La crisi di Governo e le sue conseguenze sull’economia, il lavoro e misure previdenziali come Quota 100. Arriva l’appello dei sindacati alle forze politiche
Le conseguenze della crisi di Governo ancora non sono certe e sicure, tuttavia sicuramente avrà delle ripercussioni sulla vita economica e sul mondo del lavoro oltre che nei rapporti del nostro Paese con l’Europa. I sindacati invitano le forze politiche a compiere scelte adeguate per il bene degli italiani. Intanto si affacciano eventuali previsioni per quanto riguarda il futuro di Quota 100.
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Crisi di Governo: l’appello dei sindacati alle forze politiche
Purtroppo le situazioni di crisi non portano mai a qualcosa di buono. L’attuale crisi di Governo che ha colpito il nostro Paese, avrà sicuramente delle conseguenze dirette sull’economia, che già da prima faceva fatica a rialzarsi ed andare avanti. Anche i rapporti con l’Europa potrebbero cambiare, oltre al fatto che l’Italia, difficilmente potrà essere la meta degli investimenti stranieri (utili per arricchire l’economia). Ed ancora, ci potranno essere delle conseguenze anche sulle misure varate e sulla pensione anticipata in Quota 100.
In uno scenario del genere, si fa sentire l’appello dei sindacati, che invitano tutte le forze politiche a fare scelte per il bene del nostro Paese, mettendo da parte i loro interessi personali. Mai come oggi l’Italia ha bisogno di scelte strategiche e mirate, per risolvere parte dei suoi problemi e rispettare tutte le scadenze imposte dall’Europa, che non potrà essere clemente una seconda volta.
Quota 100 un bene o un male per le casse dello Stato?
Quota 100, la misura varata in ambito pensionistico, che permette l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, non è stata ben voluta da tutti. In generale si tratta di una buona opportunità offerta ai cittadini, solamente non di carattere indispensabile e necessario. Secondo la stessa Europa, l’Italia nella sua evidente situazione di crisi e di debito pubblico, non avrebbe potuto permettersi di spendere il denaro per misure del genere, certamente utili ma non nell’attuale situazione. Solitamente in una condizione di crisi economica, o comunque di alto tasso di indebitamento, le spese si riducono e non si aumentano. Il vecchio Governo sicuramente ha speso denaro per la realizzazione di queste misure, ma intanto il debito con l’Europa non è ancora stato saldato, e si cercano i modi per farlo nel rispetto delle scadenze fissate.
Il possibile futuro di Quota 100 e l’ipotesi di una parziale sospensione
Non si conoscono con esattezza le conseguenze della crisi di Governo su misure come Quota 100, tuttavia si possono, per ora, solamente ipotizzare differenti scenari. Si parte dal presupposto che tale misura, è stata in qualche modo criticata dalla stessa Commissione Europea, in quanto ritenuta non indispensabile, una sorta di spreco di denaro, con un aumento della spesa previdenziale stessa. Sulla base di questo, un eventuale Governo formato dal PD e dal M5S potrebbe rivedere la misura, apportando delle modifiche di carattere restrittivo, data anche la bassa adesione nel suo primo anno di vita.
Altra ipotesi è quella di una generale revisione delle pensioni assistenziali, con la possibile introduzione di una pensione di garanzia per i giovani. Ed ancora, si potrebbe persino pensare ad una parziale sospensione di Quota 100, il tutto attraverso una norma di garanzia per tutti coloro che hanno presentato la domanda entro una data precisa. Come detto, si tratta solo di supposizioni che per ora non hanno nessuna conferma.
Crisi di Governo ed il futuro dei giovani
L’attenzione è rivolta non solo a Quota 100 ed alle altre misure, ma anche al futuro dei giovani nel nostro Paese ed al sistema formativo. Investire sul sistema formativo è l’unico metodo efficace per combattere la disoccupazione giovanile, afferma Corrado Passera il numero uno dell’Illimity Bank. Ed ancora, diventa indispensabile andare a rivedere tutto il sistema di welfare del nostro Paese, garantendo un giusto ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Se la pensione è pensata come un traguardo lontano nel tempo, non ci sarà mai spazio per l’inserimento delle nuove generazioni, che resteranno disoccupate.
La comunicazione tra la scuola ed il mondo del lavoro, come ad esempio l’alternanza scuola-lavoro, è altrettanto importante in quanto permette di conoscere le esigenze del mercato lavorativo ed in base a queste formare i giovani, dandogli un pacchetto di conoscenze e competenze che rispondano perfettamente ai bisogni delle imprese.
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