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Giardiniere: mansioni, requisiti, formazione e opportunità lavorative

Lavorare come giardiniere professionista: di cosa si occupa? Quali sono le sue responsabilità? Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere su formazione, guadagni e opportunità di inserimento lavorativo.

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Lavorare come giardiniere richiede un’adeguata formazione professionale oltre che una predisposizione personale verso i lavori manuali. Se non ci si vuole limitare alla cura dei piccoli spazi ma si vuole dimostrare di essere all’altezza anche delle grandi opere, allora, non si può lasciare tutto al caso ma bisogna studiare, far pratica e affinare il proprio talento adattandola a quelle che sono le tecniche base del giardinaggio. A partire da questa consapevolezza, quindi, oggi faremo chiarezza su formazione, mansioni, abilità e opportunità lavorative di un aspirante giardiniere, scandendo passo dopo passo il percorso professionale di questa figura.

lavorare come giardiniere

 

Giardiniere: descrizione della professione

Il lavoro del giardiniere, al contrario di quello che è spesso il pensiero comune, non può essere intrapreso da chiunque. A meno che non si voglia svolgere l’attività in maniera dilettantistica, senza pretese o impegni verso terzi, la passione per la natura e il mondo del giardinaggio non bastano per diventare un giardiniere professionista. L’arte del giardinaggio, infatti, implica una cura del giardino a 360°. Non basta una siepe ben curata e qualche fiore sparso qua e la per ritenere il lavoro completo. Un bravo giardiniere, difatti, dovrà:

  • Occuparsi di aiuole, siepi e dei vari angoli fioriti del giardino. Questo vuol dire conoscere bene le varie piante, capire dove e come posizionarle per farle crescere come si deve e avere chiare le regole della composizione artistica (perché, ovviamente, un giardino deve essere anche bello da vedere). La conoscenza di fiori e piante, dunque, è fondamentale per un giardiniere. Taglio, sfoltimento, potatura, annaffiamento etc. sono tutte attività che devono essere adattate alla composizione del terreno. Alcuni fiori, per esempio, dovranno essere posizionati all’ombra mentre ce ne saranno altri che dovranno essere invece sottoposti alla luce perennemente al sole. Tecnica, scienza ed esposizione estetica sono delle componenti che dovranno tutte essere equilibrate tra di loro. Questo per garantire sempre al cliente un risultato bello, pulito ma soprattutto duraturo nel tempo e in grado di resistere alle intemperie.
  • Avere delle buone nozioni di idraulica e conoscere bene i tempi e i cicli di fioritura. All’interno di un giardino più o meno esteso, infatti, ci saranno piante che avranno bisogno di abbondante acqua e altre, invece, che non dovranno essere irrigate con la stessa costanza. Avere una certa dimestichezza con questi meccanismi significa garantire al cliente un buon risultato, in grado di ripagare impegno e fatica del lavoro manuale e, in generale, qualsiasi altro tipo di investimento.
  • Conoscere le nozioni base di biologia e fitopatologia Avendo a che fare con fiori, arbusti, terra e ambiente, un giardiniere professionista, per essere definito tale, non può non sapere quali sono i principi di biologia e patologia vegetale che dominano in natura. Sapere come è fatta una pianta o quali sono le sue origini è fondamentale per il corretto sviluppo della stessa. Da queste nozioni dipenderà l’armonizzazione del terreno a lui affidato e, quindi, anche la sua prosperità nel tempo.

Nel giardinaggio, come è facile intuire, le regole da seguire sono tante e sono quasi sempre il risultato di uno studio serio, attento e mirato. Per questo motivo il giardiniere può essere considerato oggi come una sorta di artigiano della natura, ovvero un professionista che – per essere considerato tale – deve essere capace di mettere in pratica tutto quello che ha acquisito e fatto proprio grazie allo studio e alla teoria.

Mansioni del giardiniere

Mansioni e responsabilità di un giardiniere professionista, ovviamente, sono ben diverse da quelli che solitamente impegnano le persone appassionate di giardinaggio. Al mestiere di giardiniere, quindi, bisogna approcciarsi come lo si farebbe con qualsiasi altro tipo di attività lavorativa e, quindi, considerare professionisti solo coloro i quali hanno avuto modo di studiare e di fare esperienza sul campo.  La formazione del giardiniere comprende ogni tipo di corso per giardiniere finalizzato all’apprendimento di competenze tecniche e nozioni necessarie per lo svolgimento di questa professione. Non esiste un percorso formativo del giardiniere uguale per tutti, al contrario, esistono tante strade alternative o complementari tra di loro che permettono al singolo di crescere, specializzarsi e muovere i primi passi in questo settore.

L’ampia offerta formativa, tuttavia, potrebbe confondere chi punta a diventare un professionista del verde.  Come riconoscere quindi una proposta didattica valida? Quali sono gli insegnamenti che essa deve garantire? Per rispondere a queste due domande, in realtà, basta fare un elenco di quelle che sono le principali mansioni di un giardiniere. Solo un corso che garantisce l’acquisizione di queste competenze e/o che riesce a perfezionarle potrà, di conseguenza, essere considerato serio e valido. La domanda che bisogna farsi a questo punto, pertanto, è solo una: di cosa si occupa un giardiniere?

Ebbene, riepilogando, un giardiniere deve essere in grado di:

  • prendersi cura di tutti gli spazi verdi a lui affidati (orti, parchi, giardini, terrazzi);
  • occuparsi di progettazione giardini, ovvero saper realizzare un giardino su misura (o su richiesta), creando un modello che tenga conto di spazi, esigenze del cliente, bisogni delle piante etc.;
  • conoscere tutti i segreti e le tecniche di giardinaggio;
  • essere, all’occorrenza, un bravo vivaista e riuscire a concentrarsi nella riproduzione su scala o a serie di piante (da frutto, da fiori etc.) destinate al commercio o, in generale, allo scambio;
  • sapersi muovere come paesaggista e arboricoltore e, quindi, avere sempre chiara la visione di insieme di un giardino che, anche esteticamente, dovrà risultare sempre gradevole all’occhio, ordinato e pulito nel suo complesso.

Formazione

Non esiste, come già detto sopra, un percorso formativo del giardiniere uguale per tutti. La formazione del giardiniere, di fatti, può racchiudere in sé tutta una serie di corsi di specializzazione cui difficoltà, approfondimento e preparazione iniziale e finale possono essere diversi e variare a seconda dei casi. Un corso per giardiniere avanzato sarà diverso da un corso base destinato ai neofiti. Vi potrebbero essere delle situazioni in cui, per esempio, a questo mestiere ci si approccia chi ha già preso una laurea in agraria o una laurea in botanica o chi, al contrario, si è formato sul campo, facendo esperienza e seguendo un percorso diverso (magari incentrato su master professionali o corsi di specializzazioni diversi da quelli universitari). Ogni offerta formativa, comunque, deve essere in grado di dosare pratica e teoria, garantendo ai destinatari strumenti e conoscenze utili per intraprendere questa professione seriamente (sia come liberi professionisti che come dipendenti).

Giardiniere: guadagni e opportunità

Un giardiniere può svolgere la propria attività sia come libero professionista sia come lavoratore subordinato, ovvero alle dipendenze di un azienda o di un singolo datore di lavoro. Queste due possibilità, ovviamente, aprono la strada a due percorsi molto diversi tra loro. È innegabile, per esempio, che l’investimento iniziale che dovrà affrontare un lavoratore autonomo sarà maggiore rispetto a quello richiesto da un dipendente. L’apertura della partita iva, la pubblicità, l’acquisto di materiali e attrezzi da lavoro, sono tutti dei passaggi fondamentali per avviare la propria attività e che, ovviamente, comportano delle spese. Tutto questo, invece, non sarà richiesto ad un lavoratore dipendente. Inquadramento tributario e attrezzature saranno tutti a carico dell’impresa che lo ha assunto e, quindi, quello che dovrà fare lui sarà soltanto attenersi a quanto stabilito e imposto dal suo contratto.

Qualsiasi strada si scelga di intraprendere, chiaramente, ci saranno dei pro e dei contro di cui si dovrà tenere conto. Un libero professionista, prima di tutto, potrà organizzare le propria attività liberamente (senza vincoli di orario) e potrà divincolarsi tra più clienti possibili (tanti quanti ne riesce a gestire). Da lavoratore autonomo, pertanto, avrà la possibilità di stabilire di volta in volta il prezzo del suo lavoro, riuscendo a raggiungere anche cifre importanti. Se nel settore riesce ad inserirsi bene, se si fa conosce e se il suo nome diventa sinonimo di professionalità e bravura, potrà anche decidere di adattare il proprio tariffario alle richieste del mercato, aumentando i propri introiti e favorendo la crescita degli incassi. Le possibilità di fare carriera, in questo caso, aumenterebbero come diretta conseguenza e, cosa più importante, l’investimento iniziale sostenuto verrebbe ampiamente ripagato. Un giardiniere, a seconda della mole di lavoro e delle difficoltà dello stesso, guadagna dai 10 ai 20 euro all’ora. Questo compenso, però, può addirittura raddoppiare se si richiede l’intervento di professionisti specializzati in determinati settori (come i paesaggisti, arboricoltori, vivaisti, progettisti esperti etc.). Questo vuol dire che, come libero professionista, un giardiniere può arrivare a guadagnare dai 2.000 ai 3.000 euro al mese.

A fronte delle ampie possibilità di crescita – professionali ed finanziarie – è anche vero che la libera professione espone a tutta una serie di rischi che non sempre tutti si sentono di affrontare. Tante persone, alle possibili grandi entrate economiche, preferiscono infatti molto spesso la stabilità economica del posto fisso. Lavorare alle dipendenze di un azienda, difatti, garantirà loro uno stipendio fisso ogni mese e non richiederà alcun tipo di investimento iniziale. Sarà il datore di lavoro a fornire al giardiniere mezzi e strumenti necessari per svolgere il suo lavoro.

Il dipendente, a fronte di un corretto trattamento e inserimento, a sua volta dovrà attenersi a rispettare quanto stabilito da legge e contratto. La sua retribuzione, ovviamente, sarà rapportata alle ore di lavoro svolte e al grado di esperienza raggiunto. L’azienda per la quale lavorerà, in fine, dovrà rifarsi a quanto stabilito dal CCNL di categoria e, dunque, inquadrare il giardiniere tenendo conto delle disposizioni in esso contenute. Lo stipendio di un giardiniere – dipendente –  si aggira intorno ai 1.200 / 1.300 euro al mese ma, in alcuni casi, può anche arrivare ai 1.500 euro. Un giardiniere, come libero professionista, può lavorare sia con i privati che con le piccole e medio – grandi realtà. Le offerte di lavoro come giardiniere possono arrivare da enti privati, proprietari di serre, vivai e grandi appezzamenti, cooperative agricole, punti specializzati alla vendita di fiori e piante, ditte e imprese che forniscono i propri servizi ad enti pubblici e privati.

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