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Diventare Psicologo: formazione, specializzazioni e opportunità di lavoro

In questa guida ti spiegheremo come fare per diventare psicologo: scoprirai i corsi da frequentare, come funziona l’iscrizione all’albo, le diverse specializzazioni e le opportunità di lavoro

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La figura dello psicologo è una delle professioni inerenti al benessere e alla salute che non conosce crisi nell’ambito della richiesta dei pazienti. Ma come si diventa psicologi? Ne parliamo nei paragrafi che seguono, nei quali potrai scoprire il corso di studi da seguire, come funziona l’albo degli psicologi e le diverse opportunità di impiego, oltre alle possibili specializzazioni per questa professione.

La professione dello psicologo: chi è e cosa fa

diventare psicologo

Prima di spiegare chi è e cosa fa uno psicologo, partiamo da una precisazione, che riguarda cosa non è uno psicologo. Lo psicologo non è infatti un medico, ma una figura che opera in ambito sanitario e che è specializzata nella cura degli aspetti psicologici della persona. Si distingue quindi in questo senso dalla figura medica dello psichiatra, con il quale può collaborare nel trattamento di alcune patologie. Fa eccezione la sola figura dello psicoterapeuta, che può essere sia un medico sia uno psicologo, come vedremo nel paragrafo dedicato alle specializzazioni nell’ambito della professione.

Il compito primario della professione dello psicologo è quello di sostenere lo stato di benessere psicologico di un individuo o di un gruppo di persone, con interventi che possono riguardare aspetti inerenti il vissuto, il presente o il futuro delle persone, come avviene ad esempio nel caso della prevenzione. Lo psicologo si rivolge alle persone di tutte le fasce di età ed a seconda della propria specializzazione, può dedicarsi al trattamento di condizioni o di settori specifici, come ad esempio quelli relative al lavoro, al trattamento delle dipendenze o dei disturbi del comportamento alimentare, per citare tre esempi tra i più comuni.

Come diventare psicologo: formazione e università

La figura dello psicologo appartiene alle professioni in ambito sanitario, come stabilito dal DDL sul riordino delle professioni sanitarie (è il cosiddetto ddl Lorenzin, approvato nel 2017). Come tale necessita di un percorso di studi approfondito che prevede, dopo il diploma di scuola superiore, il conseguimento di uno specifico corso universitario. L’offerta formativa a riguardo è piuttosto articolata, ma condizione necessaria per il futuro esercizio della professione è il raggiungimento di una laurea specialistica in psicologia (identificata dal codice 58/S) o di una laurea magistrale tra quelle appartenenti al gruppo LM51 – psicologia.

In seguito al raggiungimento della laurea, il futuro psicologo è tenuto alla frequenza di un tirocinio formativo della durata di un anno. In seguito lo psicologo può accedere all’esame per l’abilitazione alla professione. L’esame si compone di tre prove scritte seguite da un colloquio. Al superamento di tutte e quattro le fasi l’esame è superato e lo psicologo può chiedere l’iscrizione all’albo.

Albo degli psicologi

L’ambo degli psicologi si compone di due sezioni: sezione A e sezione B. La sezione A è quella riservata agli psicologi, che possono accedervi dopo il superamento dell’esame di abilitazione e iniziare quindi ad esercitare la professione. In alternativa o parallelamente, è possibile anche proseguire l’iter di studio, con la specializzazione in una delle branche che spiegheremo meglio in seguito. L’albo presenta anche una seconda sezione, denominata B, che è riservata ai dottori in tecniche psicologiche. Quella in tecniche psicologiche è una laurea triennale, che può essere seguita da una specialistica per l’accesso alla sezione A dell’albo.

I laureati iscritti all’albo in questa sezione invece possono svolgere solo alcuni dei compiti dello psicologo, mentre per altri è possibile solo l’esercizio all’interno di un gruppo multidisciplinare. In linea di massima sono esclusi tutti i trattamenti di tipo clinico svolti individualmente, ma l’ambito di operatività è comunque abbastanza variegato. L’acceso alla sezione B è possibile con la laurea triennale, seguita da un tirocinio formativo di sei mesi e dal superamento dell’esame di stato, differenziato rispetto a quello da superare per l’accesso alla sezione A dell’albo degli psicologi.

L’iscrizione all’albo per entrambe le sezioni avviene in seguito alla presentazione di una domanda specifica presso il consiglio competente per il luogo di residenza dello psicologo. Il consiglio può avere competenze provinciale o regionale, a seconda del luogo di residenza. Per capire a quale ordine fare riferimento per la richiesta di iscrizione o per informazioni specifiche è possibile consultare l’elenco degli ordini degli psicologi.

La presenza nell’albo è obbligatoria ed è quindi necessaria per esercitare qualsiasi tipo di intervento in ambito psicologico, sia nel settore pubblico sia in quello privato. L’assenza di iscrizione all’albo è un reato molto grave e può comportare una denuncia per esercizio abusivo della professione. Solo in seguito all’accettazione della domanda (e non quindi alla presentazione della stessa) è possibile esercitare a tutti gli effetti la professione, secondo i limiti prescritti per ogni sezione dell’albo.

Diventare psicologo: specializzazioni

Fino ad ora abbiamo parlato in generale dell’iter da seguire per diventare psicologo. Come accennato in precedenza però, esistono diverse figure professionali che operano nell’ambito della psicologia. Lo psicologo può infatti scegliere di specializzarsi in un ambito specifico, che si caratterizza per le competenze e gli ambiti di intervento. Le possibili specializzazioni principali sono:

  • Psicologo clinico
  • Psicoterapeuta
  • Psicologo del lavoro

Le analizzeremo singolarmente nei paragrafi che seguono. Tieni comunque presente che altre specializzazioni sono possibili grazie a corsi post laurea o possono essere ottenute anche durante i corsi di studio, che si caratterizzano per indirizzi diversi sia per quanto riguarda le lauree triennali sia per le specialistiche e magistrali.

Lo Psicologo Clinico

Lo psicologo clinico è la figura professionale che si occupa di prevenire e intervenire in merito alle possibili problematiche del singolo o di un gruppo di persone per quanto riguarda l’ambito psicologico e relazionale. Interviene anche in presenza di psicopatologie accertate o in fase di diagnosi. Si differenzia dallo psicoterapeuta in quanto interviene anche in assenza di una specifica problematica e può intervenire quindi anche con lo scopo di mantenere una situazione di benessere ed equilibrio di un soggetto o di un gruppo di persone, come ad esempio di una comunità. Per esercitare questo ruolo, lo psicologo già iscritto alla sezione A dell’albo deve continuare gli studi con una specializzazione in psicologia clinica, che prevede un corso di studi della durata di cinque anni, ulteriori quindi rispetto a quelli già frequentati.

Lo Psicoterapeuta

Lo psicoterapeuta è una figura clinica specializzata in psicoterapia. Può essere uno psicologo o un medico ed in entrambi i casi ha le stesse possibilità di intervento per quanto riguarda lo specifico ambito psicologico. Questo non significa che ogni psicoterapeuta possa esercitare aspetti esclusivi della professione medica, come ad esempio la prescrizione di farmaci.

L’ambito di intervento è quello relativo alla cura di disturbi psicologici più o meno gravi, con effetti lievi o più importanti sul benessere della persona, come nel caso del trattamento di alcune disabilità psichiche o dei diversi disturbi della personalità (come ad esempio il disturbo di personalità borderline, narcisistico o ossessivo-compulsivo).

I metodi di intervento sono diversi, così come diverse sono le patologie di competenza dello psicoterapeuta, che è in grado di trattare anche pazienti con sofferenze specifiche come quelle legate agli attacchi di ansia, di panico o delle fobie in generale. L’esercizio della psicoterapia è riservato agli psicologi o ai medici che hanno superato un corso di studio specialistico della durata di quattro anni, in seguito alla laurea specialistica o magistrale.

Lo Psicologo del Lavoro

Un’ulteriore specializzazione nell’ambito della professione dello psicologo è quella della psicologia del lavoro. Lo psicologo del lavoro si occupa in prevalenza delle dinamiche interne al mondo del lavoro, incluse le relazioni lavorative, l’organizzazione aziendale e la selezione del personale. Può essere assunto direttamente dall’azienda o fornire servizi di consulenza, così come è in grado di progettare e tenere corsi o interventi relativi a problematiche specifiche, sia individuali sia di gruppo.

La formazione necessaria per esercitare la professione di psicologo del lavoro è quella comune agli psicologi per l’accesso alla sezione A dell’albo (quindi laurea magistrale o specialistica nel settore psicologia) e non prevede quindi ulteriori specializzazioni, come invece nei casi dello psicoterapeuta o dello psicologo clinico dei quali abbiamo trattato nei paragrafi precedenti.

Per lavorare come psicologo del lavoro è però consigliato scegliere un corso di laurea triennale o specialistico focalizzato su questo aspetto specifico. In alternativa o in aggiunta, è possibile anche la frequenza di un corso di specializzazione post universitario in psicologia del lavoro.

Opportunità lavorative

Le opportunità di lavoro per uno psicologo sono davvero molte e variegate, come abbiamo già avuto modo di accennare nei paragrafi precedenti. Innanzitutto uno psicologo può lavorare come lavoratore dipendente nel settore pubblico o privato, come consulente o operare come lavoratore autonomo, aprendo una partita IVA ed esercitando autonomamente o in associazione con altri psicologi o altre figure professionali.

Le possibilità di impiego sono dipendenti anche dalle specializzazioni e dalla formazione specifica del singolo professionista, ma gli ambiti di intervento sono davvero tantissimi. Lo psicologo può trattare un caso singolo a livello ambulatoriale o operare in un ospedale, o ancora fare parte di una squadra di medici e altre figure sanitarie.

La figura dello psicologo è richiesta anche per i gruppi di persone, come può essere nel caso di una scuola, di una casa famiglia, di una comunità, di una residenza per anziani e più in generale in ogni caso che prevede al convivenza di più persone, sia permanente sia temporanea. Un caso di possibile esercizio della professione di psicologo è quello relativo agli sportivi professionisti, dove la figura dello psicologo è richiesta sia per quanto riguarda gli sport di squadra sia per il lavoro sul singolo atleta.

Ambito di intervento dello psicologo è anche quello relativo alle problematiche della coppia; lo psicologo inoltre può intervenire nel caso del trattamento delle dipendenze di ogni tipologia, come ad esempio dall’alcol, dalle droghe o dal gioco d’azzardo. Molto ampie sono anche le possibilità di lavoro nel settore della consulenza. Lo psicologo infatti è una figura professionale adatta anche alla creazione di corsi ed alla docenza sugli aspetti più disparati ma comunque inerenti la psicologia e il benessere psicofisico. Abbiamo invece già parlato nel paragrafo relativo alla psicologia del lavoro delle possibilità di occupazione in questo ambito.

Concludiamo questa guida su come diventare psicologo con una precisazione in merito all’accesso alla professione di psicologo nel settore sanitario pubblico. Come per le altre figure sanitarie, in questo caso è necessario il superamento di un concorso specifico, ulteriore rispetto a quello di abilitazione all’esame. La periodicità dei concorsi, così come il numero di professionisti richiesti è molto variabile e dipende dalle singole aziende sanitarie.

Diverso è invece il caso della sanità privata, dove le modalità di assunzione non sono sottoposte all’obbligo del concorso pubblico e possono quindi avvenire con requisiti diversi stabiliti di volta in volta.

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