Garanzia Giovani rappresenta un’importante opportunità per i giovani che hanno meno di 30 anni e sono cerca di lavoro. Garanzia Giovani, il programma realizzato dall’Unione Europea per combattere la disoccupazione giovanile, prevede, infatti, una serie di misure e iniziative per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Cerchiamo di fornire, quindi, alcuni chiarimenti sulla natura, sui possibili destinatari e sulle concrete modalità di fruizione del progetto.
Indice
Cos’è Garanzia Giovani
Le misure inserite in Garanzia Giovani si occupano di facilitare l’occupabilità di giovani under 30. Tali misure costituiscono un’applicazione del più vasto programma europeo Youth Guarantee, varato dall’Unione Europea nel 2013 e coperto da nuovi fondi per il triennio 2017-2020. Il programma Youth Guarantee, come si può desumere dai documenti legislativi che ne hanno accompagnato nel tempo la realizzazione, si pone l’obiettivo di combattere il fenomeno della disoccupazione giovanile in Europa. La disoccupazione giovanile, al momento dell’avvio del programma, costituiva, infatti, uno dei principali problemi irrisolti dell’economia europea nel suo complesso e, nello specifico, ancora di più dei sistemi economico-sociali di alcuni stati membri. Italia, Grecia e Spagna, con tassi di disoccupazione giovanile compresi tra il 40% e il 50%, rappresentavano i casi più emblematici della problematicità del fenomeno. 5,7 milioni di giovani, in tutta Europa, alla data del 2013 risultavano disoccupati.
Attraverso la Raccomandazione Europea del 22 aprile 2013, quindi, il Consiglio dell’Unione Europea ha sancito l’avvio del programma Youth Guarantee al fine di fornire adeguate opportunità formative e lavorative ai giovani europei per garantire loro la possibilità di uscire dalla condizione di disoccupazione. Nel concreto, il programma europeo prevede uno stanziamento finanziario per gli Stati con tassi di disoccupazione superiori al 25%. A questi ultimi spetta, infine, l’implementazione delle specifiche misure formative e occupazionali dirette alla lotta alla disoccupazione giovanile.
Garanzia Giovani in Italia
L’Italia, che ha avviato il programma Garanzia Giovani nel 2014, usufruisce dei finanziamenti europei derivanti dal programma Youth Guarantee. A fronte di tale finanziamento, gli Stati si impegnano a garantire ai giovani un’offerta formativa – tirocinio o apprendistato – o lavorativa qualitativamente adeguata ai diversi profili entro quattro mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione o al termine del percorso scolastico.
Esaurita l’iniziale dotazione finanziaria alla fine del 2016, l’Unione Europea ha provveduto a rifinanziare il programma Youth Guarantee per il triennio 2017-2020 per un importo totale di 1,3 miliardi di Euro. Una parte consistente di questo ammontare – per la precisione 343 milioni di Euro – è stata destinata all’Italia.
Sulla base del rinnovo del finanziamento, il Governo italiano ha potuto, quindi, continuare le politiche attive volte alla lotta alla disoccupazione giovanile, cercando di migliorarne, dove possibile, l’attuazione.
Proprio a tal fine, il 1° Marzo 2018 è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro, l’ANPAL (l’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro) e Cofimi Industria (Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana), con l’obiettivo di fornire sostegno alle realtà coinvolte nell’attuazione del programma e di monitorarne l’andamento e i progressi.
Destinatari e misure previste dal programma
Il programma Garanzia Giovani è rivolto principalmente ai cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), cioè ai giovani che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in programmi di formazione professionale. Per l’iscrizione al programma, propedeutica al godimento degli aiuti messi a disposizione dal Governo, i giovani devono rientrare in un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, essere cittadini comunitari o stranieri extra UE residenti regolarmente in Italia.
In Italia l’attuazione delle misure concrete rientranti nel programma Garanzia Giovani è affidata alla competenza regionale. Sono le Regioni a organizzare concretamente le misure previste dal programma, intercettando le esigenze dei giovani e tentando di collegare questi ultimi con il mondo del lavoro o della formazione professionale. A tal fine, le Regioni si servono delle strutture e delle professionalità dei Centri per l’impiego o degli enti privati accreditati, all’interno dei quali i giovani possono trovare sportelli appositamente dedicati all’orientamento e all’implementazione dell’attuazione del programma di Garanzia Giovani.
Gli sportelli regionali sono, quindi, orientati ad attuare le misure previste dal programma. Ma quali sono, nel dettaglio, queste misure? Come emerge dalla sintesi del programma redatto dal Governo italiano, oltre all’accoglienza, al profiling e all’orientamento individuale, le misure si concretizzano in:
- inserimento lavorativo;
- apprendistato;
- tirocinio;
- istruzione o formazione;
- auto imprenditorialità;
- servizio civile.
Le due macrocategorie che consentono di raggruppare tali misure sono rappresentate dalle attività formative e da quelle indirizzate più concretamente all’inserimento lavorativo. A queste categorie si aggiungono, poi, le iniziative collegate al settore del servizio civile e all’aiuto all’auto imprenditorialità.
Nel primo gruppo possiamo ricondurre tutte le misure destinate alla formazione in vista dell’inserimento lavorativo o del reinserimento nel sistema di istruzione. Se le prime sono rivolte a chi ha concluso il proprio ciclo di studi e desidera fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro, le seconde sono indirizzate ai giovani sotto i 19 anni e sono finalizzate alla prevenzione dell’abbandono precoce degli studi.
Il secondo gruppo, sicuramente il più corposo, contiene le iniziative volte allo specifico inserimento nel mercato del lavoro.
A tal fine il programma prevede le tre misure dell’accompagnamento al lavoro, dello sviluppo dei contratti di apprendistato e della predisposizione di tirocini.
L’accompagnamento al lavoro è la misura più soft tra quelle sopra elencate: esso prevede, infatti, un’attività di assistenza indiretta da parte degli addetti dei centri per l’impiego o degli enti privati accreditati finalizzata all’orientamento tra le offerte di lavoro, alla scelta e alla candidatura finale.
Gli addetti possono accompagnare il soggetto nella ricerca di vere e proprie offerte di lavoro e favorirne l’assunzione in azienda attraverso contratti di apprendistato. Questi contratti possono rientrare in tre tipologie: apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, apprendistato professionalizzante e apprendistato per l’Alta formazione e la Ricerca. La durata minima del contratto di lavoro così stabilito è pari a 6 mesi.
Infine, il soggetto in cerca di inserimento professionale può essere indirizzato dagli sportelli dedicati al programma Garanzia Giovani alla ricerca di tirocini della durata massima di 6 mesi, da svolgersi sia in Italia sia all’estero. Al tirocinante viene riconosciuta un’indennità di 500 Euro (e un voucher aggiuntivo in caso di tirocinio svolto all’estero); inoltre, nel caso in cui il tirocinante venga assunto al termine del periodo di stage con regolare contratto di lavoro, all’azienda viene garantito un incentivo economico.
L’incontro tra i candidati e le offerte previste dal servizio civile nazionale viene garantito dal programma attraverso la redazione di bandi specifici dedicati alla Garanzia Giovani. In questo modo chi si rivolge agli sportelli del programma può usufruire di un periodo di 12 mesi di volontariato con un’indennità pari a 433,80 Euro mensili.
Il sostegno all’auto imprenditorialità, infine, si sostanzia nella messa in pratica di un percorso finalizzato all’orientamento e al supporto volto allo sviluppo concreto delle idee imprenditoriali del soggetto. A quest’ultimo, infatti, vengono garantiti dagli addetti i lavori una formazione specialistica, consulenza e servizio di tutoraggio nelle fasi iniziali della concretizzazione del proprio progetto imprenditoriale.
Garanzia Giovani: un’opportunità per le aziende
Come abbiamo accennato precedentemente, il programma Garanzia Giovani, oltre a essere un canale rilevante nella ricerca del lavoro per i giovani, costituisce una fonte di numerosi vantaggi anche per le aziende. Analizziamo nel dettaglio le opportunità messe a disposizione dal programma.
- Per le assunzioni a tempo indeterminato, alle aziende viene riconosciuto un bonus compreso tra i 1500 e i 6000 Euro, in considerazione del grado di occupabilità del giovane nuovo occupato.
- Per le assunzioni a tempo determinato o in somministrazione, il bonus alle aziende è compreso tra i 1500 e i 4000 Euro. L’esatta quantificazione del bonus avviene in base alla profilazione del giovane, alla durata del contratto e alle differenze territoriali.
- Per l’apprendistato di I livello, finalizzato alla qualifica e al diploma professionale, le aziende possono godere di un incentivo compreso tra i 2000 e i 3000 Euro, sulla base dell’età del giovane.
- Per l’apprendistato di III livello, finalizzato all’Alta Formazione e alla Ricerca, è previsto un bonus all’attivazione del contratto pari a 6000 Euro.
- Per i tirocini è prevista un’indennità minima di 300 Euro erogata dalla Regione direttamente ai giovani tirocinanti oppure rimborsata all’azienda a fronte dell’indennità corrisposta da questa ai tirocinanti.
Per usufruire di tutte queste agevolazioni le aziende devono consultare periodicamente i bandi e gli avvisi regionali, nei quali sono specificati i prerequisiti e le modalità si accesso a tali benefici. Per rimanere sempre aggiornati sugli sviluppi del programma Garanzia Giovani è possibile consultare il sito della propria Regione di riferimento oppure visitare il sito ufficiale del progetto.
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