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Imprese che fanno rete: i dati della Lombardia

A unire le forze sono soprattutto le piccole e medie imprese che puntano sulla collaborazione per rimanere a galla

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“L’unione fa la forza” recita un antico adagio entrato nel patrimonio culturale popolare a cui sembrano ispirarsi sempre più aziende. La tendenza delle imprese a fare rete è, infatti, in costante crescita, come documenta l’ultima indagine che la Confcommercio Lombardia ha commissionato a TradeLab. I dati hanno evidenziato che, nel corso dell’ultimo anno (2015), i contratti di rete stipulati in tutta Italia sono stati 2.643 e che le imprese coinvolte hanno superato le 13.200 unità (+ 5 mila in un solo anno). Con la Lombardia a spuntarla su tutte le altre regioni, forte delle 2.435 aziende che hanno segnato un incremento di 500 unità nel corso dell’ultimo anno.

reti di impresa
image by Andor Bujdoso

Non è difficile comprendere perché un’azienda scelga di fare rete. Il perdurare della crisi e la globalizzazione dei mercati hanno disegnato scenari sempre più insidiosi per le aziende. Soprattutto per quelle di piccole e medie dimensioni che, per rimanere a galla, provano (tra le altre cose) a scommettere sulla collaborazione, pur senza compromettere la loro indipendenza. Come già accennato, la tendenza ad aderire a una rete d’impresa è risultata particolarmente forte in Lombardia, soprattutto nell’area di Milano (36%) e in quella di Monza Brianza (30%). Il 45% delle imprese che hanno fatto rete ha operato nel settore del commercio, il 25% in quello dei servizi e il 22% nel turismo. Ancora: il 56% del campione analizzato da TradeLab è costituito da piccole imprese (con meno di 5 addetti) e il 19% da medie (con meno di 10 addetti): a conferma del fatto che sono soprattutto le realtà imprenditoriali più piccole a sentire il bisogno di unire le forze.

L’indagine commissionata dalla Confcommercio Lombardia ha messo in risalto anche altre interessanti informazioni: il 40% delle aziende entrate in una rete d’impresa ha meno di 15 anni e di queste il 14% si è costituito dopo il Duemila. Ancora: il 60% collabora attivamente con le altre imprese, mentre il 31% si limita (per così dire) a mantenere un rapporto di frequente consultazione. A esplicita domanda sul perché avessero scelto di aderire a una rete d’impresa, le aziende interpellate hanno poi risposto che: nel 76% dei casi, lo hanno fatto per condividere politiche di marketing e di comunicazione; nel 54% dei casi, per sviluppare nuovi prodotti o servizi e nel 33% dei casi per ridurre i costi operativi.

Più di due terzi delle imprese che hanno scelto di fare rete hanno riferito di aver riscontrato benefici. Per il 42% c’è stato un incremento dell’offerta dei prodotti o dei servizi, per il 28% i costi sono effettivamente scesi e per un altro 28% l’adesione alla rete ha agevolato l’accesso a nuovi segmenti di mercato. Di più: il 47% del campione intervistato ha dichiarato che l’adesione è stata in linea con le attese, il 23% l’ha giudicata al di sopra delle aspettative mentre il 29% ha espresso parere contrario, tradendo una certa delusione. Soprattutto perché, a giudizio di molte delle imprese interpellate, il loro rapporto con gli istituti di credito non è migliorato. Fatta eccezione per il 15% che ha detto il contrario.

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