Istat: la disoccupazione nel nostro Paese resta stabile al 10,5% ma aumentano i contratti a tempo indeterminato e diminuisce il precariato.
La disoccupazione nel nostro Paese resta stabile al 10,5% con il relativo aumento del numero dei contratti a tempo indeterminato e del tasso di occupazione. In lieve aumento la disoccupazione giovanile, ma nulla a che vedere con i dati relativi agli anni passati di piena crisi. Sono questi i dati resi noti dall’Istat, nel suo bollettino mensile
Indice
Dati Istat sulla situazione “lavoro in Italia”
L’Istat, Istituto di Statistica, nel suo bollettino mensile, ci mostra una realtà in ripresa per quanto riguarda il settore lavoro ed occupazione in Italia. Il tasso di disoccupazione resta stabile al 10,5% con un aumento degli occupati. A gennaio 2019, il tasso degli occupati è aumentato dello +0,1% pari a + 21 mila unità, rispetto al mese di dicembre 2018. Il numero degli occupati cresce, così come cresce il numero dei contratti a tempo indeterminato. Un’ulteriore dato positivo, dunque, quello dell’aumento dei dipendenti fissi, coloro che sono assunti con contratti di lavoro a tempo indeterminato (+ 56 mila), contro la diminuzione dei contratti a tempo determinato (- 16 mila) e del numero dei lavoratori indipendenti (- 19 mila). Continua il trend positivo per la stabilizzazione dei contratti e dunque dell’occupazione, con più lavoratori stabili e meno precari in Italia. Lo stesso Decreto Dignità ha promosso la stabilizzazione dei contratti, per dare un freno al precariato nel nostro bel Paese.
Crescita occupazionale sì, a beneficiarne soprattutto gli uomini
I dati che emergono dal bollettino mensile redatto dall’Istat, ci lasciano ben sperare per il futuro occupazionale italiano, che si allontana sempre di più dal “periodo nero” di profonda crisi degli anni passati. Stabilizzazione del tasso di disoccupazione ed aumento dell’occupazione a tempo indeterminato. Sono soprattutto gli uomini con età superiore i 35 anni, ad essere maggiormente coinvolti in questa crescita occupazionale, con un + 27 mila, mentre, un lieve calo si registra per quel che riguarda l’occupazione femminile, con un – 6 mila. Situazione lievemente differente per quanto riguarda i giovani italiani, con il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 33% con un aumento di 0,3 punti percentuali.
La situazione occupazionale per i giovani
La disoccupazione è da sempre nemica del benessere dei paesi e della popolazione. Dopo la grave crisi economica che ha interessato il nostro Paese, oggi i dati Istat ci lasciano ben sperare, con i dati di un’occupazione stabile che cresce ed una disoccupazione che non aumenta ma si mantiene stabile al 10,5%. Cosa succede però per quanto riguarda l’occupazione giovanile? I dati Istat dimostrano una lieve risalita del tasso di disoccupazione giovanile, che si attesta al 33%, con un aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a gennaio 2018, della disoccupazione che interessa soprattutto i giovani tra i 15 ed i 24 anni ed il tasso di occupazione generale tra i giovani che scende al 17,4%. Non c’è da disperare, in quanto questi dati sono molto lontani da quelli raggiunti nel pieno periodo di crisi economica italiana, a dimostrazione che stiamo uscendo dal “periodo nero”, anche per quanto riguarda i giovani ed il loro futuro occupazionale. Il grazie va anche alle politiche che negli ultimi anni si sono mosse per sconfiggere il precariato e la disoccupazione giovanile.
La percentuale degli inattivi è in calo
Gli inattivi non fanno parte né della categoria degli occupati e neanche di quella dei disoccupati. Con il termine inattivo, indichiamo quelle persone che non solo non hanno un lavoro, ma non lo cercano neanche, perché demoralizzati da tutto il sistema lavoro. Positivo anche il trend del tasso di inattività che si mantiene stabile al 34, 3% per tre mesi consecutivi. Meno lo 0,2%, che è pari a -22 mila unità, la percentuale di inattivi con età compresa tra i 15 ed i 64 anni. Diminuzione che interessa soprattutto gli uomini (-33 mila) con età tra i 25 e 49 anni (-48 mila). Questa, in sintesi, l’attuale fotografia della situazione occupazionale in Italia redatta dall’Istat.
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