Conosci il funzionamento dell’Alternanza scuola lavoro? Sai qual è l’impegno chiesto agli studenti che ne prendono parte e quali, invece, i doveri della scuola e dell’ente che li ospita? A queste domanda, oggi, cercherò di rispondere, provando prima di tutto a fare chiarezza, sciogliere i dubbi più frequenti e illustrare quelli che sono i punti cardine di tutto il sistema.
Indice
Alternanza scuola lavoro: che cos’è
L’alternanza scuola lavoro, fin da subito, nasce con un obiettivo ben preciso: quello di rinnovare il sistema scolastico italiano.
Il programma è stato introdotto con la legge 107 del 2015, all’interno della Riforma de La Buona Scuola, ed è ancora oggi obbligatorio per tutti gli alunni e le alunne a partire dal terzo anno di scuola superiore (compresi i licei). Si tratta di una modalità didattica innovativa, che si ispira principalmente al sistema duale scolastico francese e tedesco. Lo scopo dell’Alternanza scuola lavoro, in pratica, è quello di avvicinare il più possibile gli studenti al mondo del lavoro, integrando la loro istruzione con progetti specifici e in linea con il loro piano di studi.
I progetti promossi nell’ambito dell’Alternanza scuola lavoro, dunque, permettono agli alunni non solo di confrontarsi (a livello pratico e non solo teorico) con realtà organizzative complesse e strutture aziendali avviate ma, cosa più importante, danno loro un assaggio di quello che, in futuro, potrebbe diventare il loro lavoro principale. In questo modo, soprattutto per chi è ancora nel pieno della propria formazione, facendo pratica sarà molto più semplice poi orientare il percorso di studi verso quelle che sono le proprie attitudini professionali e personali più predominanti.
La Carta dei Diritti e dei Doveri
Per assicurare che i progetti dell’Alternanza scuola lavoro siano in linea con l’indirizzo di studio della scuola superiore frequentata dai singoli studenti e, allo stesso tempo, per garantire a questi ultimi ambienti di formazione sicuri, scuola ed enti promotori devono prima di tutto rispettare principi e regole imposte dalla Carta dei Diritti e dei Doveri. Questa Carta è composta da ben 7 articoli che, per l’appunto, elencano diritti e doveri degli alunni coinvolti nel programma, degli istituti che li ospitano e dei responsabili (insegnanti e tutor aziendali) che sono tenuti ad occuparsi della loro formazione.
I percorsi scuola-lavoro, difatti, devono garantire sempre la crescita personale e professionale dello studente, per questo motivo la coerenza del percorso di alternanza e la sicurezza sono due elementi imprescindibili di questo sistema. Direttive specifiche e rispetto delle norme, inoltre, facilitano sicuramente il rapporto scuola – famiglia, tranquillizzando i genitori fin da subito sulle modalità di esecuzione dell’attività di Alternanza e tutelando i loro figli sotto ogni aspetto. Chi aderisce ai progetti di Alternanza scuola lavoro, dunque, è tenuto a mantenere un determinato comportamento che, in sostanza, è volto a tutelare gli interessi delle persone coinvolte (sia fisiche che giuridiche).
Ogni studente, perciò deve:
- frequentare almeno tre quarti delle ore stabilite;
- rispettare norme e regole in materia di igiene, salute e sicurezza;
- mantenere la riservatezza e non divulgare informazioni riservati e dati interni dell’azienda.
Di contro, però, anche gli enti coinvolti (aziende e scuole) hanno degli obblighi da rispettare che, nello specifico, possono essere così riassunti:
- ogni ente, organizzazione o azienda che ospita i ragazzi dell’Alternanza scuola lavoro dovrà assegnare un tutor a quest’ultimi che sia in grado di seguirli e di occuparsi di loro (sia a livello professionale che personale). Il numero di studenti per ogni tutor varia a seconda del grado di rischio dell’attività svolta.
- il percorso proposto e scelto dalla scuola e promosso dall’azienda deve essere coerente con il percorso scolastico degli studenti che lo frequenteranno;
- le aziende devono rendere sicuri gli ambienti di lavoro dove si svolgeranno le attività di Alternanza e, allo stesso tempo, anche le scuole devono assicurarsi che gli standard di sicurezza e igiene di questi siano sempre ottimali.
E’ previsto, inoltre, che gli studenti che aderiscono al progetto di alternanza scuola lavoro siano supportati da tutor interni all’azienda ospitante, che avranno il compito di supervisionare un numero di ragazzi proporzionato alla tipologia di rischio. Nello specifico:
- massimo 5 studenti per tutor per lavori ad alto rischio;
- massimo 8 studenti per tutor per lavori a medio rischio;
- massimo 12 studenti per tutor per lavori a basso rischio
Gli istituti superiori, inoltre, per assicurarsi che questi impegni vengano rispettati dalle organizzazioni che ospiteranno il progetto, dovranno istituire al suo interno un apposito Ufficio scolastico. Questo, nello specifico, avrà come compito quello verificare sistematicamente che i livelli di igiene e sicurezza degli ambienti in cui i ragazzi e le ragazze verranno chiamati a svolgere la loro attività di Alternanza siano sempre ottimali. Come ulteriore tutela, infine, contro gli infortuni sul lavoro e la responsabilità civile verso terzi, all’Inail verrà aperta per ogni studente un’apposita assicurazione a carico dello Stato. Come è facile intuire, quindi, in questo caso i doveri di una parte altro non sono che i diritti dell’altra e definiscono, in maniera chiara e senza equivoci, gli ambiti e le modalità di azione all’interno del sistema.
Il Registro
Enti pubblici e privati, organizzazioni e singoli professionisti desiderosi di far parte del progetto Alternanza scuola lavoro possono proporsi iscrivendosi al Registro appositamente istituito. Per farlo basta semplicemente accedere al portale web dedicato. Il servizio è totalmente gratuito e da la possibilità, a chiunque ne fosse interessato, di proporre attività di Alternanza all’interno della propria realtà aziendale. Ogni progetto proposto tramite il registro, per legge, deve contenere:
- il numero massimo di studenti che si possono accogliere;
- l’indicazione del periodo o dei periodi dell’anno in cui sarà possibile svolgere le attività di Alternanza;
- l’esplicazione del tipo di percorso formativo e professionale che si intende offrire.
Alternanza scuola lavoro: chi partecipa, la piattaforma e la normativa di riferimento
È bene sapere che, quando si parla di Alternanza scuola lavoro, la normativa da dover prendere a riferimento è la Legge 107 del 2015 (ovvero quella della Riforma de La Buona Scuola). Negli articoli della suddetta legge che vanno dal 33 al 43, per la precisione, sono indicati per filo e per segno i soggetti che possono partecipare, i requisiti richiesti, le modalità e i tempi di attuazione di ogni progetto. Per saperne di più, e per rimanere sempre aggiornati, è sempre possibile consultare comunque la Piattaforma Alternanza del MIUR. Questa nasce con l’obiettivo di rendere più semplice lo scambio tra domande e offerta, mettendo insieme i sistemi informativi del Ministero con il Registro Nazionale dell’Alternanza scuola lavoro.
I sistemi informativi gestiti dal MIUR altro non sono che delle banche dati messi a disposizione degli iscritti alla piattaforma. Promotori e partecipanti ad Alternanza scuola lavoro, quindi, possono in qualsiasi momento consultarli, accedendo direttamente dal tasto apposito presente nella home page del sito istituzionale realizzato in collaborazione con il MIUR. Si tratta, nello specifico, di informazioni e documenti spesso necessari per far partire i singoli percorsi e per fare chiarezza su quelli che sono i principali adempimenti dei soggetti coinvolti. Nella piattaforma, inoltre, possono anche essere gestiti convenzioni e pianificazioni non ancora approvati o definiti del tutto che, in questo modo, possono essere salvati online (da scuole e aziende) in vista di una prossima e possibile utilizzazione in futuro.
A questa piattaforma accedono tutti quei soggetti che hanno le carte in regola per poter partecipare alle attività di alternanza, ovvero:
- Scuole ed enti scolastici (come l’Ufficio Scolastico Regionale, i dirigenti scolastici, i DSGA e gli assistenti amministrativi, i referenti dell’Alternanza negli istituti superiori e i tutor);
- strutture ospitanti (che possono delegare l’accesso al tutor dell’azienda incaricato a gestire questi progetti o lasciare che si il legale rappresentante che se ne occupi);
- studenti e famiglie.
Oggi, però, bisogna dire che la Piattaforma va incontro soprattutto alle esigenze e alle necessità degli studenti. Questo perché gli strumenti che mette nelle loro mani, dopo la registrazione e l’accesso, mirano principalmente a tutelare i loro interessi e, proprio per questo motivo, sono veramente in grado di fare la differenza. Grazie alla Piattaforma, infatti, uno studente può:
- Rimanere costantemente aggiornato su quelli che sono gli obblighi e i doveri dell’azienda che lo ospita. Questo perché, grazie ad un protocollo di Intesa firmato con L’Inail, verranno messe a sua disposizione documenti e informazioni utili che lo aggiorneranno su quelle che sono oggi le norme generali in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il tutto avverrà tramite un percorso di formazione e-learning. L’alunno, precisamente, dovrà accedere con le proprie credenziali nella piattaforma, seguire il corso e, una volta concluso, superare il test finale e ottenere la certificazione (indispensabile per poter poi iniziare l’attività di Alternanza).
- Esprimere il proprio giudizio e, partendo dalla propria esperienza personale, dare una valutazione dei percorsi proposti dalle varie aziende registrate sul portale. Lo scopo è quello di promuovere le realtà che meglio riescono a accogliere gli studenti al loro interno, facendo luce anche su quelli che, al contrario, non sono risultate idonee.
- Segnalare criticità e scorrettezze tramite lo strumento del cosiddetto “bottone rosso”. In questo modo, dunque, può sempre esprimere un giudizio positivo in merito alla propria esperienza indicare i percorsi che secondo lui non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative e/o non hanno rispetto gli impegni presi. La sua segnalazione attiverà, di conseguenza, gli Uffici Scolastici Regionali e i quelli centrali Ministero che alla verifica di questi problemi sono preposti. Attenzione però a non fare un uso distorto di questo strumento. Esso, infatti, non nasce per dare sfogo a insoddisfazioni personali o a malcontenti generali. Il bottone rosso, infatti, deve essere usato se e solo se ci sono dei casi in cui l’Alternanza scuola lavoro non è formativa e/o non rispetta quanto stabilito nel progetto originario.
La registrazione e l’accesso alla piattaforma avviene tutto tramite procedure online. Il punto di accesso, ovvero l’interfaccia principale, è molto intuitiva e semplice da gestire. Una volta inserite le proprie credenziali, infatti, non sarà molto difficile muoversi all’interno del portale web.
Qualora si dovessero avere dei problemi, tuttavia, ci sono dei tutorial e delle guide apposite che si possono sempre consultare e che, passo dopo passo, spiegano come gestire i vari registrazione e accesso all’utenza senza particolari difficoltà. In alternativa, inoltre, c’è anche la possibilità di ricevere supporto chiamando l’apposito numero verde e chiedendo aiuto all’assistenza tecnica.
Patto Formativo: cos’è e come funziona
Prima di iniziare l’esperienza di alternanza scuola lavoro è necessario che lo studente firmi il Patto Formativo. Questo accordo consiste nella presa visione e nell’accettazione dello stesso delle norme presenti in quella specifica sede di lavoro. Apponendo la sua firma, inoltre, si impegna a rispettarle con attenzione.
Al fine di tutelare la sicurezza dei ragazzi all’interno del posto di lavoro, è presente la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti. Si tratta di un documento che nasce con il preciso scopo di garantire il corretto svolgimento dell’attività pratica garantendo una certa incolumità dei giovani coinvolti.
Una volta terminato il periodo di alternanza scuola lavoro, sarà compito dello studente compilare un modulo di valutazione in cui potrà esprimere le proprie opinioni in merito all’esperienza vissuta. L’azienda ospitante, inoltre, avrà l’obbligo di presentare al ragazzo un Certificato che riporti le competenze acquisite.
Le novità della Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio 2020 ha introdotto diverse novità in merito. Alcune di esse riguardano le risorse finanziarie che lo stato ha destinato alle scuole affinché partecipino a tale progetto. Ma non solo. Uno dei cambiamenti presenti nell’atto normativo riguarda la denominazione di questo periodo. Non si chiama più, infatti, “Alternanza scuola lavoro”, bensì “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.
La partecipazione a questo progetto non è più considerata come determinante per l’accesso alla maturità. Tuttavia, è ritenuta obbligatoria. Anzi, durante l’esame di Stato è previsto che venga richiesto un resoconto dell’esperienza al giovane.
Ore obbligatorie
Tra i cambiamenti apportati con la Legge di Bilancio 2020 possiamo trovare anche il numero di ore che gli studenti devono svolgere in base alle tipologia di istituto secondario di secondo grado frequentato. Dal 2019, invece, le ore sono state diminuite in modo drastico e suddivise in questo modo:
- 210 ore per gli studenti degli istituti professionali;
- 150 ore per gli studenti degli istituti tecnici;
- 90 ore per gli studenti dei licei
In precedenza, infatti, era previsto un totale di 400 ore per i tre anni degli studenti di istituti tecnici e professionali e di 200 ore per i liceali.