, specializzato nel segmento “curvy”

I commenti sono aperti per raccogliere esperienze ed opinioni.

Condividi questo bel contenuto
× Eccomi!