A chi non è capitato di trovarsi tra le mani una bolletta con un importo considerato troppo alto? Per ovviare a questi e altri “disguidi”, l‘Autorità per l’Energia ha proposto di adottare una serie di misure tese a rendere più trasparente il sistema di fatturazione.
Di cosa si tratta? L’Autorità mira, innanzitutto, a promozionare l’emissione di bollette basate sui consumi effettivi, prevedendo (tra le altre cose) incentivi per i clienti che provvederanno all’autolettura dei loro contatori. “Pago quello che consumo” è il motto della nuova politica di fatturazione proposta dall’Autorità, che vorrebbe abolire le bollette cosiddette miste – calcolate sui consumi effettivi e stimati – almeno per i clienti che pagano le utenze mensilmente.
Già, perché tra le novità proposte dall’Autorità, c’è anche quella che contempla la possibilità, per il consumatore, di scegliere la periodicità di emissione delle bollette. Che, in linea di massima, dovrebbero essere recapitate con maggiore frequenza, in modo da risultare più “controllabili” e meno onerose.
Ancora: nel caso di cambio del fornitore, della voltura o di disattivazione di un servizio, al cliente dovranno essere garantiti tempi certi. Tolleranza zero per i ritardi, anche in riferimento all’arrivo delle bollette che, se non dovessero rispettare i tempi di ricezione stabiliti, faranno scattare un indennizzo automatico di 20 euro a favore del consumatore.
Queste e altre proposte avanzate dall’Autorità per l’Energia sono state inserite nel Documento per la Consultazione “Fatturazione nel mercato retail”, che si propone come un testo in fieri, aperto alle osservazioni di altri soggetti che potranno inviarle entro il 30 settembre prossimo. Un documento che ha preso le mosse da un’indagine conoscitiva condotta dall’Autorità, dalla quale è emerso che le bollette dell’elettricità calcolate sui consumi effettivi rappresentano, al momento, circa il 75% del totale, mentre quelle del gas solo l’8,5%.
A promuovere (con qualche riserva) le misure proposte dall’ente è stata l’Unione nazionale consumatori. “Bisogna che, sia nel mercato di maggior tutela che nel mercato libero – ha osservato il segretario, Massimiliano Dona – siano vietate, in caso di contatore elettronico, le fatture miste e che la fatturazione corrisponda sempre ai consumi effettivi. È un diritto sacrosanto del consumatore pagare per quello che compra e usa realmente. Non basta riservare il divieto di emettere fatture miste solo a chi sceglie la fatturazione mensile. Per quanto riguarda, invece, il mercato del gas – ha aggiunto Dona – bisogna introdurre l’obbligo, entro un tempo ragionevolmente veloce, di sostituire i vecchi contatori con quelli telegestiti”. L’autolettura – è l’opinione di molti – metterà, infatti, il consumatore al riparo da brutte sorprese.
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