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Come dire al capo che non sei felice al lavoro

Routine, cattive abitudini, contrattempi: a volte basta poco per rovinarsi la giornata. Ecco come dire al capo che non sei felice al lavoro

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Quando si è in cerca di lavoro può capitare di pensare: pur di avere un posto sono disposto ad accettare anche le condizioni più dure e difficili! Per poi cominciare a lavorare e scoprire dopo qualche tempo che alcune cose proprio non vanno. Può succedere sì e lo si può affrontare senza timori né sensi di colpa.

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photo by Syda Productions’s

Ma come dire al capo che non sei felice al lavoro?

Come comportarsi al lavoro se le cose non vanno bene

Il lavoro ideale? È coinvolgente, stimolante, remunerativo, gratificante. Ma nella realtà spesso non è così. Certo decidere di cambiare lavoro da un giorno all’altro è decisamente utopistico di questi tempi. Ma è anche vero che lavorare male o trascinarsi giorno dopo giorno è un comportamento ingiustificabile. E poi la felicità è una conquista non un dono. Cosa fare allora? Come dire al capo che non sei felice al lavoro? A volte gli effetti sono sorprendenti perché la maggior parte dei boss non immagina neppure che gli impiegati alle loro dipendenze siano insoddisfatti  o che piccoli abitudini sbagliate rovinino le loro giornate.

Prima di partire spediti in direzione dell’ufficio del capo (o del personale, nelle aziende più grandi) sarà utile fare una lista di ciò che si vuole porre all’attenzione dell’interlocutore. A volte il motivo dell’insoddisfazione è latente. Fare una lista di tutto ciò che succede nel corso della giornata lavorativa può aiutare a metterlo in evidenza. Un esempio? Poniamo che l’azienda abbia finalmente conquistato un grosso cliente ma che questo si trovi in una città estera con un diverso fuso orario. Se tenere quotidianamente riunioni alle dieci di mattina (per il cliente) significa d’ora in avanti rinunciare alla pausa pranzo ecco che questo può creare malcontento.

Quindi,  lista alla mano pronta, è il momento di prendere un appuntamento col capo e organizzare un incontro. Un consiglio prima ancora di cominciare: nessun capo ma davvero nessuno al mondo sopporta i lunghi elenchi di tutto ciò che non va o non funziona in azienda. Quindi, trovati i punti sui quali si desidera discutere, bisogna escogitare anche il modo appropriato per poterli esporre. E il consiglio vale già per la semplice presa dell’appuntamento. Perché ci sono frasi da non dire mai al capo. Ma è fortemente raccomandato anche evitare la frase: avrei bisogno di parlarti. Ecco il “devo parlarti” suscita sempre agitazione e nervosismo nonché la sensazione di stare per ascoltare qualcosa di terribile. Cosa che non gioca a proprio favore e di certo non predispone il capo all’empatia e alla comprensione. Ma allora come dire al capo che non sei felice al lavoro? Meglio dire di avere alcune idee per migliorare il morale all’interno dell’ufficio e che si vuole conoscere il suo parere riguardo ad una questione. In conclusione, termini positivi e coinvolgimento attivo dell’altro. Detto questo, ecco tre modi per approcciare il problema e su come dire al capo che non sei felice al lavoro.

Come dire al capo che non sei felice al lavoro: consigli

Suggerire una soluzione: sempre. È un po’ un mantra al lavoro (ma in fondo anche nella vita). La lamentela fine a se stessa non serve. Non sortisce alcun effetto positivo ma solo quello di irritare e demoralizzare chi ci sta intorno. Per ogni problema bisogna proporre una soluzione. E la soluzione deve essere proficua per entrambi. Proseguendo con l’esempio, si può chiedere di anticipare di un’ora la riunione al mattino con l’azienda estera perché in questo modo tutto il team sarà più concentrato e non dovrà guardare in continuazione l’orologio o preoccuparsi del proprio stomaco vuoto per aver saltato la pausa pranzo.

Chiedere un consiglio: se la soluzione al problema non è così evidente allora meglio parlare con il capo chiedendogli un consiglio su come procedere. Se ad esempio si hanno difficoltà con un collega (non necessariamente di tipo caratteriale, potrebbe essere anche che abbia una scarsa igiene personale e la convivenza nello stesso ufficio sia diventata impossibile), sarà bene esporre al capo le soluzioni che si è già cercato di mettere in pratica ma che non hanno ottenuto risultati. Magari viene fuori che il capo ha un’altra stanza a disposizione, forse più piccola e stretta ma in cui si potrebbe stare finalmente da soli.

Chiedere aiuto: al proprio capo? Perché no, a volte può capitare di averne davvero bisogno. Magari il motivo dell’infelicità non è così specifico, forse si ha bisogno semplicemente di essere un po’ motivati o sostenuti, forse la propria carriera è a un punto fermo, non si è mai avuto un aumento né ottenuto mansioni più gratificanti. L’importante è mantenere sempre la conversazione il più positiva possibile, non puntando il dito sul fatto che non si è felici ma piuttosto sulla volontà di ritornare al top e di voler essere più produttivi ed efficienti.

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