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La disoccupazione giovanile e i mestieri più richiesti

Per combattere la disoccupazione giovanile può essere utile indirizzare chi è senza lavoro verso i mestieri più richiesti del momento. In Italia ci sono più di tre milioni di disoccupati, fra cui oltre 600 mila hanno meno di 24 anni e altri 900.000 hanno un’età compresa tra i 25 ed i 34 anni. Eppure, ci …

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Per combattere la disoccupazione giovanile può essere utile indirizzare chi è senza lavoro verso i mestieri più richiesti del momento. In Italia ci sono più di tre milioni di disoccupati, fra cui oltre 600 mila hanno meno di 24 anni e altri 900.000 hanno un’età compresa tra i 25 ed i 34 anni. Eppure, ci sono 150 mila posti vacanti, ovvero le offerte di impiego che non vengono soddisfatte per la mancanza di candidati adeguati. Fra questi 150 mila posti vacanti si nascondono i mestieri più richiesti del momento, mestieri che non garantiscono faranno certo scomparire la disoccupazione, ma che una mano ad abbassarne il tasso, attualmente ai massimi livelli di sempre, potrebbero darla.

Impieghi che quasi nessuno vuole, o lavori che rimangono senza professionisti pronti a svolgerli perché mancano le qualifiche necessarie. I giovani che vogliono trovare un posto fisso, potrebbero osare nel buttarsi a ‘studiare’ per diventare sarti, installatori d’infissi, falegnami, conciatori, valigiai, giusto per citare alcune possibilità. La Fondazione dei Consulenti del Lavoro ha calcolato come in tutta Italia si stiano cercando all’incirca 2000 addetti alla sartoria e 1500 installatori d’infissi.

Come ci si prepara, però, per un colloquio con i selezionatori che “offrono” questi lavori? Oltre ad una breve presentazione di se stessi, dove deve essere messa in luce la propria capacità organizzativa e la disponibilità a lavorare in team e oltre alla necessaria creatività, è bene prepararsi anche ad una prova pratica, in modo da essere pronti a qualunque richiesta. Per alcuni lavori potrebbe essere utile portare con sé, oltre ad un curriculum vitae redatto con un certo stile, facendo quindi attenzione a non superare le tre pagine, utilizzando sempre lo stesso carattere e mettendo in evidenza le ultime esperienze e quelle più attinenti alla caratteristiche richieste, anche un portfolio in grado di valorizzare le proprie capacità.

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