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Crisi economica europea: sondaggio sulla percezione dei cittadini

In queste ultime settimane non si fa altro che parlare della crisi economica europea e di tutti i problemi che toccano le principali nazioni. Si sente parlare di default dell’euro e oltre un terzo dei cittadini europei, attualmente in possesso di un posto di lavoro è preoccupato di perdere l’occupazione. Dal 2009 a oggi la …

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In queste ultime settimane non si fa altro che parlare della crisi economica europea e di tutti i problemi che toccano le principali nazioni. Si sente parlare di default dell’euro e oltre un terzo dei cittadini europei, attualmente in possesso di un posto di lavoro è preoccupato di perdere l’occupazione.

Dal 2009 a oggi la percentuale di persone preoccupata per il proprio destino lavorativo è in netto aumento. Secondo un autorevole sondaggio delle istituzioni comunitarie, gli abitanti della popolazione europea, hanno la sensazione che l’Euro Zona nel suo complesso ha fatto un passo indietro negli ultimi anni.

Secondo le statistiche, il 71% degli europei è pessimista sulla possibilità che la crisi economica finirà presto, mentre l’87% degli intervistati è convinto che la povertà è aumentata di molto.

Le prospettive degli intervistati sono piuttosto negative, infatti, nessuno pensa di uscire al più presto da questa situazione, nonostante alcune notizie facciano sperare per il meglio.
La popolazione europea attualmente è fiduciosa di avere lavoro per i prossimi due anni, ma per il futuro non si sa come andrà avanti la situazione dell’occupazione in Europa.

Gli europei sono un popolo positivo, infatti, ritengono che l’impatto dell’UE sulle politiche occupazionali e sociali nel loro paese è benefico. Tra gli intervistati il 52% è convinto che l’impatto abbia avuto esito positivo sull’occupazione (in settori specifici), mentre il resto delle novità riguarda la polita sociale.

Il 70% pensa l’Unione europea svolge un ruolo positivo nel rendere più facile alle persone di lavorare in diversi Stati membri dell’UE, il 67% per migliorare l’accesso all’istruzione e alla formazione, il 59% nel rendere più facile per l’avvio di nuove attività in proprio. Sotto questo punto di vista non possiamo dare torto all’indagine, dallo scoppio della crisi, anche in Italia sono stati tantissimi i cittadini che hanno deciso di avviare un’attività in proprio, per vedere realizzarsi i propri sogni.

Ovviamente analizzando nel dettaglio la situazione, tra gli stati membri dell’Unione Europea ci sono alcune differenze. Per esempio, in alcune nazioni c’è una fiducia maggiore rispetto ad altre cine Spagna, Grecia, Portogallo e Cipro. Per esempio in Spagna la situazione è molto più critica rispetto all’Italia, perché la popolazione non crede più al suo Governo e alle leggi applicate.

Ora tutti attendono di ricevere maggiori informazioni sul mercato del lavoro per il futuro, alcune persone si aspettano di avere la possibilità di partecipare a corsi di formazione per avere maggiori possibilità di essere assunti nel 212.

Trattando l’argomento dei fonti comunitarie, l’indagine dichiara che la suddivisione delle politiche sociali e occupazioni, in parte è stata resa possibile grazie alla contrazione dei beni del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione.

Le possibilità per una ripresa economica ci sono, molto dipende dai Governi delle varie nazioni e dalla loro politica di affrontare i problemi. Pensiamo solo che il FSE è conosciuto molto in Slovacchia, Portogallo e Lettonia, ed in generale tutte le popolazioni europee hanno raggiunto una certa familiarità con il Fondo Sociale Europeo rispetto a qualche anno fa.

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