Quanto conta il percorso di studi in un cv, i voti di diploma e di laurea, la mancanza di portfolio? Ecco di cosa non devi più preoccuparti se cerchi lavoro
Quanto conta la sezione formazione in un cv? Se cerchi lavoro sappi che ciò che rende appetibile un curriculum e ciò che definisce il nostro valore sul mercato del lavoro sono i progetti realizzati, i risultati raggiunti, il portfolio creato. Non sono pochi i casi di freelancer o nuovi collaboratori che vengono contattati sulla base di una valutazione positiva dei loro lavori e molto spesso il tipo di laurea conseguito -e con quale voto- passa in secondo piano.
Un vantaggio non da poco per chi si accinge a scrivere un curriculum: ecco cinque cose di cui puoi smettere di preoccuparti fin da subito.
Ecco di cosa non devi preoccuparti se cerchi lavoro
Una precisazione è d’obbligo. La formazione rappresenta la pietra miliare nella costruzione della propria vita professionale, così come l’aggiornamento continuo nel tempo. Ma se è vero appunto che un brillante percorso di studi rappresenta un ottimo punto di partenza per avviare la propria carriera, è altrettanto certo che a fare la differenza sono l’esperienza sul campo e la bravura nello svolgere il proprio mestiere, in grado di far passare in secondo piano questo genere di carenze.
Uno storico di carriera “sregolato”. La tendenza attuale, che arriva direttamente dalla Silicon Valley (trasportata dal vortice impetuoso generato dal fenomeno delle startup), è quella di soffermarsi su ciò che attualmente il candidato è in grado di fare, sulle competenze che ha e sui progetti che propone e che ha realizzato e non su come ha iniziato –magari dieci anni prima- la sua carriera o sulle brevi esperienze di lavoro avute in un altro settore.
Voti mediocri a scuola. Fermo restando che una delle regole di base per realizzare un cv efficace è quello di non inserire i voti di diploma/laurea (a meno che non si tratti, in quest’ultimo caso, di un bel 110 e lode), è ovvio che alla luce delle considerazioni fatte fino ad ora, nessun datore di lavoro si soffermerà sulla bocciatura ad un esame o una media bassa, se gli mostrerete gli ottimi risultati lavorativi che siete stati in grado di raggiungere da quel momento in poi.
La mancanza di un portfolio. Certo, averne uno è un gran vantaggio per proporsi a nuove opportunità, incrementare il numero dei propri committenti o cambiare lavoro. Ma se ad esempio sei un designer alle prime armi e non ne hai uno, cosa puoi fare? Lo puoi creare. Nessuna “istigazione alla truffa”, beninteso! Non si tratta di inventare di aver svolto determinati compiti o lavorato per aziende fantasma. Ma se sei un web designer sai che oggi l’intero mondo del web è orientato verso la user experience. Ebbene scegli un’azienda per la quale ti piacerebbe lavorare e realizza un lavoro parlando di come avresti fatto tu, quale soluzione avresti preferito per la App e di come avresti migliorato un aspetto dell’interfaccia piuttosto che un altro.
Pessime capacità di comunicazione. Di solito chi è abile a comunicare attraverso la scrittura non è un abile oratore (o comunque nonostante la proprietà di linguaggio, poco incline a parlare in pubblico) e viceversa. Ci sono invece casi di abilissimi comunicatori in grado di incantare una platea per ore ma che non riuscirebbero mai a scrivere una e-mail o un testo in modo altrettanto incisivo. E se invece tu non ti sentissi portato né per l’una né per l’altra forma di comunicazione? Non preoccuparti: se cerchi lavoro (e sei ad esempio il web designer di cui sopra) sei nel momento giusto, perché viviamo nell’era delle infografiche. Le agenzie cercano designer abili in comunicazione visuale, così come le redazioni giornalistiche e le aziende con una forte presenza sul web.
Divagare (e leggere blog tutto il giorno). Navigare su Internet possiamo affermare che rientri nelle attività quotidiane di ogni essere umano (diciamo under 60) così come mangiare, andare a fare la spesa, dormire. Ti senti spesso in colpa perché mentre cerchi lavoro sul web in realtà leggi blog e notizie per tutto il giorno o ti soffermi sulle ultime pubblicazioni di settore sul noto social dedicato ai professionisti? Beh, dovresti smettere di preoccupartene. È importante curare la propria presenza online e aggiornarsi quotidianamente, se si vuole rimanere nel mercato del lavoro. Una parte importante del tuo lavoro di ricerca delle offerte di lavoro è proprio quello di monitorare la situazione, scovare le nuove idee e riuscire a far parte di esse. È proprio così che otterrai il tuo prossimo lavoro. E il prossimo ancora.
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