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Imprenditoria femminile: le under 35 preferiscono i servizi

La presenza più massiccia di giovani “boss” in tailleur si rileva in Umbria, Abruzzo e Basilicata, mentre in Trentino Alto Adige faticano ancora ad affermarsi

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Donne a capo di un’azienda? In Italia non è più un tabù, meno che mai tra le più giovani che dimostrano di volersi mettere sempre più in gioco. Puntando non solo su attività tradizionali, ma anche su quelle che, fino a qualche tempo fa, erano considerate meramente “maschili”. A fornirci una fotografia aggiornata dell’imprenditoria femminile under 35 sono stati Unioncamere e Infocamere che hanno reso noti i dati raccolti fino allo scorso mese di settembre.

imprenditoria femminile
image by Minerva Studio

Delle quasi 609 imprese giovanili presenti in Italia, 171 mila (corrispondenti al 28,11%) sono guidate da donne. Che hanno scelto di muoversi lungo direttrici più o meno battute. Le percentuali più alte coinvolgono ovviamente i settori più tradizionali: il 62,34% delle imprese giovanili italiane che forniscono servizi alle persone è “rosa”, così come il 57,20% di quelle che si occupano di sanità e assistenza sociale e il 47,38% delle imprese specializzate in istruzione. Ma non mancano le giovani imprenditrici che hanno scelto di occuparsi di attività finanziarie e assicurative (33,14%), di attività artistiche, sportive e d’intrattenimento (31,89%), di attività immobiliari (30,55%), di commercio (29,40%) e perfino di attività professionali, scientifiche e tecniche (29,06%). Quello che invece sembra allettare poco le giovani imprenditrici del Bel Paese è il settore delle costruzioni: solo l’8,43% di loro ha scelto infatti di investire sul “mattone”. E se vi state chiedendo dove le capo azienda sotto i 35 anni vadano più forte, sappiate che la loro presenza risulta particolarmente apprezzata in regioni come l’Umbria (dove costituiscono poco più del 32% del campione imprenditoriale giovanile), l’Abruzzo (30,41%) e la Basilicata (30,03%). A seguire le Marche (29,87%), la Toscana (29,79%) e il Molise (29,67%), mentre è in Trentino Alto Adige che le giovani “boss” faticano di più ad affermarsi: di tutte le imprese giovanili avviate in questa regione, infatti, poco più del 23,70% è capitanato da una donna.

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