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Giovani e disoccupazione: i ministri Sacconi, Meloni e Gelmini accusano “inattitudine all’umiltà”

A fine gennaio i ministri Gelmini, Sacconi e Meloni hanno presentato il “piano occupazione giovani” per il 2011 una manovra di 1 miliardo e 82 milioni di euro per facilitare la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, accusando i giovani di “ inattitudine all’umiltà”, dichiarando che” c’è un pezzo di paese che …

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A fine gennaio i ministri Gelmini, Sacconi e Meloni hanno presentato il “piano occupazione giovani” per il 2011 una manovra di 1 miliardo e 82 milioni di euro per facilitare la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, accusando i giovani di “ inattitudine all’umiltà”, dichiarando che” c’è un pezzo di paese che quando si parla di lavoro manuale non capisce”.

I ministri dimenticano però che tanti giovani sono costretti a districarsi tra le offerte di lavoro più inqualificabili per entrare nel circuito del lavoro e poterci restare, ma ovviamente sempre come precari, perché chiedere un lavoro a tempo indeterminato con le dovute garanzie, anche dopo anni di gavetta è un miracolo al giorno d’oggi.

Tra i giovani che svolgono queste mansioni, ci sono tanti laureti. Forse i nostri ministri non leggono i forum in cui i giovani discutono del problema “lavoro” o i quotidiani in cui si trovano pubblicati numerosi annunci come “giovane laureato cerca lavoro, disponibile a qualsiasi tipo di attività”.

Ricordiamo che 2.2 milioni di giovani di età non superiore ai 34 anni, laureati e diplomati, corrispondente al 47, 1% del totale possiedono un titolo superiore a quello richiesto per svolgere quella professione.

Il problema della disoccupazione andrebbe ricercato altrove e non sull’umiltà o meno dei giovani ad accettare un lavoro al di sotto del loro livello formativo. I giovani stanno già pagando il prezzo di dover accettare lavori non soli sempre meno qualificati, ma anche mal pagati con contratti definiti “flessibili”.

Le nuove generazione sono già costrette a vivere una condizione difficile non solo per il presente ma anche per il futuro, la più umiliante di tutte, quella di non poter avere un lavoro stabile che consenta loro di fare dei progetti per realizzarsi non solo nel professionalmente, ma anche nella vita personale.

Su quest’aspetto i nostri ministri dovrebbero riflettere!!!

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