Erasmus ed esperienze di studio all’estero aiutano i giovani a trovare lavoro. Sono questi i risultati di una ricerca effettuata e pubblicata dalla Commissione europea. Ecco di cosa si tratta.
Uno studio sul programma di mobilità studentesca Erasmus è stato commissionato dall’Ue. Sempre più studenti e non solo usufruiscono di questa opportunità che aiuta notevolmente nella successiva ricerca di un lavoro.
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Erasmus: un’opportunità per milioni di studenti
Il programma di mobilità studentesca, più comunemente chiamato Erasmus, nacque nel 1987 ed ancora oggi continua ad essere una realtà di notevole importanza. Sono sempre di più i giovani studenti che, decidono di fare un’esperienza di studio all’estero, presso uno dei paesi appartenenti all’Ue. Oggi con la dicitura Erasmus + si indica l’evoluzione della mobilità studentesca all’estero. Sono nati numerosi ed ulteriori programmi finanziati con i fondi comunitari che, danno la possibilità non solo agli studenti ma anche ai professori di vivere esperienze uniche. Ad essere finanziate con i fondi europei non sono solo le borse di studio ma anche tirocini, scambi di docenti e di personale didattico. Oggi sono circa 40 mila i soggetti che partono per differenti esperienze di studio all’estero.
Erasmus: gli studi confermano il suo inestimabile valore
L’Ue ha commissionato uno studio sull’Erasmus, ricerca condotta su individui ed organizzazioni che, è stato pubblicato dalla stessa Commissione europea. Tanti i soggetti intervistati, sia studenti che non, dalle cui risposte è stato possibile tirare le somme su cosa significa oggi partire in Erasmus. Le persone che partono per un esperienza all’estero, ritornano molto arricchite. Queste imparano a stare insieme, a collaborare, a sostenere nel miglior modo possibile i lavori di squadra, acquisiscono competenze e conoscenze utilissime per la ricerca di un lavoro. Inoltre, vanno a toccare con mano cosa significa la libertà di circolazione tra gli Stati membri dell’Ue. Gli stessi enti si rinnovano, sono in continua evoluzione e crescita in quanto devono rispondere ad esigenze crescenti e di carattere internazionale.
Erasmus: quando ti aiuta a trovare un’occupazione
Gli studi condotti hanno anche portato alla luce un dato molto importante. Gli studenti che hanno partecipato a programmi di studio all’estero, sono più facilitati nel trovare un posto di lavoro. Circa il 72% degli studenti che hanno usufruito dei programmi Erasmus +, ha affermato che tale esperienza è stata molto utile nella ricerca della loro prima occupazione. Questo perché i programmi di mobilità studentesca, hanno aumentato le loro competenze interculturali, tecniche ed interpersonali, andando ad accrescere la loro apertura ad altre culture, il loro senso di adattamento e la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati. Inoltre, gli studenti che hanno partecipato a programmi Erasmus hanno sviluppato una maggiore capacità al lavoro di gruppo e collaborazioni con altre culture. Tutte queste competenze rendono effettivamente più facile l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. Ecco per quale motivo chi ha fatto un’esperienza di studio all’estero ha poi più facilità nel trovare un posto di lavoro.
Alcuni dati in relazione ad Erasmus e lavoro
Lo studio condotto ci fornisce delle percentuali che parlano da sole. Il 92% degli intervistati ha affermato che, l’esperienza di studio all’estero ha facilitato il loro ingresso nel mondo del lavoro. Di fatti, l’80% degli Erasmus è stato assunto da un’azienda o altro entro tre mesi dal conseguimento della laurea. Il 72% sostiene che l’esperienza di studio in un altro paese europeo, li ha aiutati notevolmente nella ricerca della prima occupazione. Il 40% dei partecipanti a tirocini Erasmus + hanno avuto offerte di lavoro da parte delle aziende in cui hanno svolto il tirocinio stesso, mentre il 10% ha avviato proprie attività. Dunque, una persona su due trova molto utile l’Erasmus per l’inserimento nel mondo del lavoro.
L’Erasmus ed un crescente senso di appartenenza
I programmi di studio all’estero non solo sono risultati essere di aiuto nella ricerca di un lavoro e nell’inserimento stesso alla professione. Altro fattore fondamentale è che, i partecipanti ad esperienze di studio all’estero, sviluppano più degli altri un senso di appartenenza all’Europa e di apertura a nuove culture. Di fatti, il 32% degli studenti Erasmus afferma di sentirsi ed identificarsi come europeo soprattutto dopo l’esperienza all’estero. Solo il 25% degli studenti non Erasmus affermano di identificarsi come cittadini europei. C’è dunque da riflettere sull’importanza di entrare in contatto e vivere le altre culture, opportunità che i programmi Erasmus + danno sia a studenti che non.
Università più moderne grazie a programmi di mobilità studentesca
Anche le università che partecipano ed offrono programmi di studio all’estero, appaiono essere più moderne, efficienti e ben inserite in uno scenario europeo. Questo perché sono in continua comunicazione con le altre università europee, restando sempre al passo con i tempi e ben inserite nella trasformazione digitale che, sta caratterizzando l’istruzione e la formazione. Internet, infrastrutture e nuovi metodi di insegnamento caratterizzano queste università che, hanno anche la capacità di fare rete, di comunicare tra di loro e di crescere insieme, fornendo sempre nuovi corsi ed una formazione all’avanguardia.
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