Andare all’università vuol dire, molto spesso, abbandonare il “nido” familiare. Con buona pace di mamma e papà, sempre più studenti scelgono, infatti, di congedarsi dalla città natale per continuare a formarsi. E i cambiamenti non sono da poco: a partire dall’alloggio che può costare più o meno caro. A fare una ricognizione è stato l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, che ha monitorato il mercato delle 15 città universitarie più “gettonate” d’Italia. Scoprendo (tra l’altro) che l’affitto di una singola a Milano costa più del doppio di quello di una stanza a Catania.
Ma andiamo con ordine: l’indagine di Immobiliare.it ha rilevato che i prezzi, a livello nazionale, si sono mantenuti sostanzialmente stabili, con una singola che costa mediamente 380 euro al mese e un posto letto in una doppia che ne costa, invece, 280. Ma le differenze non mancano: Milano si conferma, anche quest’anno, la città più cara, con un affitto per una singola di 490 euro e per una doppia di 335 euro. Per non parlare di chi “aspira” a trovare sistemazione nel centro della città: un posto vicino alla Madunina può arrivare a costare, infatti, ben 600 euro al mese.
Le cose non vanno molto meglio a Roma dove una stanza singola costa 415 euro al mese e una doppia 290 euro. E dove un affitto al centro può alleggerire il portafogli di 500 euro circa. Al terzo posto della classifica nazionale dei cari-affitti si posiziona, invece, Firenze (molto gettonata anche tra gli studenti Erasmus) il cui tariffario prevede 365 euro per una camera singola e 275 euro per un posto letto in una doppia. A seguire Bologna (330 euro per una singola, 240 euro per una doppia) e Torino (315 euro per una singola, 240 euro per una doppia). Prezzi ben più contenuti, invece, a Catania dove gli studenti universitari continuano a pagare mediamente meno di 200 euro per una stanza tutta loro e un importo ancora più basso per un posto letto in doppia.
I prezzi passati in rassegna dai tecnici di Immobiliare.it hanno documentato una sostanziale stabilità rispetto a quelli rilevati l’anno scorso. Con qualche inevitabile eccezione: se i costi di una singola sono, ad esempio, aumentati in città come Siena (+9%) e Palermo (+8%), sono invece scesi a Urbino (-6%). Mentre le oscillazioni più vistose, per quanto riguarda l’affitto di posti letto in camere doppie, interessano le città di Palermo e Torino (+9% entrambe) e la città di Bari dove i costi sono scesi, in un anno, dell’8%.
Infine: l’indagine del portale di annunci immobiliari ha tentato di stilare un identikit tipo delle persone che cercano, con maggiore frequenza, una camera in affitto, ricordando che non si tratta solo di studenti universitari (che pure rappresentano una buona quota), ma anche di lavoratori fuori sede intenzionati a economizzare alla voce sistemazione. Ebbene, stando a quanto certificato dal sito, si tratta, nel 44% dei casi, di donne che non hanno superato i 35 anni di età, che non fumano e non hanno animali domestici al seguito. Ancora: un aspetto interessante messo in evidenza dallo studio è la crescente disponibilità degli italiani a dividere casa con persone che hanno orientamenti sessuali diversi dai loro: il 57% degli annunci pubblicati sul sito è risultato, infatti, gayfriendly, con picchi del 75% a Bologna, Padova e Urbino. Ma coabitare con un omosessuale resta un tabù ancora per molti, soprattutto per i palermitani e i baresi.
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