Il tema caldo delle pensioni è una faccenda che riguarda milioni di italiani, ma non tutti sanno che, secodo dati ISTAT: più di mezzo milione di persone nel nostro paese, con più di 50 anni non ha mai versato contributi pensionistici. Un problema enorme che ovviamente contribuisce ad alimentare ancora di più l’incertezza sul futuro previdenziale di chi si avvicina all’età pensionabile. L’indagine ISTAT denominata: “Conclusione dell’attività lavorativa e transizione verso la pensione“, mette in chiaro quella fascia di età che supera i 50 anni, con o senza occupazione, circa 11 milioni di contribuenti tra i 55 e i 69 anni. Tra i dati forniti dall’istituto, quello che senza dubbio rappresenta una delle tante debolezze del nostro paese, sono le 541mila persone presenti in questa fascia di età che non hanno mai versato alcun contributo per la pensione.
Di queste, l’incidenza più alta è fra le donne: 9,6% contro il 6,7% degli uomini. In gran parte si tratta di occupati (336mila unità), con età inferiore a 55 anni, basso titolo di studio e,nel 70% dei casi, dipendenti. Non si tratta di soli lavori poco qualificati, ma riguarda anche le professioni a elevata specializzazione. Contrariamente, sempre secondo la fotografia scattata dall’ISTAT, nel nostro paese si contano circa 546mila persone fra i 50 e i 69 anni che percepiscono già una pensione. Ma di questi, circa 411 mila gli ultracinquantenni che prolungano volontariamente l’attività lavorativa anche dopo aver ricevuto la pensione da lavoro. Per buona parte di essi sono uomini, per lo più residenti nelle regioni settentrionali, con basso livello di istruzione ed otto su dieci svolgono un lavoro autonomo, più spesso nel commercio, e molti di essi esercitano lo stesso lavoro che svolgevano prima di percepire la pensione.
Cosa spinge chi continua a lavorare anche dopo la pensione è molto chiaro, due terzi dei casi lo fa per motivi economici, si tratta di figure professionali come rappresentanti ed esercenti del commercio, agricoltori, conducenti dei mezzi di trasporto, lavoratori dell’agricoltura e delle costruzioni. C’è poi un dato ancora più emblematico, che è quello sugli occupati che già percepiscono una pensione e che continuano a lavorare sull’età in cui prevedono di ritirarsi definitivamente. Sono lavoratori che generalmente percepiscono un assegno previdenziale, e nella maggior parte dei casi, siccome non sono vincolate alle nuove norme sull’età pensionabile, possono dunque decidere liberamente quando ritirarsi.
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