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Aprire un asilo nido in franchising: informazioni e kit di supporto

La vostra passione sono i bambini e il vostro sogno è aprire un asilo nido tutto vostro? Potrebbe fare per voi la formula del franchising. Vediamo le soluzioni e il kit di supporto da scaricare.

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La vostra passione sono i bambini e il vostro sogno è aprire un asilo nido tutto vostro? Potrebbe fare per voi la formula del franchising, che consente di affiliarvi a un brand già noto e diffuso, acquisire il know how necessario per avviare un’attività in proprio e diventare, in brevissimo tempo, piccoli imprenditori. Per capire come si fa, abbiamo raccolto informazioni da alcuni asili nido in franchising.

Asilo nido franchising: la location e l’investimento

Per aprire un asilo nido in franchising, fondamentale è, innanzitutto, la location, che deve essere sufficientemente spaziosa, sicura, luminosa, priva di barriere architettoniche. La dimensione dipende dal brand:

asilo nido in franchising
  • Il Pianeta dei Bambini (catena avviata nel 1999 e attiva nel Nord Italia), ad esempio, sono necessari 3 mq per bambino e spazi distinti, aree e bagno strutturati.
  • Babyworld (asili bilingue presenti su tutto il territorio nazionale), invece, prevede che una struttura, per essere idonea, debba avere una metratura minima di 180/200 mq, con piano terra, uso commerciale, luminosità e spazio esterno in uso esclusivo.
  • La Bacchetta Magica, invece, richiede una villetta o appartamento di almeno 130 mq e locali coloratissimi per rispondere alle esigenze della cromoterapia.

Anche l’investimento iniziale per un asilo nido franchising è variabile e dipende dal brand:

  • 12.000 euro sono la cifra iniziale per aprire un affiliato de La Bacchetta Magica, a cui bisogna sommare 5000 euro di fee d’ingresso;
  • Per Babyworld si parla di 10.500 euro più Iva come fee d’ingresso, a cui vanno sommati circa 23.000 euro di materiale didattico e arredamento per uno spazio di 180 mq.
  • Il Pianeta dei Bambini, invece, ha un costo d’ingresso pari a 8000 euro, escluse – come sempre – eventuali spese di ristrutturazione e adeguamento della location ai requisiti richiesti.

Come vuole il modello del franchising, chi apre un asilo nido con questa formula deve versare delle royalties mensili alla casa madre:

  • Il Pianeta dei Bambini, per fare un esempio, si pagano almeno 600 euro al mese, sulla base del numero di iscritti,
  • La Bacchetta Magica richiede un canone di 50 euro al mese che l’azienda investe per inviare all’affiliato materiale promozionale.
  • La formula di Babyworld, poi, prevede che gli affiliati versino royalties solo dal secondo anno di apertura, pagando 12 euro per ogni bambino che può essere ospitato nel nido.

Requisiti per aprire un asilo nido in franchising

Gli adempimenti per aprire un asilo nido in franchising sono gli stessi con quelli di ogni altro asilo nido. In primis occorre costituire una società, avere un budget di denaro da investire per l’avviamento e il completamento di tutte le pratiche burocratiche necessarie per aprire un asilo nido. Nel caso del franchising queste pratiche saranno molto più snelle e veloci grazie al canale preferenziale messo a disposizione dal franchisor. In particolare i vantaggi riguardano l’assistenza tecnica e burocratica fino alla corretta strutturazione dei percorsi educativi idonei e con risultati garantiti dal brand.

Per avviare un asilo nido in franchising non è fondamentale avere esperienza nel settore, ma di sicuro aiuta, come nel caso di Cinzia Riytano, che ha rilevato l’attività dell’asilo nido Il Pianeta dei Bambini in cui era dipendente a Corbetta, alle porte di Milano, e aprendo successivamente una seconda struttura a Vittuone. “E’ la prima volta da titolare per me”, racconta Cinzia, “è molto impegnativo soprattutto per le parti burocratiche e legislative, anche se la casa madre offre molto supporto e aggiornamento continuo sulle nuove leggi, aiutando anche nella programmazione dell’asilo, che deve essere ovviamente convenzionato agli asili ‘normali’, così da poter conseguenza accedere ai fondi di sostegno per le famiglie, come ai rimborsi sulle rette”.

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Il franchising del settore “asilo nido”, insomma, si rivolge sia a chi – pedagogisti, maestre, puericultrici – abbia un titolo di studio e una professionalità nell’ambito e voglia investire capitale puntando sul proprio bagaglio culturale, sia a chi non ha un titolo di studio specifico ma “abbia a disposizione un capitale minimo per l’investimento iniziale”, spiegano da Babyworld. “In questo caso”, proseguono, “l’imprenditore seguirà la parte commerciale-gestionale della struttura, e dovrà poi assumere del personale, con titolo di studio valido, per seguire la parte pedagogica”.
Supporto:

Per chi volesse un supporto per aprire un asilo nido in franchising ed avere info e consigli per avere finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire un asilo nido in franchising (da noi valutato e ritenuto veramente valido).

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