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Come aprire un pub: costi, guadagni e kit di supporto

Quanto si guadagna, quali sono le soluzioni di franchising e cosa occorre per aprire un pub?

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Aprire un pub è, ancora oggi, un’idea attraente per chi ama stare a contatto con le persone e, se ben gestita, può portare anche interessanti ritorni economici.

Dalla Gran Bretagna con furore

Il termine pub è un diminutivo di public house (casa pubblica), un modello di locale originario della Gran Bretagna e dell’Irlanda arrivato nel nostro Paese, e nel resto dell’Occidente, negli anni Settanta. In un pub solitamente si serve birra, da consumare al bancone o seduti davanti a un tavolino, ma nel corso degli anni il servizio è stato integrato, eccezion fatta per quelli “tradizionali”, con ogni sorta di bevanda, alcolica e non, e con “spuntini” quali panini, pizzette, patatine, arachidi, ecc.

Aprire un pub

Cosa occorre per aprire un pub?

Un locale adeguato e arredato seguendo le caratteristiche tipiche dei pub inglesi e irlandesi. Buoni fornitori di birra, anche artigianale, e di altre bevande. Non avere timore di fare tardi la sera. Sbrigare un bel po’ di pratiche burocratiche, come avviene spesso in Italia. Un po’ di creatività per differenziare l’offerta (es. musica dal vivo). Camerieri svelti se si decide di fare servizio ai tavoli.

Quanto costa aprire un pub?

Chi ha già avuto modo d’intraprendere questa attività commerciale sottolinea che, per l’affitto del locale, l’arredamento degli interni, le insegne, sei mesi di forniture, e almeno un paio di aiutanti, occorre stanziare una cifra che va dai 60mila agli 80mila euro. Ovviamente molto dipende dalle dimensioni del locale e dalla sua ubicazione. Difficile pensare a un investimento inferiore, anche nel caso in cui si decida di prendere un’attività già avviata. In questo caso, anzi, la cifra potrebbe crescere, soprattutto se il locale gode già di una clientela affezionata. Essendo l’offerta di pub già abbastanza estesa nel nostro Paese, occorre una buona azione promozionale.

Quanto si guadagna con un pub?

Sempre stando a persone che ne hanno aperto uno, è possibile rientrare dell’investimento iniziale in 2/3 anni. Dopo circa 36 mesi inizia il guadagno, a patto che ci si sappia fare con la clientela. Gli avventori di una birreria cercano un ambiente familiare dove trascorrere alcune ore in compagnia di amici, ma anche birra di qualità a un prezzo ragionevole, oltre a qualche stuzzichino e, magari, qualche intrattenimento interessante (es. freccette, giochi di società, musica live, maxischermo per vedere le partite, ecc.).

Norme e burocrazia

Non è banale aprire un pub nel nostro Paese, ma neanche un’impresa titanica. Bisogna consegnare al Comune di riferimento una segnalazione certificata d’inizio attività (SCIA) e una dichiarazione d’inizio attività produttiva (DIAP). Somministrando bevande e cibi, il gestore e l’eventuale personale debbono dotarsi della certificazione HACCP e di quella SAB-ICAL. Questa è obbligatoria solo per il proprietario e non è necessaria nel caso si possieda il diploma di scuola alberghiera oppure si sia svolto un periodo di lavoro, tra i 2 e i 5 anni (dipende dalla Regione), in una struttura simile. Quindi occorre seguire i dettami previsti dell’Asl in materia di salubrità e sicurezza dei locali. I controlli sono stringenti e non ottemperare a una di queste indicazioni può causare non pochi grattacapi, da multe salate alla chiusura del pub. Occorrono, ovviamente, Partita Iva, iscrizione alla Camera di Commercio (Registro delle Imprese). Proponendo musica dal vivo, bisogno rispettare anche la normativa SIAE di riferimento.

Aprire un pub in frachinsing

In realtà l’offerta sotto questo profilo è realmente scarsa, per non dire quasi inesistente, soprattutto se si desidera replicare l’atmosfera degli Irish Pub o di quelli inglesi. In Italia le catene di pub britannici e irlandesi non sono ancora arrivate. Se conoscete bene l’inglese, tuttavia, potreste mettervi in contatto direttamente con loro ed essere precursori di questo franchise ancora poco noto presso le nostre latitudini. Una curiosità: i pub si sono diffusi, in prima istanza, nei Paesi anglofoni, tra i quali la Giamaica. Il popolo giamaicano, tuttavia, ha impresso uno stile caraibico a questo tipo di locali. Volendo distinguere la propria offerta, quindi, è possibile abbandonare le tipicità delle public house di Londra e Dublino e scegliere il franchisor Jamaica Happy Pub (trattativa riservata). Una scelta sicuramente pittoresca. Volendo restare dalle nostre parti, interessante anche l’opzione della Sidreria Trentina (50mila euro), locali dove si serve il sidro di mele. Una scelta autoctona che potrebbe regalare soddisfazioni.

Kit di Supporto per aprire un Pub

Per chi volesse un supporto e consigli su come aprire un Pub ed avere info sui requisiti neccessari, agevolazioni pubbliche o soluzioni di franchising, segnaliamo il Kit Creaimpresa (da noi valutato e ritenuto veramente valido): Come aprire un pub.

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