Mantenere un'ottima qualità di vita, senza per forza dover sborsare cifre considerevoli. E’ questo l’obiettivo dei tutor della spesa messi a disposizione dalla Coldiretti. Con la crisi perdurante gran parte degli italiani è stata costretta a ridurre il budget disponibile anche per le necessità primarie, come quelle alimentari. Ciò ha significato un calo di quantità acquistate, ma spesso ci si è orientati anche su prodotti di minore qualità, per cause di forza maggiore. Eppure l’Italia è la patria mondiale del buon cibo. Sfruttare una simile risorsa è doveroso, ma è anche utile. Il messaggio che passa attraverso la nuova iniziativa della Coldiretti sembra essere proprio questo. Un progetto molto articolato, che coinvolge diversi ambiti. Quello alimentare prima di tutto, ma anche quello dell’igiene della casa e della persona o dei trasporti. La parola d’ordine è “consapevolezza” unita necessariamente ad una buona dose di attenzione.
I tutor mostreranno anche attraverso vere e proprie esercitazioni davanti a supermercati e negozi, o all’interno di fiere e fattorie didattiche e scuole, come poter risparmiare scegliendo oculatamente cosa comprare e cosa no, come riconoscere la qualità, come leggere le etichette (per capire, ad esempio, la provenienza di ciò che si sta per acquistare). Congiuntamente, sarà possibile ad esempio, allevare una mucca o maiale “on line”, imparare a gestire un orto casalingo, fare la pasta o il pane nella propria cucina. Uno sforzo in termini di tempo, ma che può portare un risparmio di oltre il 30% sul totale della spesa prevista, che si attesta in media sui 477 euro al mese, solo per quanto riguarda le necessità alimentari.
Riscoprire il senso della comunità e delle “cose fatte in casa”, può quindi essere non solo piacevole, ma anche utile e soprattutto economicamente redditizio. D’altra parte, crisi a parte, l’agricoltura italiana ha ben poco da invidiare a chicchessia. I prodotti che da essa derivano sono da sempre di primissima qualità. Spingere gli italiani a sostenere la produzione casalinga, sia nel senso di consumare prodotti nostrani su indicazione mirata, sia nel senso, più restrittivo, di imparare a prodursi il cibo (o, ad esempio i detersivi) autonomamente è indice di una piccola rivoluzione culturale. Risparmiare, mangiando meglio e nel contempo diventare parzialmente “padroni” del proprio cibo. Non c’è che dire, un’iniziativa davvero azzeccata.
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