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Le dimissioni? Dal 12 marzo, si comunicano con un click

La semplice lettera cartacea non sarà più valida: chi vuole lasciare il lavoro dovrà mandare un’email al capo

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Addio alla vecchia lettera di dimissioni consegnata al datore di lavoro. Dal 12 marzo, chi ha intenzione di lasciare l’ufficio (o l’azienda), dovrà collegarsi a Internet e formalizzare il tutto per via telematica. La misura, inserita nel Jobs Act, è stata ufficializzata con un decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta lo scorso 11 gennaio. In pratica, tutti i lavoratori dimissionari (fatta eccezione per alcune specifiche categorie come quella dei collaboratori domestici o delle mamme di bambini che non hanno superato i 3 anni) dovranno andare sul Web e seguire le procedure che porteranno alla comunicazione, tramite posta elettronica, delle loro dimissioni. Sembrerebbe facile, ma per alcuni potrebbe non esserlo affatto.

dimissioni telematiche
image by Tolga TEZCAN

Ma perché il governo ha voluto “digitalizzare” la vecchia lettera di dimissioni? Per contrastare il fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco” con cui molti datori di lavoro – che le facevano firmare al momento dell’assunzione – ponevano di fatto una pesante ipoteca sulla permanenza del dipendente in azienda. Se l’intenzione è sicuramente meritoria, la modalità rischia però di creare qualche problema, soprattutto a chi non ha troppo dimestichezza con i mezzi tecnologici. Per formalizzare le dimissioni, il lavoratore dovrà, infatti, collegarsi a ClicLavoro (il portale unico della Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro) e compilare l’apposito modulo. Ma non potrà farlo senza il Pin fornito dall’Inps.

E chi non ha il computer o annaspa nel mare magnum della Rete? Se non ha parenti o conoscenti disposti ad aiutarlo, potrà bussare alla porta dei Patronati, dei sindacati o dei Caf. Che inserendo tutte le informazioni del caso, potranno farsi da tramite tra il dipendente in uscita e il suo capo. Le dimissioni telematiche andranno inviate, tramite Pec (Posta elettronica certificata), sia al datore di lavoro (che – ci si augura – abbia, a sua volta, una casella email) sia alla Direzione territoriale del lavoro. A quel punto tutto sarà concluso. Con un semplice click, che sancirà la fine del rapporto di lavoro. A meno che non ci siano ripensamenti, che potranno essere comunicati – con il mouse in mano (ovviamente) – entro e non oltre una settimana.

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