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Internal Auditor: cosa fa, come diventarlo e opportunità di lavoro

Internal auditor: chi è e cosa fa? Vediamo nel dettaglio di cosa si occupa questa figura professionale, i requisiti e le opportunità di lavoro in questo campo.

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Con il termine internal audit si fa riferimento a tutte le attività di consulenza richieste per o da un’azienda. Si tratta, nello specifico, di azioni che hanno come obiettivo quello di fare chiarezza sui vari processi gestionali e decisionali interni ad un’impresa. Vediamo nel dettaglio di cosa si occupa questa figura professionale, come diventarlo e le opportunità di lavoro in questo campo.

internal auditor

Chi è l’internal auditor

Proprio in questo settore, dunque, opera la figura dell’internal auditor, ovvero colui che collabora con i vertici dell’impresa procedendo attraverso un’analisi accurata dei fatti e proponendo, se necessario, soluzioni che migliorino determinate situazioni e ne incrementino la crescita. Il suo intervento, di fatto, è sempre più richiesto soprattutto dalle grandi realtà economico-aziendali. In questi casi, infatti, diverse possono essere le necessità che spingono una società di grandi dimensioni a rivolgersi alla consulenza di un soggetto esterno per controllare e/o accreditare la propria stabilità interna.

Il management che sta a capo dell’impresa può decidere di rivolgersi ad un internal auditor perché intenzionato ad individuare (e analizzare) i punti di forza del sistema interno e i problemi che invece rappresentano un ostacolo per la crescita. Lo studio della situazione aziendale, invece, può essere affidata alla consulenza esterna dell’internal auditor anche quando non è l’azienda a richiederlo. Vi sono delle situazioni, appunto, in cui l’analisi di internal audit può essere “imposta” ad un ente. Questo vale, per esempio, per le società interessate ad essere quotate in borsa, oppure quando la consulenza viene assegnata all’auditor da un revisore dei conti esterno (magari perché vuole assicurarsi che delle attività considerate da lui “sospette” non nascondano niente di scorretto o fraudolento). Tra i diversi e numerosi compiti affidati all’internal auditor, infatti, vi è la verifica del bilancio dell’impresa, della sua situazione patrimoniale e, quindi, anche il controllo accurato di ogni altro movimento (di entrata o di uscita di denaro) considerato per l’indagine rilevante.

Internal Auditor: di cosa si occupa

L’attività di internal auditing, come anticipato sopra, comprende tutta una serie di operazioni che possono essere portate avanti e concluse solo da un auditor professionista. Dire che un esperto di internal audit si occupa solo del controllo dei conti e del bilancio di impresa, in realtà, è assolutamente riduttivo. Tutto quello che fa e le azioni di cui è responsabile un internal auditor riguardano infatti l’intera gestione di impresa. Il suo lavoro, dunque, non si limita ad una semplice presa di coscienza riguardo la situazione interna di una o più aziende ma va ben oltre e, nello specifico, punta a fornire una consulenza completa e ad ampio raggio alle realtà con cui entra in contatto.

Analisi, controllo e verifica dei sistemi procedurali dell’impresa, registrazione dei conti e imputazione dei conti sono, per esempio, tra i suoi compiti più  importanti. Questo perché si tratta di movimenti comuni ad ogni società che, nella maggior parte dei casi, riescono a rappresentare perfettamente l’andamento positivo o negativo della stessa. In questo modo, quindi, avendo davanti un quadro chiaro della situazione, sarà molto più semplice per l’auditor individuare l’origine di eventuali problemi e le fonti di guadagno dell’azienda. Il responsabile dei sistemi di governo aziendale, perciò, deve rendere conto a lui del suo operato e, se necessario, seguire le sue direttive e giustificare eventuali decisioni non chiare. In alcuni casi, inoltre, sarà l’internal auditor stesso a prendere in mano la situazione (assumendo quindi egli stesso il ruolo di responsabile). Questo, ovviamente, non vuol dire che sarà libero di fare o decidere ciò che vuole senza restrizioni o imposizioni. La sua figura infatti, pur essendo super partes ed esterna, dovrà sempre agire valutando pro e contro di ogni scelta, sentire coloro i quali stanno ai vertici dell’operazione che gli è stata affidata e, alla fine, individuare la soluzione migliore per tutti i soggetti coinvolti.

Competenze di un internal auditor

Analizzando le attività principali di internal auditing (o internal audit che dir si voglia) è possibile individuare di conseguenza quelle che sono le competenze basi che ogni auditor deve avere. In linea di massima, tuttavia, ogni sua azione può essere ricondotta a due grandi macrocategorie. Tutto quello che fa chi si occupa di internal audit, infatti, generalmente riguarda:

  • il controllo interno dell’azienda, ovvero di ogni azione imputabile alla società oggetto della consulenza;
  • e l’analisi dei rischi aziendali, cioè di tutte le scelte passate, presenti e future prese o da prendere.

Riassumendo, dunque, è di competenza di un auditor tutto ciò che riguarda lo studio e la valutazione della situazione economico/finanziaria della società. Ogni sua decisione, quindi, non può non essere presa se non dopo un’attenta analisi di tutti i fattori coinvolti e di quelli che sono i costi  e i benefici ad essi connessi.

Come diventare internal auditor: formazione

Gli interessati a fare carriera nell’internal audit e a diventare dei veri e propri professionisti dell’audit environment possono, dopo la Laurea, puntare all’ottenimento della CIA. Con questo acronimo si fa riferimento nello specifico al  Certified Internal Auditor, ovvero il programma di Certificazione per Internal Auditor. Per poter sostenere all’esame CIA (e ottenere quindi la certificazione) è necessario:

  • essere in possesso di un titolo universitario almeno triennale (o di un titolo equivalente e riconosciuto);
  • aver lavorato per almeno 24 mesi nell’internal auditing (l’attività dovrà essere autocertificata dal soggetto interessato e poi dimostrata).

Vi sono dei casi in cui, tuttavia, è possibile sostenere l’esame di certificazione pur non rispettando in pieno i requisiti appena esposti.

  • Eccezione 1: Per chi ha frequentato un Master attinente a questo settore professionale l’esperienza minima richiesta scende da 24 a 12 mesi;
  • Eccezione 2: Il diploma di laurea non è richiesto a chi vanta dalla sua almeno 7 anni di comprovata esperienza nell’internal auditing;
  • Eccezione 3: coloro i quali lavorano nel settore da meno 24 mesi possono comunque iscriversi al programma. Se e qualora l’esame dovesse andare bene la certificazione verrà riconosciuta loro una volta soddisfatti tutti i requisiti imposti dal Certified Internal Auditor (e quindi dopo aver maturato almeno due anni di esperienza nel settore).

Carriera

Le strade da percorrere per dare un primo slancio alla propria carriera di internal auditor sono essenzialmente due:

  • farsi assumere da una società di auditing e ottenere la qualifica CIA;
  • ottenere la qualifica CIA e farsi assumere da una società di auditing.

Per arrivare ai vertici e ottenere incarichi sempre più importanti bisogna, prima di tutto, cercare di fare le cose per bene, cercando di guadagnarsi il titolo e il rispetto delle aziende in cui si opera. Funzioni di controllo di gestione o altre importanti attività come la revisione dei conti o la consulenza esterna di grandi realtà economiche saranno affidate infatti solo a chi, durante la propria carriera, avrà dimostrato di essere il top di gamma nel settore. Per riuscire ad arrivare in vetta, dunque, bisogna puntare tutto sulla propria formazione e sull’aggiornamento continuo e costante.

Internal auditor: stipendio

Lo stipendio medio di un Auditor italiano va in media dai 34 mila ai 36 mila euro l’anno. I professionisti che operano nel settore dell’internal audit, in genere, guadagnano circa 18 euro l’ora. Le cifre appena riportate, ovviamente, sono del tutto indicative e devono servire più che altro ad orientarvi. Come in ogni campo infatti, soprattutto quando si tratta di funzionari responsabili della direzione amministrativa, molto dipende da ciò che la singola realtà aziendale riconosce ai livelli dirigenziali (sia a livello economico che come possibilità di carriera).

Professionisti e specialisti del bilancio interni all’impresa possono, per esempio, godere di maggiori benefici rispetto a dei semplici consulenti e/o revisori dei conti esterni (magari chiamati ad intervenire una ed una sola volta). Lo stesso discorso, ovviamente, vale anche al contrario. Un Auditor noto e stimato può, come privato o come impiegato, chiedere o pretendere di più rispetto a quanto riconosciuto generalmente a professionisti di pari rango. Tutto, dunque, dipende dal tipo di percorso che si sceglie di intraprendere e dal successo raggiunto nell’ambiente. Puntare al massimo fin dall’inizio forse può sembrare difficile ma, con un po’ di impegno e dedizione, alla fine pensare di riuscire ad ottenere il massimo non è poi così impensabile come sembra.

Opportunità di lavoro

Se state cercando lavoro come internal auditor e siete interessati a valutare le varie opportunità di impiego in questo settore dovete partire, prima di tutto, facendo una cernita delle società attive e operanti nell’area di auditing. Le assunzioni, molto più spesso di quanto si possa immaginare, sono a volte aperte anche a giovani alla prima esperienza. È probabile infatti che, per iniziare, vi venga proposto uno stage in azienda o un contratto di inserimento tramite tirocinio. Per chi ambisce a lavorare come auditor è fondamentale non perdere tempo. Iniziare subito, difatti, vi farà entrare a contatto con il mondo del lavoro e, cosa più importante, vi permetterà di raggiungere il requisito di esperienza minima richiesto per ottenere la certificazione.

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