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Il reddito della felicità? 26mila euro l’anno

Che prezzo ha la felicità? Secondo uno studio condotto da due economisti italiani, Eugenio Proto della Warwick University in Gran Bretagna e Aldo Rustichini della University of Minnesota negli Stati Uniti, 26 mila euro l’anno sarebbe la cifra della “felicità”. Dalla loro analisi, pubblicata dalla stampa inglese si evince che chi ha un prodotto interno …

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Che prezzo ha la felicità? Secondo uno studio condotto da due economisti italiani, Eugenio Proto della Warwick University in Gran Bretagna e Aldo Rustichini della University of Minnesota negli Stati Uniti, 26 mila euro l’anno sarebbe la cifra della “felicità”. Dalla loro analisi, pubblicata dalla stampa inglese si evince che chi ha un prodotto interno lordo pro capite più basso non è abbastanza felice, fino a qui nulla di nuovo. Ma la novità sta nel fatto che, sempre secondo la ricerca, chi ne ha uno più alto nemmeno vive bene. Questo perchè comincia ad avere aspirazioni di una casa sempre più bella, di un tenore di vita sempre migliore, di fare acquisti sempre più costosi ed in maniera frequente sviluppando di conseguenza un livello di ansia e di stress molto alto.

Secondo la ricerca quindi, quando il prodotto interno lordo pro capite raggiunge quota 22100 sterline ossia 26 mila euro, la soddisfazione tocca l’apice, ma da quello stesso momento comincia a scendere. Espandendo il calcolo al nostro paese significa che il reddito lordo medio è intorno ai 20 mila euro l’anno, tranne che in Lombardia, la regione più ricca dove raggiunge i 23 mila euro. Questo ‘dovrebbe’ significare in base alla ricerca, che la felicità è in crescita. Solo se un tasso di disoccupazione così alto, pari al 41 per cento di giovani, ed un intero paese che stenta a uscire dalla crisi economica sarebbero solo i protagonisti di un romanzo storico, tutti questi dati avrebbero un senso anche per noi.

Lo studio dei ricercatori italiani da anche una spiegazione alla soglia dei 26mila euro: in pratica questo stato d’animo è come il “gap dell’aspirazione”, un segno di distinzione di un paese benestante. Questo spiega perché per esempio i paesi mediamente più felici sono Danimarca, Svezia e Finlandia, dove c’è un’elevata ricchezza media ma anche un alto grado di eguaglianza.

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