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Cambiare carriera: tutte le valutazioni da fare

Stai pensando alla possibilità di cambiare carriera? Trattandosi di una scelta delicata, ci sono tante cose da valutare. Scopriamo quali

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Quando eri bambino, tutto ti appariva chiaro: da grande, voglio fare il medico – dicevi – e curare le persone buone che soffrono ingiustamente. Poi sei diventato adulto e l’esperienza ha complicato le cose, rendendo le tue idee più confuse e i tuoi progetti più fumosi. Quando il ventaglio di possibilità si apre, la mente può andare in tilt, specie se appartiene ad un soggetto che tende a mettersi perennemente in discussione e fa fatica a prendere decisioni importanti in poco tempo. Non allarmarti: i dubbi e le perplessità sono spesso indice di intelligenza e sensibilità e non vanno demonizzati, ma gestiti. Se stai prendendo in considerazione l’idea di cambiare carriera e tutti quanti ti guardano preoccupati e cercano di dissuaderti, fermati un attimo a riflettere e fai le tue valutazioni. La soluzione al dilemma è alla tua portata, devi soltanto scovarla e darle credito. Evitando di cedere ad entusiasmi puerili o a timori paralizzanti. Vediamo insieme come puoi riuscirci.

Cosa fare quando si sta pensando di cambiare carriera

Anni ed anni passati sui libri, a specializzarti nel campo che pensavi ti avrebbe regalato grandi soddisfazioni, per poi scoprire che, in fondo, quello che hai scelto di fare non ti piace poi così tanto. Realizzare di aver preso una cantonata può essere spaventoso, specie se non si hanno più 20 anni e se il timore di essersi mossi male al lavoro spalanca le porte ad una crisi ben più profonda. Sforzati di guardare le cose con lucidità ed evita di farti condizionare dai giudizi delle persone che (seppure in buona fede) rischiano di portarti fuori strada. Seguire i consigli e gli avvertimenti di chi si dimostra premuroso e preoccupato non è di per sé sbagliato, ma ad assumersi la responsabilità di una scelta così delicata, come quella di cambiare carriera, non puoi che essere tu. Prenditi il tempo che ti serve e poniti le giuste domande; guarda il quadro in prospettiva e cerca di pensare positivo. Affidandoti a queste tre valutazioni preliminari che possono aiutarti a venirne a capo.

Chiediti cosa c’è che non va

La voglia di cambiamento si origina da un senso di noia o da un’insofferenza che genera malessere. Se stai pensando di cambiare carriera e di lasciare la professione che hai svolto per anni è perché, evidentemente, non sei più soddisfatto e non ti senti realizzato. O peggio ancora, perché hai compreso che, col tempo, il lavoro ha finito per prosciugare ogni entusiasmo. La tentazione di mandare tutto all’aria è forte, ma essendo un adulto, con il suo carico di responsabilità, non puoi permetterti di muoverti in maniera avventata. Chiediti che cosa c’è che non va: sei davvero sicuro che a farti alzare tutti i giorni di cattivo umore sia il lavoro? E sei altrettanto certo che tutto quello che desideri sia cambiare aria e chiudere i ponti coi colleghi e i responsabili che non sopporti più? Dedicando al lavoro la maggior parte delle tue giornate, potresti esserti convinto che il tuo strisciante senso di frustrazione sia strettamente connesso ad esso, ma non è escluso che a farti sentire stanco, fiacco e demotivato sia invece qualcosa che va cercato fuori dal contesto lavorativo. Fai un bilancio complessivo della tua vita ed individua le situazioni e le persone che ti fanno stare bene. Potresti sorprenderti nello scoprire che, in fondo, fare due chiacchiere in pausa pranzo coi colleghi non ti dispiace affatto. Non fermarti alla superficie delle cose, in ballo c’è il tuo futuro e la tua stabilità.

Non trascurare niente

L’analisi ti ha confermato che il tuo problema più grande è il lavoro e che cambiare carriera ti aiuterebbe a risalire la china? Bene, allora rimboccati le maniche e resta lucido perché ci sono tante cose da mettere in conto. L’errore più grande che tu possa fare è pensare che liberandoti della “zavorra” che ti porti addosso da anni ti sentirai subito meglio. Preparati ad affrontare un momento difficile e faticoso, fatto di progetti e congetture che potrebbero rivelarsi malfermi. L’entusiasmo non basta, bisogna essere realistici e pragmatici. Documentati scrupolosamente su quello che vorresti fare (sognare di diventare un veterinario solo perché adori i cani è un’ingenuità che non ti puoi permettere di assecondare) e analizza ogni cosa al microscopio: come va il mercato? Cosa ti serve per affermarti nell’ambito in cui vorresti operare? Hai i requisiti per riuscirci o devi mettere in conto un periodo di formazione? Non devi trascurare niente perché il rischio di ritrovarti con un pugno di mosche in mano e tanta amarezza e frustrazione in più esiste eccome. Munisciti di tutti i “paraurti” che ti servono e lanciati nell’avventura. La preparazione e la consapevolezza sono le armi che devi affilare, se vuoi sperare di vincere la sfida che ti accingi ad affrontare.

Riparti da quello che sai e che hai

Cambiare carriera non vuol dire cambiare identità né tanto meno disconoscere quello che hai fatto fin qui. Potresti esserti stancato di avere a che fare con clienti esigenti e capricciosi e avere voglia di spegnere il telefono e dedicarti ad un lavoro del tutto diverso, che ti permetta di stare un po’ isolato e tranquillo. E’ fisiologico e legittimo e ti auguriamo di cuore di riuscirci, ma tieni a mente che il “cambio di passo” che stai programmando di fare non deve necessariamente comportare un totale stravolgimento. Cambiare carriera non vuol dire tagliare i ponti col passato né tanto meno resettare tutto. Anzi: se riuscirai a portare con te il bagaglio esperienziale che sei riuscito ad accumulare fin qui non potrai che predisporti positivamente alla nuova avventura. Riparti dalle competenze che hai maturato e dalla rete di contatti che sei riuscito a tessere. Quello che hai seminato è un patrimonio che va valorizzato in modo nuovo, disperderlo sarebbe un vero peccato.

Tra l’eccesso di cautela e l’imprudenza, c’è un punto di equilibrio al quale ciascuno di noi dovrebbe tendere. Raggiungerlo non è affatto facile, ma rinunciarci da principio sarebbe un errore. Concediti la possibilità di cambiare e non avere paura di fallire; condannarti alla frustrazione è quanto di più nocivo tu possa fare.

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