Home » Professioni

Crowdsourcing manager: una nuova professione del web. Ecco chi è

A dispetto del nome impronunciabile, diventerà ben presto familiare e uno dei migliori lavori del futuro (nonché tra i più gettonati del web)

Condividi questo bel contenuto


A dispetto del nome non semplice da pronunciare, il crowdsourcing manager diventerà presto familiare, stando alle previsioni che lo vedono tra i migliori lavori del futuro (e tra i più gettonati per quanto riguarda il lavoro da remoto).

crowdsourcing-manager
image by Milles Studio

Vediamo nello specifico chi è questo manager del business aziendale, cosa fa e quale formazione è necessaria per poter intraprendere la professione.

Ma cosa significa crowdsourcing? Ci sono affinità con il crowdfunding? Diciamo in parole semplici che in entrambi i processi, la protagonista è la folla (crowd) ovvero la collettività, un gruppo di persone non precedentemente organizzato ed eterogeneo. Nel caso del crowdfunding singole persone, imprenditori o freelance, per finanziare il proprio progetto, raccolgono fondi e risorse economiche attraverso piattaforme online come Kickstarter a livello mondiale o Pdb in Italia. Si tratta di un modo sempre più diffuso e popolare ( e a costo zero) di trovare denaro per poter finanziare i propri progetti lavorativi, che si tratti della realizzazione di un film, dell’organizzazione di un evento o di progetti umanitari e di solidarietà.

Nel caso del crowdsourcing, dietro le quinte ci sono spesso vere e proprie aziende che decidono di affidare un incarico o di realizzare un progetto lavorativo (o un’inchiesta giornalistica ad esempio) non avvalendosi dei propri dipendenti né di terze parti (come succede con l’outsourcing) ma di un crowdsourcing manager: sempre più privati (magari con un’intuizione geniale ma senza un forte brand alle spalle), così come sempre più aziende, cercano la risposta nella folla, nei talenti “esterni”, in una intelligenza collettiva che gira intorno a questo tipo di piattaforme online e riesce a dare anche informazioni sulle preferenze dei consumatori e sul loro orientamento all’acquisto (o alla fruizione di un servizio). Un esempio chiarirà il concetto. La BBC per realizzare un sondaggio sulla metropolitana di Londra si è avvalsa proprio di queste piattaforme collettive, lanciando l’inchiesta “London Tube Strike Map”, in cui gli utenti potevano segnalare disservizi, problemi sulla metro o inviare qualsiasi altro tipo di segnalazione.

È ovvio che a gestire queste community online ci sono manager (i crowdsourcing manager appunto) con competenze specifiche di vendita, marketing, social media: professionisti in grado di aiutare a trovare queste “risorse”, guidarle nonché gestire le comunicazioni, i commenti, elaborare e interpretare i risultati e via di seguito.

Si tratta di manager in grado di supportare aziende e freelancer nel raccoglimento dei fondi per la realizzazione dei loro progetti lavorativi e possono lavorare da remoto in ogni posto purché sia disponibile una buona connessione ad Internet.

Crowdsourcing e crowdfunding non sono incompatibili. Si tratta di due modelli di business simili sotto molti aspetti e la cui differenza principale è che il crowdsourcing è più destinato al lancio di un nuovo prodotto mentre il crowdfunding per nuove idee di business. Ma è chiaro che i confini non sono bene definiti: se ad esempio si decide di lanciare un sondaggio partecipativo per l’ideazione di stampe originali per t-shirt, nulla vieta di trovare poi in crowdfunding i finanziamenti per il progetto e rivenderle ai consumatori. Esistono già delle piattaforme online di raccolta fondi che nascono intorno all’idea di una piattaforma collaborativa.  Il progetto viene elaborato e portato avanti dalla collettività che poi cerca proprio lì anche i fondi per poterlo finanziare.

Si tratta di modelli di business e di marketing particolarmente adatti alle startup, soprattutto in campo tecnologico. Ma è vero anche che molte grandi aziende già consolidate si avvalgono di crowdsourcing manager e di questo genere di servizi per intercettare i nuovi trend e farsi finanziare per nuovi progetti da realizzare.

Quali sono le competenze di un bravo crowdsourcing manager?

Non esiste un percorso formativo specifico da intraprendere per diventare crowdsourcing manager ma è chiaro che un professionista di questo genere deve provenire dal mondo della comunicazione e conoscere bene le dinamiche del marketing, della vendita, il mondo dei social network e le nuove tecnologie. Deve avere ottime competenze informatiche e spiccate doti organizzative, oltre ad una buona dose di empatia e diplomazia e una forte passione per il suo lavoro.

Cerchi un nuovo lavoro?

Per avere sempre offerte di lavoro reali e verificate nella tua casella email in linea con le tue esigenze: Registrati su Euspert Bianco Lavoro

Condividi questo bel contenuto
× Eccomi!