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E’ boom di negozi online: +151,6% in sei anni

L’Abruzzo è la regione italiana che vanta la crescita percentuale maggiore e Roma la provincia con il più alto numero di imprese che commercializzano sul Web. Il successo dell’e-commerce sembra destinato a continuare

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Se sempre più commercianti decidono di trasferire o inaugurare la loro attività in Rete, un motivo ci sarà. E va probabilmente ricondotto al fatto che aprire un negozio online permette all’imprenditore di risparmiare parecchio. E di raggiungere una platea di clienti potenzialmente vastissima. L’e-commerce non sembra conoscere crisi in Italia. Anzi: una recente indagine condotta da Infocamere ha rilevato che la quota di negozi online è in continua crescita (negli ultimi 6 anni, è aumentata del 151,6%). Per merito – anche – dei consumatori, che sul Web acquistano di tutto, a prezzi che si rivelano spesso molto più che convenienti di quelli praticati dai negozi tradizionali.

negozi online
image by Igor Bukhlin

Lo studio che Infocamere ha condotto per Unioncamere ha preso in considerazione il periodo di tempo che intercorre tra il 2009 e il 2015. Rivelando che, negli ultimi 6 anni, il numero di aziende che hanno scelto di vendere online è aumentato di ben 8.994 unità, pari al 151,6%. E i negozi tradizionali, quelli che propongono la vendita al dettaglio di beni e servizi? Hanno mosso passi ben più piccoli, aumentando di soli 7.170 unità, pari allo 0,83%. Ma non finisce qui: la rilevazione di Infocamere ha, infatti, registrato i vari andamenti a livello territoriale. Cosa è emerso? Che in alcune regioni, si può ragionevolmente parlare di vero e proprio boom di negozi online; mentre in altre, la loro presenza è rimasta (nei sei anni esaminati) più che contenuta. In termini percentuale, l’aumento più significativo ha interessato l’Abruzzo, che ha fatto registrare un più che rotondo +258,9%. Ma risultanti soddisfacenti sono stati rilevati anche in Puglia (dove la quota di negozi online è cresciuta del 218,5%), in Campania (+202,1%) in Calabria (+ 196,1%) ed in Basilicata (+193,9%). Dove l’e-commerce non è, invece, riuscito a sfondare è la Valle d’Aosta. Nella regione più piccola dello Stivale, infatti, il numero di attività che hanno scelto di commercializzare in Rete è rimasto, tra il 2009 e il 2015, invariato (17) ed ha fatto registrare un aumento percentuale pari allo zero. Crescite di scarso rilievo sono state certificate anche in Friuli Venezia Giulia (+69,5%) ed in Sardegna (+78,8%).

E veniamo alle città. A livello provinciale, è Ragusa a detenere il primato nazionale, con il 346,7% di attività di vendita online in più rilevate tra il 2009 e il 2015. A seguire Foggia (+327,3%), Matera (+311,1%) e L’Aquila (+308,3%). Mentre nella parte bassa della classifica troviamo Trieste, dove la quota di negozi online è aumentata, in sei anni, solo del 27%; Sassari (+ 26,3%) e soprattutto Aosta, che è rimasta inchiodata allo 0%. In termini assoluti, è invece la provincia di Roma a vantare il numero più alto di negozi online (1.384) seguita da Milano (1.260) e da Napoli (897). Tutt’altri numeri per Vibo Valentia e Crotone, che contano 18 imprese di e-commerce; Isernia e Aosta, che ne hanno 17, ed Oristano dove ad aprire i “battenti digitali”, tra il 2009 e il 2015, sono state solo 16 attività.

Aprire un negozio online è, insomma, un’idea che sembra allettare sempre più imprenditori. Alcuni decidono di ampliare la loro attività e di affiancarla alla vendita al dettaglio che praticano già nei punti vendita fissi. Mentre altri scelgono di puntare tutto sulla Rete. I vantaggi, come già detto, sono parecchi: gestire un sito di vendita online ha dei costi ben più contenuti rispetto a quelli necessari a tenere alzata la saracinesca di un negozio (soprattutto se situato nel centro storico della città dove gli affitti possono raggiungere cifre stellari). Per non parlare delle utenze, delle spese di manutenzione e di eventuale ristrutturazione e del personale da pagare. Chi ha capacità imprenditoriale e un minimo di competenza informatica può, invece, portare con successo la sua idea sul Web, raggiungendo una platea di potenziali compratori che non conosce limiti. La vendita online permette, infatti, anche alla piccola start-up di Voghera (più volte citata nella vulgata popolare) di raggiungere, senza problemi, l’acquirente di Hong Kong o quello di Sidney.

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