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Coronavirus: decreto 25 marzo, nuove restrizioni e sanzioni fino a 3 mila euro

Nuove restrizioni e sanzioni fino a 3 mila euro con eventuale reclusione per i trasgressori che non rispettano le norme del nuovo decreto contro il Coronavirus

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Il nuovo decreto del 25 marzo 2020, contiene misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.  Il Premier Conte ha firmato il nuovo documento che oltre a fare il punto sulle misure restrittive già adottate, introduce anche delle novità, soprattutto dal punto di vista penale.

Nuovo decreto per fronteggiare il Coronavirus

Coronavirus esercito

La lotta al Coronavirus non si ferma. Come molti avranno ben capito siamo in guerra, una guerra diversa da quelle a cui siamo abituati, una guerra contro un nemico invisibile e forte, una lotta che si combatte negli ospedali. Il Governo italiano continua ad emanare decreti contenenti importanti misure contro questa pandemia. L’ultimo è quello del 25 marzo 2020, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che da oggi entra in vigore. Si tratta di un documento, che oltre a fare il punto della situazione sulle misure restrittive già in vigore, introduce anche delle novità, soprattutto relative alle sanzioni penali molto più aspre, arrivando a 3 mila euro di multa con la possibilità di reclusione. Tali misure potranno essere adottate in particolari Regioni italiane, ma anche su tutto il territorio nazionale, per un massimo di 30 giorni, reiterabili e modificabili anche più volte, fino al 31 luglio 2020. Dunque, l’applicazione sarà dettata dall’andamento del virus nel nostro Paese. Maggiore autonomia alle Regioni, solo ed esclusivamente se non intralciano le misure prese dal Governo centrale.

Le sanzioni previste dal nuovo decreto anti Coronavirus

Il Governo segue una linea più dura, ferrea e decisa contro tutti coloro che non rispettano le regole emanate. La guerra al Coronavirus si fa in maniera forte, senza lasciare nulla al caso. Anche le sanzioni per i trasgressori diventano più rigide, non più la semplice multa di 206 euro, ma ammende che possono arrivare a 3 mila euro più la reclusione. Inoltre, pene soprattutto per chi non rispetta l’obbligo di quarantena, nel caso in cui è stato a contatto con persone contagiate. Le persone risultate positive al virus, che si allontanano da casa rischiano il carcere da 1 a 5 anni. Una rete di controlli sempre più organizzata e coordinata, per garantire il rispetto di tutte le normative vigenti e l’applicazione delle pene previste.

Divieto di allontanarsi da casa e dal Comune di residenza

La regola numero uno resta sempre quella di non uscire e rimanere nelle proprie abitazioni. La limitazione dei movimenti è l’unica arma che abbiamo a disposizione per arrestare il virus. Gli spostamenti devono essere limitati nel tempo e nello spazio, permessi solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Vige l’obbligo di munirsi dell’ultima versione di autocertificazione agli spostamenti. Nel caso in cui non avete a disposizione delle stampanti, potete ricopiare a mano il modulo su carta semplice. Non valgono assolutamente fotografie o formati PDF del documento. La limitazione ed in alcuni casi il divieto degli spostamenti vale anche in riferimento al Comune di domicilio o residenza. Per intenderci, non possiamo andare a spasso senza motivi da un Comune ad un altro oppure da una provincia all’altra. Per i soggetti in quarantena è fatto assoluto divieto di uscire dalla propria abitazione. Ed ancora, è obbligatoria la quarantena precauzionale per tutte le persone entrate in contatto con soggetti contagiati dal Coronavirus.

Divieto assoluto di assembramenti

C’è l’assoluto e perentorio divieto agli assembramenti in qualsiasi luogo. Per questo motivo sono stati chiusi i parchi e tutti i luoghi di ritrovo. Sospese tutte le forme di manifestazioni ed iniziative di qualsiasi natura, proprio per evitare che la gente si ritrovi tutta insieme nello stesso posto e nello stesso periodo. Dunque stop anche allo sport, ad iniziative culturali, a riti religiosi a tutte le forme di riunione pubbliche e private. Ed ancora, resteranno chiusi i bar, pub, ristoranti, cinema, teatri centri ricreativi, sociali e di benessere, ma anche le scuole e le università. Non è possibile rischiare e permettere agli studenti di qualsiasi età di riversarsi a scuola. Per questo motivo il Governo incentiva la didattica a distanza ed altre forme di insegnamento, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.

Sospensione dei concorsi pubblici ed agevolazioni smart working

Sospensione e limitazione anche dei concorsi pubblici, mirati all’assunzione di nuovo personale sia pubblico che privato. L’eccezione è fatta solo ed esclusivamente per le modalità di selezione che si basano solo sull’analisi del Cv oppure effettuate con modalità telematiche, ad esempio tramite colloqui a distanza in video-chiamata. Indispensabile limitare la presenza di personale negli uffici pubblici, fatta eccezione per le attività essenziali. Meglio il lavoro agile dove possibile, in questo modo si possono garantire i servizi, pur lavorando da casa.

Limitazione delle attività commerciali

Resteranno chiuse le attività commerciali non essenziali, cioè non indispensabili per l’approvvigionamento dei servizi e dei beni primari. Chiudono o limitano il loro operato anche alcune fabbriche, non interessate alla produzione di beni essenziali e di sopravvivenza. Stop anche alle fiere, ai mercati e tanto altro ancora. Restano aperti i supermercati, i tabacchi, i distributori di benzina, ed altri negozi alimentari. Ricordiamo che può andare a fare la spesa solamente un membro della famiglia, munito di guanti e mascherina, possibilmente non tutti i giorni. Per vincere questa battaglia, c’è bisogno del sostegno di tutti. La collaborazione ed il rispetto delle regole possono farci uscire il prima possibile da questa emergenza sanitaria.

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