Diciamoci la verità: andare a scuola è stata una tortura. Alzarsi ogni mattina per andare ad ascoltare insegnanti addestrati a pontificare su tutto non è stato sempre facile. Neanche per i cosiddetti “secchioni” che hanno dovuto pagare con l’impopolarità la smania di veder comparire dei dieci sulla pagella di fine anno. Il punto è che, quando si è giovani e si è costretti a farlo, non si riesce quasi mai a cogliere l’importanza di imparare cose nuove; di incamerare informazioni e conoscenze destinate a farci diventare persone migliori. Ma quando si raggiunge la bramata maturità, le cose dovrebbero cambiare, invogliandoci a non smettere mai di imparare, soprattutto al lavoro.
Si tratta, a conti fatti, di una mera necessità. In un mondo come il nostro, segnato da cambiamenti e avanzamenti continui (soprattutto in ambito tecnologico, ma non solo), chi si ostina a perpetuare vecchi codici mentali e comportamentali è destinato a rimanere indietro o addirittura fuori. Pensiamoci un attimo: se tutti i dipendenti pubblici si fossero rifiutati di imparare ad usare i computer, i servizi non sarebbero più stati erogati e l’intera economia nazionale sarebbe andata a gambe all’aria. Chiudersi a riccio ed arroccarsi su posizioni reazionarie non ha alcun senso, specie quando parliamo di lavoro. Bisogna puntare invece sulla formazione continua, che consente di affinare le competenze già acquisite e di ampliare le proprie abilità.
Indice
Non smettere mai di imparare: due consigli per partire col piede giusto
Ma cosa vuol dire esattamente: non smettere mai di imparare? Ritornare sui banchi e rimettersi agli insegnamenti di mentori e professori? Lasciarsi ispirare da tutto ciò che ci circonda o imporsi di acquisire nuove abitudini destinate a farci diventare degli stacanovisti del sapere? Un po’ tutto questo. Occorre innanzitutto organizzare le idee e comprendere come conviene procedere. Noi consigliamo di fare così:
Definisci cosa vuoi imparare
Per stare al passo coi tempi e competere alla pari con chi ambisce legittimamente ad affermarsi e a ricoprire ruoli sempre più prestigiosi, devi documentarti e tenerti costantemente aggiornato su ciò che accade nel tuo settore di competenza. Come? Ci sono tanti strumenti che possono venire in tuo soccorso: testate specializzate, siti internet, blog, conferenze online e consulenti in carne ed ossa pronti a dispensare (spesso dietro profumati compensi) consigli e indottrinamenti preziosi. L’importante è che tu faccia riferimento a fonti attendibili e accreditate e che, cammino facendo, comprenda su cosa valga la pena investire per crescere professionalmente. Scegli gli argomenti che reputi più funzionali al tuo percorso lavorativo e impegnati a diventare un vero e proprio esperto. Ricorda: più cose imparerai e metterai in cassaforte, più guadagnerai margini di manovra nelle decisioni che contano. Anche se non sei ancora entrato nel cda della tua azienda.
Chiedi ai tuoi dirigenti di investire sulla formazione continua
C’è già chi lo fa, mettendo a disposizione dei propri dipendenti un’ampia gamma di strumenti e dispositivi più o meno aggiornati, ma se hai la sfortuna di lavorare in un’azienda che non sembra destinare sufficiente attenzione alla tua formazione, sollecita i dirigenti a organizzarsi per tempo e a correre ai ripari. Puoi parlarne apertamente col tuo responsabile (soprattutto se hai un rapporto disteso e informale con lui) oppure chiedere al capo di riceverti nel suo ufficio. In quest’ultimo caso, dovrai essere in grado di esporre con chiarezza quello che pensi e fornire prove concrete di ciò che sostieni. Filosofeggiare sull’importanza di continuare ad imparare anche da adulti potrebbe rivelarsi un buco nell’acqua; meglio prepararsi un discorso ben strutturato, corredato da dati e statistiche efficaci e inconfutabili.
Guarda il mondo con sguardo curioso, continua a farti delle domande e vai alla ricerca di risposte plausibili e soddisfacenti che non devono necessariamente arrivare dai dirigenti che ti corrispondono lo stipendio a fine mese. Si può imparare da chiunque e in qualsiasi momento; basta approcciarsi in maniera proattiva alle situazioni che viviamo e alle persone che incontriamo, mantenendo sempre aizzate le antenne e decidendo di adottare la mentalità dell’eterno studente, che non si stanca mai di assimilare e ambisce a guadagnarsi il suo posto nel mondo.
Imparare significa apprendere nuove cose che sarà bello trasmettere agli altri. Non si tratta di irrobustire il proprio ego per ostentare una presunta superiorità su chi ne sa di meno, ma di intraprendere un cammino avvincente, fatto di sfide che ci regaleranno gioie e soddisfazioni inattese. E continui stimoli. “Educa sempre il tuo spirito e non smettere mai di imparare: la vita senza cultura è un’immagine della morte”. (Catone il Censore, II secolo a.C.)
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