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Gestione separata Inps: nuovi requisiti per accedere alle misure di malattia, maternità e Dis-coll

Nuovi requisiti di accesso per l’indennità di malattia, maternità e disoccupazione Dis-coll per gli iscritti alla Gestione separata Inps

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Arrivano nuovi requisiti per gli iscritti alla gestione separata Inps, per accedere a misure come la malattia, la maternità e la disoccupazione Dis-coll. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n.101/2019 ha dettato nuovi requisiti di accesso a determinate prestazioni Inps, per gli iscritti alla Gestione separata. Vediamo di cosa si tratta e come poter accedere a tali misure.

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Gestione separata: cambiano i requisiti di accesso a determinate prestazioni Inps

Novità per tutti gli iscritti alla Gestione separata Inps. Il Decreto Legge n. 101/2019 già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha introdotto dei nuovi requisiti per accedere all’indennità di maternità, malattia e Dis-coll, andando così ad aumentare le tutele per determinate categorie di lavoratori. La Gestione separata Inps è un fondo pensionistico, finanziato con i contributi obbligatori versati dai lavoratori assicurati, che nasce con la vecchia riforma Dini.

Lo scopo principale di questa misura è quello di andare ad assicurare la tutela in campo previdenziale ai lavoratori autonomi e professionisti che non godono di una specifica cassa previdenziale di riferimento. Estendere la tutela previdenziale a tutte le categorie di lavoratori, è questo l’obiettivo principale per cui si sviluppò la Gestione separata Inps. Oggi, questa cambia alcune sfaccettature, connesse ai requisiti di accesso a determinate misure Inps.

Indennità di malattia

La prima novità introdotta, riguarda l’indennità di malattia per i lavoratori parasubordinati appartenenti alla Gestione separata. Si raddoppiano le aliquote relative al calcolo della misura di indennità di malattia giornaliera e la degenza ospedaliera stessa. Le aliquote adoperate per il calcolo dell’indennità di malattia sono le seguenti: 8%, 12% e 16% e l’indennità è riconosciuta in base a queste, per l’importo che si ottiene andando a dividere il massimale contributivo per 365 giorni, il tutto in base ai mesi di contributi versati nei 12 mesi precedenti la malattia stessa. Più precisamente: l’8% riconosciuto fino a quattro mesi di contribuzione; 12% dai 5 agli 8 mesi di contribuzione ed in fine il 16% dai 9 ai 12 mesi di contribuzione. Per quanto riguarda le aliquote relative all’indennità di degenza ospedaliera, queste passano al 16%, 24% e 36%, ed il calcolo dell’importo segue le regole sopra citate per l’indennità di malattia.

La maternità

L’indennità connessa alla maternità spetta alle lavoratrici iscritte alla Gestione separata, in particolar modo:

  • Collaboratrici coordinate e continuative oltre che alle libere professioniste. Queste devono però versare un contributo aggiuntivo dello 0, 72% al mese, nei 12 mesi che precedono i 2 mesi antecedenti il parto;
  • Ai padri collaboratori e liberi professionisti che versano il contributo aggiuntivo dello 0,72% al mese, per lo stesso periodo sopra indicato in riferimento alle madri;
  • Ai lavoratori parasubordinati

Ricordiamo che la maternità per le iscritte alla Gestione separata è riconosciuta per 5 mesi, nello specifico per i 2 mesi precedenti il parto e per i restanti 3 mesi dopo il parto.

Disoccupazione Dis-coll

Quella che va sotto il nome di Dis-coll non è altro che l’indennità di disoccupazione introdotta con il JobAct, per tutti i lavoratori parasubordinati. La disoccupazione Dis-coll spetta ai lavoratori con un contratto di collaborazione coordinativa, ai dottorandi di ricerca con relativa borsa di studio ed in fine agli assegnisti di ricerca che siano iscritti alla Gestione separata in via esclusiva, senza essere titolari né di pensione né di partita Iva.

Questi soggetti, per poter accedere alla misura, devono godere di almeno tre mesi di contributi versati tra il 1°gennaio dell’anno solare che precede la cessazione del rapporto di lavoro ed il medesimo evento. Con le novità introdotte dal Decreto Legge n.101/2019, si è avuta la riduzione della contribuzione necessaria, passando da 3 ad 1 mese ed andando così a rendere più semplice l’accesso all’erogazione della disoccupazione prevista per tutti i beneficiari.

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