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Disoccupazione: i dati migliorano, ma non per i giovani

L’analisi statistica del primo semestre 2011 sulla disoccupazione in Italia ci segnala una lieve diminuzione e, porta il nostro Paese al pari di altri Stati membri dell’Unione Europea. Per il 2011 Italia, Francia e Germania sono Paesi dove vi è una lieve ripresa dell’occupazione mentre Grecia, Spagna ed Irlanda sembrano ancora sofferenti. I dati sono …

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L’analisi statistica del primo semestre 2011 sulla disoccupazione in Italia ci segnala una lieve diminuzione e, porta il nostro Paese al pari di altri Stati membri dell’Unione Europea. Per il 2011 Italia, Francia e Germania sono Paesi dove vi è una lieve ripresa dell’occupazione mentre Grecia, Spagna ed Irlanda sembrano ancora sofferenti. I dati sono analizzati da esperti dell’Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) in una nota informativa ‘Occupazione e disoccupazione in Italia e in Europa’ che fa da premessa allo studio ‘Lisbona 2000-2010: rapporto di monitoraggio Isfol sulla Strategia europea per l’occupazione’, pubblicato in questi giorni per la collana ‘I Libri del Fondo sociale europeo’.

Il rapporto dell’Isfol tiene conto di un gran numero di dati anche di quello che in genere è usato come “spia” di allarme e disagio sociale, ovvero la disoccupazione di lunga durata, che è lo status in cui versano tutti coloro che cercano lavoro da oltre un anno e, anche da questo punto di vista, nello studio presentato dall’Isfol non siamo soli ma allineati con Francia e Germania, cosa diversa invece per Paesi quali Grecia, Irlanda e Spagna dove la disoccupazione strutturale è ormai una costante. Il dato rilevato in Grecia ed Irlanda sopratutto, evidenzia una difficile ripresa. Riassumendo in breve i dati che riguardano l’Italia si può dire che il nostro Paese, dopo la crisi occupazionale degli anni 90, ora attraversa un momento di ripresa, e, l’unica criticità risulta essere la disoccupazione giovanile che purtroppo spesso coincide per alcune fasce di popolazione, con quella di lunga durata.

E’ solo per la disoccupazione giovanile di lunga durata che i dati dell’Italia si discostano poco da quelli di Irlanda e Spagna e dunque siamo ben distanti da Germania e Francia dove i dati hanno una tendenza completamente opposta. Se la disoccupazione totale non spaventa cosa diversa si deve dire di quella giovanile che continua ad essere anche per il 2011 una piaga difficile da estirpare. Per l’Isfol questo dato è dovuto dalla complessità del mercato occupazionale. Per gli esperti che hanno condotto l’inchiesta sembra che i dati riguardanti la disoccupazione giovanile siano dovuti anche a quella Strategia europea per l’occupazione lanciata nel 1997 che pianifica lo sviluppo e le azioni in modo comunitario senza tener conto delle specificità e dell’impatto che una data azione economica può avere sul tessuto sociale di un Paese, le strategie comunitarie dunque sembrano non aver agito nel modo in cui era stato pianificato.

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